Clan Pagnozzi: differenze tra le versioni

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Nel corso dei primi anni '80, Gennaro Pagnozzi, inteso "o' Giagiaro", uno fra i primi ad opporsi a [[Raffaele Cutolo]] allorquando quest'ultimo impose la tassa su ogni cassa di sigarette di [[contrabbando]] trattata dalla [[camorra]], per evitare rappresaglie da parte dei cutoliani, lasciò [[San Giovanni a Teduccio]] e si trasferì a [[San Martino Valle Caudina]], paese d'origine del padre.
L'organizzazione risulterebbe molto attiva a [[Benevento]] e nella zona della [[Valle Caudina]], e della [[Valle Telesina]] ove avrebbe rafforzato la propria presenza sin dal 1991 ed avrebbe il controllo su molteplici attività criminale il controllo del racket delle estorsioni. Secondo le indagini condotte del magistrato [[Federico Cafiero De Raho]] nel 2012 all'interno della stessa organizzazione hanno operato nelle attività estorsive anche altri soggetti legati al [[clan dei Casalesi]].<ref>[http://www.sanniopress.it/2012/06/08/le-mani-del-clan-pagnozzi-e-dei-casalesi-sulla-valle-telesina/ ''CRONACA | Le mani del clan Pagnozzi e dei Casalesi sulla Valle Telesina'' da sanniopress.it, 8 giugno 2012]</ref>
Il traffico di sostanze stupefacenti e l’alimentazione di alcune piazze di spaccio della capitale hanno costituito certamente uno dei settori criminali di maggiore interesse per il clan Pagnozzi il quale ha fatto ricorso sistematicamente all’intimidazione e alla violenza per risolvere le vertenze insorte con i clienti ai minori livelli della catena di distribuzione del narcotico e, al contempo, del carisma camorristico di Domenico Pagnozzi per regolare i rapporti con gli altri gruppi criminali, anche di tipo mafioso, operanti nel settore del narcotraffico. <ref>http://www.romatoday.it/cronaca/camorra-roma-napoletani-tuscolano-origini.html</ref>
 
 
 
 
== Personaggi di spicco ==