Il primo re: differenze tra le versioni
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→Trama: eliminato: "creando così la prima vestale" perché già Satnei era una vestale. E lo era Rea Silvia, madre i Romolo e Remo |
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Romolo diviene il capo degli abitanti del pago poiché riesce a riaccendere il sacro fuoco e incarica una giovane del villaggio a sorvegliarlo perché rimanga sempre acceso. Remo e la sua tribù tentano di raggiungere il Tevere, ma vengono assaliti e decimati dalla cavalleria [[Alba Longa|albana]]. Remo e pochi altri si salvano grazie all'intervento a loro difesa della tribù di Romolo.
Nonostante Romolo sia disponibile a riappacificarsi con il fratello, Remo rivendica per sé la sua tribù, ritenendoli suoi schiavi. Ormai isolato, Remo minaccia di spegnere il sacro fuoco custodito dalla tribù di Romolo, superando [[Pomerio|la linea]] che il fratello aveva tracciato per terra intimandogli di non superarla. Tra i due incomincia quindi un combattimento mortale in cui Remo, consapevole di non avere più seguito nella tribù, decide di compiere l'estremo sacrificio, inducendo il fratello ad ucciderlo per far sì che la profezia
Romolo e la sua tribù superano il Tevere e allestiscono una pira per il fratello, come richiesto da quest'ultimo prima di morire. Romolo giura di costruire sulle sue ceneri la città più grande e potente che il mondo abbia mai visto, in grado di spodestare il dominio della spietata Alba Longa e di qualunque [[tiranno]], e dove tutti i [[latini]] possano trovare casa senza distinzioni e pregiudizi, dando a questa città il nome di [[Roma (città antica)|Roma]].
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