Lingua veneta: differenze tra le versioni

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Con l'invasione napoleonica e la conseguente caduta della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1797, il veneto progressivamente venne sostituito da altre lingue per gli atti ufficiali e amministrativi. Il suo uso tuttavia perse progressivamente, almeno in parte, i registri letterari e aulici restando sempre come lingua storica e naturale del popolo, riuscendo comunque a raggiungere vette liriche mirabili con poeti come [[Biagio Marin]] di [[Grado (Italia)|Grado]]. Bisogna anche ricordare il poeta [[Trieste|triestino]] [[Virgilio Giotti]], che poetava in [[Dialetto triestino|triestino]] e ordinariamente scriveva in italiano. Inoltre bisogna ricordare [[Nereo Zeper]] che ha tradotto l'[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]] di [[Dante Alighieri]] in dialetto triestino (variante del veneziano). Si ricorda, tra l'altro, l'[[Iliade]] di [[Omero]] tradotta in veneto da [[Francesco Boaretti]] e in veneziano da [[Giacomo Casanova]]; nonché l'opera in veneto padovano intitolata ''Dialogo de Cecco da Ronchitti da Bruzene in perpuosito de la stella Nova'' che tratta delle nuove teorie galileiane sul sistema solare, che taluni attribuirebbero a Geronimo Spinelli, forse con la supervisione scientifica di [[Galileo Galilei]].<ref>http://www.uai.it</ref> Altri letterati del Novecento che hanno utilizzato il veneto nelle loro opere sono i poeti [[Giacomo Noventa]] e [[Andrea Zanzotto]] come anche [[Attilio Carminati]] ed Eugenio Tomiolo. Si segnalano negli ultimi decenni - per la qualità della loro ricerca anche Sandro Zanotto, Luigi Bressan, GianMario Villalta, Ivan Crico. Notevoli inserti in veneto sono presenti anche nelle opere dello scrittore [[Luigi Meneghello]].
 
Il progetto concepito da [[Giuseppe Lombardo Radice]] di sviluppare ed impiegare testi scolastici in ''lingua'' nell'ambito veneto (come in altri contesti regionali essendo un progetto governativo a livello nazionale avente lo scopo di insegnare la lingua italiana agli italiani, che all'epoca parlavano nella quasi totalità in dialetto. scopo, non era dunque la valorizzazione del dialetto ma al contrario diffondere la lingua italiana), non ebbe completa attuazione poiché coincise con il [[Italia fascista|periodo fascista]], il cui regime era notoriamente impegnato, nella sua opera di forte centralizzazione dello Stato, a promuovere l'apprendimento della lingua italiana in un disegno complessivamente repressivo delle culture delle diverse regioni.
 
In anni recenti numerosi cantanti e gruppi musicali hanno adottato la lingua veneta per la loro produzione artistica: negli anni sessanta hanno raggiunto una buon successo [[Gualtiero Bertelli]] e il suo gruppo [[Canzoniere Popolare Veneto]]. Negli anni novanta si sono distinti i [[Pitura Freska]], guidati da [[Sir Oliver Skardy]], che hanno partecipato anche al [[Festival di Sanremo]] con la canzone ''Papa nero'', scritta in dialetto veneziano. Più di recente hanno ottenuto una certa notorietà artisti come il [[rap]]per [[Herman Medrano]], i [[Rumatera]] e i [[Los Massadores]].