Campagna svizzera di Suvorov: differenze tra le versioni

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== La ritirata ==
=== La marcia verso Panix ===
[[File:Мозаика Переход Суворова через Альпы в 1799 году.jpg|miniatura|La traversata di Suvorov delle Alpi, mosaico del 1904, espostorealizzato sul muro esterno del [[Museo Suvorov]] a San Pietroburgo|alt=La traversata di Suvorov delle Alpi (mosaico)|300x300px]]
 
Suvorov avrebbe voluto attenersi al piano originario e quindi sfondare le posizioni francesi a Näfels, costeggiare il [[lago di Walenstadt]] e marciare verso [[Weesen]] per ricongiungersi con le altre truppe austriache in Svizzera. Gli ufficiali austriaci appoggiavano questa strategia, convinti che fosse il modo migliore per raggiungere [[Sargans]] e i magazzini militari che vi si trovavano in modo da rifornire l'armata ormai allo stremo delle forze e mancante anche di munizioni oltre che di provviste. Ma il principe Costantino e gli alti ufficiali russi si opposero, convinti che l'unico modo di riunirsi agli alleati fosse di aggirare le forze francesi dirigendosi a sud verso [[Schwanden (Glarona Sud)|Schwanden]], quindi salire per [[Elm]] per poi oltrepassare il [[passo del Panix]] e raggiungere e attraversare la valle del [[Reno Anteriore]] fino a [[Maienfeld]], a sud del [[Liechtenstein]]<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 409}}.</ref>. Alla fine otto dei dieci generali dello stato maggiore approvarono la "proposta russa"<ref name="Mikaberidze166"/>. Optare per una decisione del genere, cioè una marcia lungo un percorso privo di truppe nemiche, non si addiceva al temperamento del feldmaresciallo russo ma il suo assenso fornisce forse un'idea di quelle che dovevano essere anche ai suoi occhi le pessime condizioni in cui versavano i suoi uomini che, nonostante gli estremi sacrifici da lui costantemente richiesti, erano soliti chiamarlo "piccolo padre"<ref name="Rossi 1908"/><ref name="Vicari22"/><ref>{{cita libro|autore=Édouard Gachot|titolo=Les campagnes de 1799: Souvarow en Italie|editore=Perrin et cie.|pagina=115|anno=1903|lingua=francese|isbn={{no ISBN}}|url=https://archive.org/details/lescampagnesdes00gachgoog}}</ref>. Il generale austriaco Auffenberg, sebbene le sue truppe fossero state impegnate nei combattimenti molto meno di quelle russe, aveva scritto nel suo rapporto del 1º ottobre che la sua brigata era ormai del tutto priva di munizioni, denaro, pane e in gran parte senza scarponi<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 79}}.</ref>.