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=== Seconda guerra mondiale ===
Nel [[1938]] si arruolò volontario e fu destinato alla scuola centrale militare di [[alpinismo]] (ora [[centro addestramento alpino]]) di [[Aosta]] dove ebbe come istruttori il maestro di sci [[Gigi Panei]], la guida alpina [[Renato Chabod]] e l'alpinista [[Giacomo Chiara]].<ref>Antonio Panei, Gigi Panei e Courmayeur, [[Aracne editrice]], [[Roma]], [[2015]], ISBN 978-88-548-8751-0</ref> In seguito combatté come [[Alpini|alpino]] nella [[2ª Divisione alpina "Tridentina"|divisione cacca''Tridentina'']], nel [[6º Reggimento alpini|battaglione "Vestone"]], al confine con la [[Francia]] al tempo dell'entrata in guerra dell'Italia nel [[1940]] al fianco della [[Germania nazista|Germania]], poi nell'ottobre dello stesso anno sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]], infine [[Campagna italiana di Russia|in Russia]], una prima volta nel gennaio del 1942, una seconda nel luglio dello stesso anno, salutando ancora nel maggio l'aggressione militare con le parole: “Non vi è stata una guerra più giusta di questa contro la Russia sovietica: sì, questa guerra che facciamo è come una santa crociata e sono contento di parteciparvi, anzi fortunato”.<ref>Pierantonio Gios, ''Fascismo, guerra e Resistenza sull'Altopiano'', Asiago, Tipografia Moderna, 1995.</ref>
''Tridentina'']], nel [[6º Reggimento alpini|battaglione "Vestone"]], al confine con la [[Francia]] al tempo dell'entrata in guerra dell'Italia nel [[1940]] al fianco della [[Germania nazista|Germania]], poi nell'ottobre dello stesso anno, transitato nelle fila del battaglione alpini sciatori Monte Cervino<ref>MARIO RIGONI STERN La biografia di Marco Paolini</ref>, sul [[Campagna italiana di Grecia|fronte greco-albanese]], infine [[Campagna italiana di Russia|in Russia]], una prima volta nel gennaio del 1942, una seconda nel luglio dello stesso anno, salutando ancora nel maggio l'aggressione militare con le parole: “Non vi è stata una guerra più giusta di questa contro la Russia sovietica: sì, questa guerra che facciamo è come una santa crociata e sono contento di parteciparvi, anzi fortunato”.<ref>Pierantonio Gios, ''Fascismo, guerra e Resistenza sull'Altopiano'', Asiago, Tipografia Moderna, 1995.</ref>. In quei tempi ebbe avuto una malattia molto grave(ebola) ma la riuscì a sconfiggere
 
Fatto prigioniero dai tedeschi dopo la firma dell'[[armistizio di Cassibile]] (8 settembre [[1943]]), rifiutò di aderire alla Repubblica sociale di Mussolini e fu deportato come [[Internati Militari Italiani|IMI]] in un [[campo di concentramento]] a Hohenstein (oggi [[Olsztynek]]), in [[Prussia orientale]]. Dopo la liberazione del campo durante l'avanzata dell'[[Armata Rossa]] verso il cuore della Germania, rientrò a casa a piedi attraversando le [[Alpi]], dopo due anni di prigionia, il 5 maggio [[1945]].