Palazzo Fondi: differenze tra le versioni

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Storia: {{Chiarire|De Marinis}}
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==Storia==
Il primo palazzo fu eretto nel [[XVIII secolo]] su commissione del [[marchese]] di [[Genzano]] [[Gian Giacomo De Marinis]] che affidò le decorazioni a [[Giacomo del Pò]] e a [[Paolo De Matteis]]; lo stesso marchese, alla metà del secolo, incaricò del restauro [[Luigi Vanvitelli]], del quale restano il portale con la balaustra del balcone.
 
Il palazzo fu ulteriormente rimaneggiato nel [[1799]] e nel [[1824]], assumendo pertanto l'aspetto attuale grazie al restauro voluto da Maria Costanza De Marinis e dal marito [[Giuseppe Sansevero di Sangro]], principe di [[Fondi]]. I principi di Fondi conservarono all'interno del palazzo una ricca collezione di quadri appartenuti ai {{Chiarire|[[De Marinis]]}}, ai [[Gaetani]] e ai [[Sansevero]].
 
Oggi l'edificio ospita mostre di arte contemporanea e produzioni televisive. Dal [[2021]] è destinato a diventare la sede dell'[[Autorità per le garanzie nelle comunicazioni|AGCOM]]<ref>{{Cita pubblicazione |url = http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/03/13/news/a_napoli_riapre_palazzo_fondi_arte_e_poi_sede_agcom-191167991/ |titolo = A Napoli riapre Palazzo Fondi |pubblicazione = [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data = 13 marzo 2018 |accesso = 30 ottobre 2018}}</ref>.