Cattaro: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Sua maestà ha espresso il preciso ordine di opporsi in modo risolutivo all'influsso dell'elemento italiano ancora presente in alcuni Kronländer, e di mirare alla [[germanizzazione]] o [[slavizzazione]] - a seconda delle circostanze - delle zone in questione con tutte le energie e senza alcun riguardo, mediante un adeguato affidamento di incarichi a magistrati politici ed insegnanti, nonché attraverso l'influenza della stampa in [[Trentino|Tirolo meridionale]], [[Dalmazia]] e [[Litorale adriatico]].|Die Protokolle des Österreichischen Ministerrates 1848/1867. V Abteilung: Die Ministerien Rainer und Mensdorff. VI Abteilung: Das Ministerium Belcredi'', Wien, Österreichischer Bundesverlag für Unterricht, Wissenschaft und Kunst 1971, vol. 2, p. 297.<ref>Citazione completa della fonte e traduzione in Luciano Monzali, ''Italiani di Dalmazia. Dal Risorgimento alla Grande Guerra'', Le Lettere, Firenze 2004, p. 69.</ref>.}}
 
Nel [[1909]] la [[lingua italiana]] venne vietata in tutti gli edifici pubblici ed i dalmati italiani furono estromessi dalle amministrazioni comunali<ref name="treccani">''Dizionario Enciclopedico Italiano'' (Vol. III, pag. 730), Roma, Ed. Istituto dell'Enciclopedia Italiana, fondata da Giovanni Treccani, 1970</ref>. Queste ingerenze, insieme ad altre azioni di favoreggiamento al gruppo etnico slavo ritenuto dall'impero più fedele alla corona, esasperarono la situazione andando ad alimentare le correnti più estremiste e rivoluzionarie.
 
Il tentativo di istituire la [[Servizio militare|coscrizione obbligatoria]], effettuato e fallito nel [[1869]] ed infine riuscito nel [[1881]], causò due brevi rivolte popolari. Per quanto riguarda i [[dalmati italiani]], etnia italiana [[Popoli indigeni|autoctona]] anche di Cattaro, nel [[1895]] si riunirono attorno alla locale sede della [[Lega Nazionale]]. Nel censimento del 1910 si annoveravano solo 538 italiani in tutto il circondario di Cattaro. Ma scuole italiane sorsero, nello stesso periodo, a [[Morigno]]<ref name=autogenerato1>Cfr. alle pp. 324-327 in [[Istituto Idrografico della Marina]] ''Portolano del Mediterraneo, volume 6, Adriatico Orientale (edizione 1994, nuova tiratura febbraio 2002)'', Genova. (Pubblicazione annessa alla cartografia ufficiale dello Stato - legge 2 febbraio 1960, n. 68).</ref>, [[Perasto]]<ref name=Idrografico/>, [[Petrera]], [[Combur]]<ref name=Idrografico/> e [[Bianca (Montenegro)|La Bianca]]<ref name=Idrografico/>. Tuttavia, nel censimento jugoslavo del [[1927]], gli italiani risultavano solo 240.