Pietra serena: differenze tra le versioni

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Gli [[etruschi]] vi costruirono le [[mura di Fiesole]] e le tombe di [[Comeana]], mentre i [[Storia di Roma|romani]] la usarono a [[Firenze]] per il Tempio di Marte. Il trionfo della pietra serena si ebbe però con Filippo Brunelleschi, che la usò nei suoi capolavori a Firenze come la [[chiesa di San Lorenzo (Firenze)|chiesa di San Lorenzo]] o la [[basilica di Santo Spirito]] (per citare solo due casi), valorizzando il contrasto tra l'uniforme grigio della pietra posta sugli elementi portanti e gli [[intonaco|intonaci]] bianchi a coprire la muratura. Da allora l'uso della dicromia grigio/bianco nell'[[architettura rinascimentale]] divenne canonico; venne per esempio ancora usata da Michelangelo per la [[Biblioteca Medicea Laurenziana]].
 
Brunelleschi introdusseeintrodusse l'uso della Pietra Serena anche nelle murature interne della [[Cupola del Brunelleschi|cupola]], nei nodi a cui riconosceva una maggior rilevanza strutturale, richiedendo per tale uso la pietra estratta nella cava di Trassinaia, oggi abbandonata.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=M.Coli, C. Tanini, M. Haines, E. Pandeli, G. Pini, F. Bencini|titolo=Le pietre "Pietra Serena" della Cupola del Brunelleschi|rivista=Journal of Cultural Heritage|volume=Volume 9|numero=numero 2 , aprile-giugno 2008 , pagine 214-221}}</ref> Fu il primo ad utilizzarla anche in facciata, nell'[[ospedale degli Innocenti]], e dopo di lui il materiale, nonostante i problemi di durabilità, fu utilizzata all'esterno; esempi sono il [[loggia]]to degli [[Uffizi]], i loggiati di [[piazza Santissima Annunziata]] o la facciata della [[chiesa di San Giovannino degli Scolopi]].
 
Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] fu riutilizzata in modo massiccio da [[Giuseppe Poggi]], soprattutto per i [[bugnato|bugnati]] nelle facciate dei palazzi.