Vin santo toscano: differenze tra le versioni
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Una versione da [[Siena]] parla di un [[frate]] [[Ordine francescano|francescano]] che nel 1348 curava le vittime della peste con un vino che era comunemente usato dai confratelli per celebrare messa; subito si diffuse la convinzione che tale vino avesse proprietà miracolose, portandogli l'epiteto ''santo''.
Un'altra versione viene da [[Firenze]]: durante il [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|Concilio di Firenze]] del 1439, il [[metropolita]] [[Grecia|greco]] [[Giovanni Bessarione]] proclamò, mentre stava bevendo il ''vin pretto'': "Questo è il vino di Xantos!", forse riferendosi a un certo [[vino passito]] greco (un vino fatto con [[uva sultanina]] pressata) di [[Santorini]]. I suoi commensali, che avevano confuso la parola "Xantos" con 'santos', credettero che egli avesse scoperto nel vino qualità degne di essere definite "sante". In ogni caso, da quel momento il ''vin pretto'' fu chiamato ''Vin Santo''. Una variante della storia narra che egli abbia usato la parola ''Xanthos'' (in greco ξάνθος significa ''giallo'') mentre parlava del vino.
L'origine meno romantica, ma probabilmente più verosimile, è l'associazione di questo vino con il suo uso comune durante la [[messa]].
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