Il romanzo copre un arco temporale che dalla [[seconda guerra mondiale]] arriva sino ai primi anni '80 del [[XX secolo|XX° secolo]].
Protagonista sono sempre i membri della famiglia Peruzzi, in particolare l'attenzione si pone sopratutto su Diomede, uno dei tanti cugini del narratore (anche se spesso viene narrata un pezzo di storia di qualche altro membro del clan). Figlio illegittimo della zia Modigliana, rosso di capelli (caso unico nella vasta famiglia), cresciuto ribelle e solitario, insofferente ad ogni autorità, litigioso e pronto a farsi giustizia a colpi di sassate precisissime, a dodici anni abbandona la scuola ed inizia a lavorare come garzone muratore. Dopo l'[[8 settembre 1943]], per non essere arruolato, si offre volontario per l'[[Organizzazione Todt]], venendo inviato prima alla costruzione di alcune opere difensive della [[linea gotica]] e poi ad apprestare fortificazioni e campi minati sul litorale laziale, al comando di Eberardh, un ingegnere militare tedesco, poco più anziano di lui (che allora era diciottenne), e con cui nasce un legame di solida amicizia che si rinsalderà ancora di più in occasione dello [[Sbarco di Anzio]] in cui i due insieme alle poche forze tedesche presenti ed ai coloni riescono a contrastare gli anglo-americani durante la prima notte di sbarco (episodio già narrato nel primo libro da un altra ottica) permettendo al comando tedesco di far affluire nuove forze e bloccare per oltre quattro mesi gli alleati. Purtroppo, quando ormai i tedeschi stanno iniziando a ritirarsi, una scheggia di granata ferisce mortalmente Eberardh, che, in punto di morte, confessa il suo amore per Diomede (fatto di cui già si erano avuti segnali, che l'italiano non aveva voluto cogliere), questo fatto lo segnerà per sempre Diomede.
Il 25 maggio [[1944]], ultimo giorno di guerra a [[Latina]] (all'epoca ''Littoria''), quando i tedeschi ormai se n'erano andati, ma gli anglo-americani non erano ancora arrivati, Diomede riesce ad entrare nella sede della banca d'Italia, bombardata, prelevandone il tesoro (così almeno raccontava lo zio Adelchi ma Diomede negherà sempre) ed iniziando una rapida carriera di imprenditore edile e di ricostruttore della città.
Ma in parallelo alla storia dei Peruzzi scorre la storia della [[resistenza]] con i suoi atti di valore, le stragi,i tradimenti e le vendette postume.
Diomede apre una società, intestata alla madre Modigliana in quanto lui è ancora minorenne, ed inizia una proficua attività, più o meno legale, trafficando con gli americani (che per qualche motivo lo avevano soprannominato "Big Boss")ed il [[CLN]] insediatasi a Latina, che aveva appena cambiato nome, ed ottenendo appalti per sminare i campi minati, che aveva egli stesso impiantato l'anno precedente con Eberardh, e per ricostruire la città ed i dintorni.
La sua impresa crescerà rapidamente, per tutti gli anni '60 e '70, fino a diventare una multinazionale anche se Diomede continuerà a trattare i suoi dipendenti come faceva nei primi anni, paternalismo e sassate, finché, dopo il [[sessantotto]], la nuova coscienza presa dai lavoratori lo porterà a scontrarsi duramente con loro.
== Lo stile ==
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