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Sita a 650 [[m s.l.m.]] e distante 67 chilometri dal [[capoluogo]] della omonima provincia, preesisteva già un casale denominato ''Lungrum'' prima della venuta degli esuli dall'[[Albania]] nella seconda metà del [[XV secolo]].
 
Tra i maggiori centri della comunità ''[[Arbëreshë|arbëreshe]]'', è la capitale religiosa degli italo-albanesi continentali, sede dell'[[Eparchia di Lungro|Eparchia bizantina]], che raccoglie sotto la propria giurisdizione tutte le comunità albanesi d'Italia continentale che hanno conservato il [[rito bizantino]]. L'antica [[Lingua arbëreshe|lingua arbëreshe]], i riti religiosi orientali e i tipici costumi della cultura d'origine sono tramandati e conservati gelosamente.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Panorama di Lungro.jpeg|sinistra|miniatura|Vista panoramica di Lungro]]
L'abitato è situato alle falde del monte Petrosa a 650&nbsp;m [[s.l.m.]], ed è fiancheggiato da due fiumi: il Galatro (o Fiumicello) e il [[Torrente Tiro|Tiro]]. Il [[Mar Ionio]] dista poco più di 40&nbsp;km raggiungibili attraverso la [[SS 534]] e la [[Strada statale 106 Jonica|SS 106]]. Confina ad est con il territorio del comune di [[Saracena]], a sud e sud-ovest con quelli di [[Firmo (Italia)|Firmo]] e [[Altomonte]] (il torrente Fiumicello delinea il confine), a nord-ovest con il territorio di [[Acquaformosa]] e sulle zone montuose all'interno del [[Parco nazionale del Pollino]], rispettivamente a nord-ovest e nord, con [[San Donato di Ninea]], [[Orsomarso]] e [[Verbicaro]]. L'ambiente è prevalentemente montano nella parte settentrionale, con boschi di faggio e castagno, mentre scendendo verso sud, ad una minore altitudine, vi si trovano oliveti, vigneti e colture miste a rotazione. Il paese apre un'ampia veduta che si estende sino alla [[Piana di Sibari|piana di Sibari]], ed è circondato da campi coltivati, a parte il lato a monte ove è presente vegetazione spontanea che anticipa le amenità floreali e faunistiche. È uno dei comuni in cui è presente il [[Pino Loricato]]. Dal punto di vista idrologico Lungro è un paese ricco di [[acqua]] (Lungro, ''Ungros'' in greco, significa umido) con le sue numerose sorgenti di acqua ed il suo [[torrente Tiro]] che non va mai in secca. Negli anni '30 il servizio idrografico nazionale registrava circa 40 sorgenti, alcune delle quali perse; tra le restanti vi sono: le sorgenti ''Buldano'' che alimentano l'acquedotto comunale ed hanno una portata di oltre 20 l/s, sorgente ''Kreres'' in zona Mumurro, una sorgente sita in contrada ''Scornavacca,'' che sgorga acqua con una elevata presenza di sale ed altre piccole sorgenti. Una menzione va fatta per le sorgenti ''Venaglie'', nel comune di [[Saracena]], ma al confine con ''Lungro'', che nascono dal monte ''Cernistaso'' ed hanno una portata di oltre 50 l/s<ref>{{Cita web|url=http://web.provincia.cs.it/ptcp/sist_infrast/infr_idra/botton_nav/idrica.pdf|titolo=Relazione idrica CS|urlmorto=sì}}</ref>. Queste, captate dall'azienda [[So.Ri.Cal.]] alimentano gli acquedotti dei comuni di [[Firmo (Italia)|Firmo]], [[Altomonte]], Zoccalia (frazione di [[Saracena]]), [[Tarsia (Italia)|Tarsia]], [[San Lorenzo del Vallo]], [[Terranova da Sibari]] e [[Spezzano Albanese]].
 
Il clima è prevalentemente caldo nella stagione estiva e [[temperato]] nel periodo invernale. La temperatura media annua è tra i 14° e i 16° [[Temperatura|gradi]], mentre le precipitazioni medie si attestano tra i 1200 e i 1400 [[Millimetro|mm]] annui<ref>{{Cita web|url=http://www.regione.calabria.it/ambiente/allegati/pianotutelaacque/all_num/allegato_1.pdf|titolo=Regione Calabria Report Ambiente}}</ref>. Il paese fa parte della [[zona climatica]] D con circa 2010 [[Grado giorno|gradi giorno]]. Non mancano, tra i mesi di gennaio e febbraio, precipitazioni nevose principalmente nelle zone alte del paese.
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Tra i luoghi di interesse naturalistici si può individuare Piano del Faggio, Piano del Minatore e [[Piano Campolongo]], quest'ultimo si trova a circa 1.200 [[Metro|metri]] [[Livello del mare|s.l.m.]] ed è una delle porte di accesso al [[Parco nazionale del Pollino|Parco Nazionale del Pollino]].
 
Alcuni punti panoramici come la strada "''ka udha''" (salita [[gjitonia]] sant'Elia) dalla quale si può scorgere l'intero paese e tutta la [[Piana di Sibari|piana di Sibari]] o Piazza Brego dal quale osservare il centro storico e i monti sopra di esso.
 
 
[[File:La Cattedrale di Lungro costruita nel 1721.jpeg|miniatura|La [[Cattedrale di San Nicola di Mira]], principale chiesa dell'[[Eparchia di Lungro|Eparchia]] e sede degli albanesi dell'Italia continentale]]
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==== Java e Prigatorëvet ====
Nelle comunità ''[[Arbëreshë|arbëreshe]]'' ed in particolare a ''Lungro'', in questa settimana che ricorre dalla domenica fino al sabato precedente la prima la domenica di [[Carnevale]] (dodici giorni prima del [[Mercoledì delle ceneri|mercoledì delle Ceneri]]), si ricordano i morti (si crede che [[Gesù|Gesù Cristo]] abbia dato loro il permesso di uscire dai sepolcri o meglio di ritornare nel regno dei vivi come anime, per visitare i luoghi abitati in vita). A Lungro tuttora è viva la tradizione della "''picihudhra''" ovvero chiedere un’offerta per l’anima dei defunti; i bambini o persone bisognose bussando alle porte della "''[[gjitonia]]''" attendono venga donato del cibo o delle bevande «''Për shpirtën e prigatorëvet''» ("''per l’anima dei morti''"); ringraziando si risponde al dono dicendo «''Nglezot gjithë të vdekurit''» ("''Possano riposare in pace i morti''"). Secondo la tradizione popolare i defunti fanno ritorno nella loro eterna dimora il sabato mattina, quando terminata la liturgia i fedeli si recano in processione al cimitero per far visita ai loro cari. Per tutta la settimana gli strumenti tipici del carnevale lungrese si "spengono". Alla domenica, detta '''«e diella të lidhurvet»''' (letteralmente ''"la domenica delle cose unite"'') le famiglie si riuniscono intorno alla tavola imbandita per ricordare ancora una volta i propri defunti per i quali si è pregato nei giorni precedenti, e da questo giorno ha inizio il [[carnevale]].
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==== Il Carnevale ====