Sapone di Aleppo: differenze tra le versioni
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Il '''Sapone di Aleppo''' è un [[sapone]] per l'[[igiene]] personale, basato unicamente sugrassi di origine vegetale; è un prodotto tipico della città di [[Aleppo]] in [[Siria]], la cui lavorazione [[artigianato|artigianale]] segue una tradizione che risale all'antichità, perpetuata generazione dopo generazione.
==fabbricazione==
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Al termine della cottura la pasta viene distesa e tagliata manualmente in panetti che, ancora verdi, vengono marchiati con il timbro del produttore e lasciati essiccare all’aria aperta per almeno 10-12 mesi.
La percentuale di olio di alloro e la durata dell'essiccazione determinano l’intensità della profumazione e l’ottenimento di un sapone più o meno pregiato.
==storia==
Le prime notizie sul sapone si trovano nel Vecchio Testamento, che lo accosta alle rinomate coltivazioni di ulivi del Medio Oriente e della Mesopotamia, ma il documento più antico sarebbero delle tavolette di argilla del 2.500 a.C.
Gli arabi, già nei primi anni dell'Islam avevano creanto dei saponi molto fini, con essenze profumate utilizzando con piante da cui traevano particolari saponine di odore gradevole.
Questi tipi di sapone dopo l’800 d.C., sull’onda dell’espansione araba, si diffusero in tutto il bacino mediterraneo raggiungendo la Spagna e la Sicilia.
I primi saponifici d’[[Europa]] furono impiantati nel XII secolo, a seguito delle [[crociate]], in Castiglia (Spagna) e in Italia ([[Savona]], Venezia), poi alla metà del XV secolo in [[Francia]] nacque il [[Sapone di Marsiglia]], che deriva direttamente da quello di Aleppo, ma è fabbricato utilizzando solo olio di oliva.
==Voci collegate==
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