Palazzo Spinola di Pellicceria: differenze tra le versioni

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Realizzato per volontà di Francesco Grimaldi nel [[1593]], viene subito inserito nei [[Rolli di Genova|rolli]] e citato nella edizione [[rubens]]iana. Si affaccia sulla piazza di Pellicceria, pur conservando l'antico accesso sulla piazza inferiore di Pellicceria.
 
Il palazzo ospita la [[Grimaldi (famiglia)|famiglia Grimaldi]] fino al [[1641]], anno in cui viene ceduto ad Ansaldo Pallavicini (rollo del [[1664]]) per sanare un debito. Unica compravendita nella storia del manufatto, caratterizzata da passaggi ereditari ininterrotti, dai [[Pallavicini|Pallavicino]] ai [[Doria]] ai Tolot e infine agli [[Spinola]] agli inizi del [[XVIII secolo]]. In tale occasione il palazzo viene sottoposto ad una ristrutturazione che riguarda prevalentemente il loggiato al centro dell'edificio e, in prospetto, le quadrature dipinte sostituite con [[stucco|stucchi]] [[rococò]].
L'edificio possiede i caratteri propri dei palazzi genovesi tardo [[XVI secolo|cinquecenteschi]], riconoscibili nel sistema atrio-scala, nel cortile interno e nel loggiato. Alla maestosità dell'impianto architettonico si affianca lo splendore dei vani interni: di grande interesse sono le volte affrescate dei saloni, in particolare al primo piano ''La città di [[Lisbona]] assediata dall'esercito del duca d'[[Alba (Spagna)|Alba]]'' e, al secondo piano ''Trionfo di Renato Grimaldi'' e ''Imprese per l'espugnazione della città di [[Zierikzee]]'' opere di [[Lazzaro Tavarone]], oltre ad altri contributi di [[Lorenzo De Ferrari]]. Esemplare, come documento storico del gusto, la vasta quadreria di autori vari, tra cui [[Luca Cambiaso]], [[Bernardo Castello]], [[Bernardo Strozzi]].