Il '''caso degli emoderivati infetti''' è un caso giudiziario causato dalla messa in commercio, a partire dagli [[Anni 1970|anni settanta]], di [[Plasma (biologia)|plasma]] ed [[Emocomponente|emoderivati]] infetti prodotti da [[aziende farmaceutiche]] tra le quali la [[Bayer]]<ref name=nytimes_2003/> e la [[Baxter International|Baxter]]. In Italia è attualmente ancora in corso un processo per stabilire le responsabilità penali.
I principali contagiati dai virus delle [[Epatite virale|epatiti virali]] ([[Hepatitis B virus|HBV]] e [[Virus dell'epatite C|HCV]]) e dell'[[HIV]] sono i soggetti [[emofilia|emofilici]] che necessitano di infusioni di [[Coagulazione del sangue|fattori della coagulazione]] ([[fattore VIII]] e [[fattore IX]]) ottenuti dal plasma umano. Secondo alcune stime, in [[Italia]] i decessi per infezione da emoderivati sono, al 2009, circa 2.600.
Il caso degli emoderivati infetti non è da confondere con lo [[scandalo del sangue infetto]], sviluppatosi in contemporanea.
Lo studio legale Lieff Cabraser sta seguendo le cause in [[Argentina]], [[Germania]], [[Hong Kong]], [[Irlanda]], [[Israele]], [[Italia]], [[Taiwan]] e [[Gran Bretagna]], e in vari altri Paesi per intentare azioni legali presso i tribunali degli [[Stati Uniti]] contro le società responsabili.<ref name="emofilici.com">{{cita web|url=http://www.causaemofilici.com/|titolo=Causa Emofilici|accesso=2009-07-22|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090611080555/http://www.causaemofilici.com/|urlmorto=Sì}}</ref>
== Nel Mondo ==
Secondo i dati dell'Associazione politrasfusi, tra il [[1985]] ed il [[2008]], sono state 2605 le vittime di trasfusioni con plasma infetto ed emoderivati mentre 66.000 sono le richieste di risarcimento giunte dai pazienti al Ministero della Salute. A dicembre 2008 circa 49.000 persone hanno ottenuto un assegno di 1080 euro a bimestre. Il risarcimento che lo Stato italiano ha chiesto a Duilio Poggiolini è di 60 milioni di euro.<ref>{{Cita news|autore=|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2008/23-dicembre-2008/plasma-infetto-stato-parte-civile-chiesti-60-milioni-poggiolini-150841888609_full.shtml|titolo=Plasma infetto, lo Stato parte civile. Chiesti 60 milioni a Poggiolini|pubblicazione=Corriere del Mezzogiorno|data=23 dicembre 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190222203147/https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2008/23-dicembre-2008/plasma-infetto-stato-parte-civile-chiesti-60-milioni-poggiolini-150841888609_full.shtml}}</ref>
=== Canada ===
Nel 2009, il [[Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali]] ha emanato un [[decreto]] per le transazioni giudiziarie per danni da emotrasfusioni e somministrazione di emoderivati infetti<ref>{{cita news|autore=Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali|url=http://www.sangueinfetto.it/Decreto%202009%2003%2007.pdf|titolo=Regolamento di esecuzione dell’articolo 33, comma 2, del decreto legge 1º ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007 n. 222 e dell’articolo 2 comma 382, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 per la fissazione dei criteri in base ai quali definire le transazioni da stipulare con soggetti talassemici, affetti da altre emoglobinopatie o affetti da anemie ereditarie, emofilici ed emotrasfusi occasionali danneggiati da trasfusione con sangue infetto o da somministrazione di emoderivati infetti e con soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, che abbiano instaurato azioni di risarcimento danni tuttora pendenti.|pubblicazione=|editore=|data=20 marzo 2009|accesso=2009-07-22|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170909120535/https://www.sangueinfetto.it/Decreto%202009%2003%2007.pdf}}</ref> che però a detta dell'avvocato Bertone, rappresentante di alcune parti civili nel processo penale in corso a Napoli, non soddisfa le parti in causa, in quanto escluderebbe molti danneggiati dal processo per il riconoscimento dei danni. Nel marzo 2009, viene nuovamente indagato Poggiolini.<ref>{{cita news|autore=Nadia Francalacci|url=http://www.si-gest.it/aec/press/Espresso%209_4_9.pdf|titolo=Sangue Infetto|pubblicazione=|editore=Il Venerdì di Repubblica|data=12 marzo 2009|accesso=2009-07-22}}</ref>
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|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: '''[[Commissione Krever]]'''''.
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In [[Canada]], all'epoca dell'introduzione dei test per la ricerca dell'[[HIV]] alla fine del 1985, circa 2.000 persone risultavano infettate dall'HIV e fino a 60.000 dal [[Virus (biologia)|virus]] dell'[[Epatite C|epatite C]].<ref name=":0">{{Cita news|lingua=en-GB|autore=|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/1482021.stm|titolo=Aids scandals around the world|pubblicazione=BBC News|data=9 agosto 2001|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180715211743/http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/1482021.stm}}</ref> Nel 1993 venne istituita una commissione d'inchiesta (la [[Commissione Krever|commissione Krever]]) per investigare sulle accuse secondo cui il sistema di governo, organizzazioni private e [[Organizzazione non governativa|organizzazioni non governative]] responsabili della fornitura di [[sangue]] e prodotti [[Emocomponente|emoderivati]] al [[Sistema sanitario|sistema sanitario]] canadese avrebbero permesso l'utilizzo di sangue infetto.<ref>{{Cita web|url=https://www.thecanadianencyclopedia.ca/en/article/krever-inquiry|titolo=Krever Inquiry|autore=André Picard|sito=The Canadian Encyclopedia|data=7 febbraio 2006|lingua=en-CA|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190105071644/https://www.thecanadianencyclopedia.ca/en/article/krever-inquiry}}</ref> Sono instaurate tre cause contro la [[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale|Croce Rossa]] canadese da parte di persone che ricevettero sangue o emoderivati infetti, due delle quali morirono a causa dell'[[AIDS]] e una risultò essere infettata dall'HIV. Nell'aprile 2001 la [[Corte suprema del Canada|corte suprema del Canada]] ha riconosciuto la Croce Rossa canadese colpevole di negligenza per non aver controllato efficacemente i donatori di sangue per la presenza dell'HIV.<ref name=":0" />
=== Normativa italianaFrancia ===
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La normativa italiana in materia di raccolta di plasma e produzione di emoderivati è solamente in parte sovrapponibile rispetto a quella relativa alla raccolta di sangue, già vista in merito allo [[scandalo del sangue infetto]].
|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: '''[[Caso del sangue e degli emoderivati infetti in Francia]]'''''.
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In [[Francia]], circa 4.000 persone, tra cui molti emofilici, hanno ricevuto emoderivati infetti dall'HIV. Un ex ministro della salute è stato condannato per non aver fatto testare adeguatamente il sangue nel 1985 (anno chiave in quanto a quell'anno risale il primo test efficace in grado di rilevare l'HIV), causando la morte di cinque persone a causa dell'[[AIDS]] e l'infezione di due altre persone. Altri due funzionari governativi che avevano permesso, sempre nel 1985, l'utilizzo di emoderivati non trattati al calore per l'inattivazione virale quando invece erano già disponibili, vennero condannati a una [[Pena detentiva|pena detentiva]].
Presumibilmente, tutti e tre i politici condannati hanno ritardato l'introduzione in Francia di un test di produzione statunitense per la ricerca dell'HIV sul sangue fino quando un prodotto rivale di produzione francese era pronto per essere introdotto sul mercato.
La prima disposizione in materia di controlli sui donatori di sangue e plasma è la [[circolare]] del Ministero della Sanità n. 50 del 28 marzo 1966 che dispone che si eviti di procedere alla donazione nel caso in cui il donatore abbia avuto manifestazioni di [[epatite virale]] o sia stato a contatto con malati di epatite nei sei mesi precedenti. Inoltre, la circolare prescrive la verifica periodica delle [[transaminasi]] di tutti i donatori, verifica che deve essere effettuata anche su ogni donazione effettuata. Nel caso di valori fuori dal normale, il donatore deve essere sottoposto a ulteriori accertamenti e il sangue donato deve essere destinato solamente alla produzione di [[gammaglobuline]] o [[Albumina|albumine]] (il cui metodo di produzione si ritiene non comporti il rischio di diffusione di infezioni):<ref name=":02">{{Cita web|url=http://anadma.it/Archivio/2012/30-10-2012%20CronologiaMinisteriale.pdf|titolo=Cronologia Ministeriale|curatore=Pasquale Angeloni|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221154636/http://anadma.it/Archivio/2012/30-10-2012%20CronologiaMinisteriale.pdf}}</ref> di conseguenza, un innalzamento delle transaminasi può essere [[Segno (medicina)|segno]] di un'infezione da virus epatitici, sebbene non siano disponibili test diretti per la ricerca dei virus dell'epatite.<ref name=":02" />
=== Giappone ===
La circolare ricorda anche che i derivati del sangue (con l'eccezione di gammaglobuline e albumina) sono veicoli di infezioni da virus epatitici e che non esistono metodi di purificazione del sangue e dei suoi derivati infetti. Inoltre, viene consigliato che qualora sia necessario mescolare più lotti (''pool'') di plasma per produrre emoderivati, il numero di donatori per ciascun lotto non sia superiore a dieci, così da limitare la diffusione di infezioni nel caso in cui un donatore risulti essere infetto.<ref name=":02" />
{| class="vedi-anche noprint"
|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: [[Caso degli emoderivati infetti in Giappone|'''Caso degli emoderivati infetti in Giappone''']]''.
|}
In [[Giappone]], il ministro della salute non ha vietato i prodotti emoderivati non trattati al calore per l'inattivazione virale fino al dicembre 1985, nonostante fosse a conoscenza del fatto che erano contaminati. Di conseguenza, oltre 1.400 emofilici giapponesi sono stati infettati dall'HIV e più di 500 sarebbero morti fino al 2001.
Nel novembre 1995, un procedimento giudiziario avviato da alcuni emofilici infettati si concluse con la condanna al pagamento in loro favore di 420.000 [[Dollaro statunitense|dollari]] suddivisi a metà tra le imprese farmaceutiche e il governo giapponese. Nel febbraio 2000, tre dirigenti di imprese farmaceutiche accusati di aver commercializzato prodotti emoderivati infetti dall'HIV sono stati condannati a [[Pena detentiva|pene detentive]]. Tuttavia, nel marzo 2001, un tribunale di [[Tokyo]] ha scagionato uno dei massimi esperti di [[AIDS]] dell'epoca dall'accusa di negligenza professionale emersa dallo scandalo.
Nel 1968 si ha la scoperta che un [[antigene]] noto fin dal 1963 è l'antigene di superficie del [[Virus (biologia)|virus]] che causa l'[[epatite B]] (da cui il nome di [[HBsAg]], conosciuto anche come antigene Australia). Vengono messi a punto fin dall'inizio degli anni settanta dei test di prima generazione per la determinazione di questo antigene nel [[Siero sanguigno|siero]] mentre i test di seconda generazione, più sensibili, si hanno a partire dal 1978.
=== Iran ===
La circolare n. 68 del 4 luglio 1978 della direzione generale del servizio farmaceutico dispone la ricerca mediante [[dosaggio radioimmunologico]] (test di seconda generazione) dell'HBsAg su ogni donazione di sangue, sul plasma e sul prodotto finito nel caso di emoderivati, a esclusione dell'albumina.<ref name=":02" /> Inoltre, la circolare richiama al rispetto rigoroso del limite massimo di unità di plasma da utilizzare nella formazione dei lotti di partenza della lavorazione, così come previsto dalla [[Farmacopea Ufficiale]]. Il Centro Nazionale Trasfusione Sangue della [[Croce Rossa Italiana]] e molti centri trasfusionali italiani effettuano i test per la ricerca dell'antigene Australia fin dal 1972.<ref name=":02" />
In [[Iran]], alla fine degli [[Anni 1990|anni novanta]], l'ex capo del centro trasfusionale nazionale e due altri medici sono stati processati per diversi capi d'imputazione, tra cui negligenza per l'importazione dalla [[Francia]] di prodotti [[Emocomponente|emoderivati]] infettati dall'HIV. Il caso è scaturito dalle denunce da parte di circa 170 persone, molte delle quali bambini, affetti da [[emofilia]] e da [[talassemia]], due malattie del sangue che necessitano di somministrazione periodica di emoderivati.<ref name=":0" />
In base ai dati del ministro della salute iraniano, circa 300 sono stati infettati.<ref name=":0" /> Secondo [[Fars News Agency|Fars News]], l'Iran è stato l'unico Paese che non ha ricevuto né scuse ufficiali né alcuna compensazione da parte della Francia per i danni subiti.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|autore=Arash Karami|url=https://www.al-monitor.com/pulse/originals/2015/07/fabius-trip-tehran-infected-blood-hiv.html|titolo=Fabius visit stirs bad blood in Iran|pubblicazione=Al-Monitor|data=23 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150827014841/http://www.al-monitor.com/pulse/originals/2015/07/fabius-trip-tehran-infected-blood-hiv.html#}}</ref> La visita in Iran del [[Ministri degli affari esteri della Repubblica francese|ministro degli esteri francese]] [[Laurent Fabius]], in occasione dell'[[Accordo sul nucleare iraniano|accordo sul nucleare]] (la prima dopo lo scandalo degli emoderivati infetti), ha sollevato polemiche e rabbia tra alcuni cittadini e sugli organi di informazione.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|autore=Marjohn Sheikhi|url=https://en.mehrnews.com/news/108867/Fabius-arrives-in-Tehran-amid-public-anger|titolo=Fabius arrives in Tehran amid public anger|pubblicazione=MEHR|data=29 luglio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304083848/https://en.mehrnews.com/news/108867/Fabius-arrives-in-Tehran-amid-public-anger}}</ref>
Dal 1984 viene effettuata la ricerca delle transaminasi ([[Alanina transaminasi|ALT]] e [[Aspartato transaminasi|AST]]) sui donatori e sulle sacche di sangue e plasma donate.<ref name=":02" />
=== Iraq ===
Con la comparsa della [[AIDS|sindrome da immunodeficienza acquisita]] (AIDS), di cui solo si sospetta l'[[Eziologia (medicina)|eziologia]] virale, nel maggio 1984 la direzione generale del servizio farmaceutico del Ministero della Sanità invia una lettera circolare alle ditte produttrici di emoderivati in cui comunica che l'AIDS può essere trasmessa anche tramite trasfusione di sangue e derivati (in particolare i fattori della coagulazione utilizzati dagli emofilici).
Nel 1986 i [[Funzionario|funzionari]] del ministero della salute di [[Saddam Hussein]] avevano stabilito che almeno 115 emofilici iracheni avevano contratto l'AIDS in seguito all'utilizzo di [[Coagulazione del sangue|fattori della coagulazione]] importati dalla [[Francia]] e dall'[[Austria]]. Secondo quanto riferito da Said I. Hakki, il direttore della [[Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale|Mezzaluna Rossa]] irachena, 189 emofilici con un'età che va dai 6 mesi ai 18 anni avevano contratto l'HIV da prodotti emoderivati venduti all'[[Iraq]] dall'Institut Mérieux (Francia) e dall'Immuno (Austria) dal 1982 al 1986. Non essendo possibile rilevarlo, il virus si diffuse ad almeno altri 50 iracheni attraverso [[Rapporto sessuale|rapporti sessuali]], [[parto]] e [[Allattamento|allattamento al seno]].
Nell'agosto 2005, i circa 35 sopravvisuti, assieme alle famiglie di coloro che nel frattempo sono deceduti, e la Mezzaluna Rossa irachena hanno citato in giudizio il ministero della salute, l'Institut Mérieux e l'Immuno, due società che hanno acquisito o sono succedute alle imprese che hanno venduto gli emoderivati infetti all'Iraq. L'Institut Mérieux è ora parte della [[Sanofi|Sanofi-Aventis]] mentre l'Immuno è stata acquisita dalla Baxter International nel 1996.
Inoltre, comunica che il Consiglio d'Europa ha suggerito di utilizzare ''pool'' di plasma basati su un numero ridotto di donatori e di evitare l'importazione di plasma e prodotti emoderivati da Paesi con popolazione a rischio e donatori a pagamento, invitando altresì le imprese importatrici a far conoscere lo stato delle ricerche in corso all'estero così da mettere a punto tecnologie tali da ridurre il rischio di contaminazione.
Molti degli emofilici infettati nel 2006 hanno parlato al [[The New York Times|New York Times]] delle loro vite durante il regime di Saddam Hussein. Hanno raccontato di essere stati costretti a '''«'''firmare un impegno giurando di non lavorare, sposarsi, frequentare le scuole, utilizzare piscine puggliche o barbieri, visitare studi medici o riferire a qualcuno delle loro condizioni'''»''', la cui violazione era punibile con la [[Pena di morte|morte]]. Le abitazioni delle famiglie delle persone infette avevano delle iscrizioni sui muri esterni che richiedevano ai vicini di stare lontano perché l'abitazione era contaminata dall'HIV e anche i fratelli non infettati dal virus non erano autorizzati a sposarsi. A partire dal 2006, gli emofilici infetti ricevono circa 35 [[Dollaro statunitense|dollari]] al mese in assistenza governativa ma nessun farmaco [[HIV|antiretrovirale]] contro l'HIV.
Nell'agosto dello stesso anno, con una circolare della direzione generale del servizio di igiene pubblica del Ministero della Sanità, viene ribadita la probabile eziologia virale dell'AIDS e la trasmissibilità attraverso sangue, suoi derivati e secrezioni infette.
=== Irlanda ===
Nel dicembre 1984, la ditta Immuno richiede l'autorizzazione alla commercializzazione di emoderivati trattati con il metodo di inattivazione virale al vapore umido e nel luglio 1985 il termotrattamento viene imposto alle imprese produttrici di emoderivati, senza però disporre il ritiro dal commercio dei prodotti non testati.
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|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: '''[[Commissione Lindsay]]'''''.
|}
La [[Commissione Lindsay|commissione Lindsay]] è stata istituita in [[Irlanda]] nel 1999 per investigare le infezioni da [[HIV]] e [[Virus dell'epatite C|HCV]] contratte dagli [[Emofilia|emofilici]] in seguito alla somministrazione di [[Emocomponente|emoderivati]] infetti forniti dal servizio trasfusionale irlandese.
=== Italia ===
Il 17 luglio 1985, la direzione generale del servizio igiene pubblica emana una circolare con cui dispone la determinazione su ogni unità di sangue donato della presenza degli anticorpi anti-LAV/[[HTLV|HTLV-III]] (come inizialmente identificati i virus [[HIV]]).<ref name=":02" />
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|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: [[Caso degli emoderivati infetti in Italia|'''Caso degli emoderivati infetti in Italia''']]''.
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=== Portogallo ===
Nell'aprile 1986 la direzione generale del servizio farmaceutico, attraverso una circolare indirizzata alle imprese produttrici, dispone che gli emoderivati devono essere preparati a partire da plasma negativo alla ricerca degli anticorpi anti-[[HTLV|HTLV-III]] e che il numero massimo di unità di plasma che vanno a costituire i lotti di lavorazione deve essere rispettato. Ancora una volta, non viene disposto il ritiro dal commercio dei prodotti ma viene solamente richiesto il numero di lotti di ciascun emoderivato e la sua data di presumibile esaurimento nel ciclo commerciale.<ref name=":02" />
In [[Portogallo]], più di 100 emofilici sono stati infettati dall'HIV dopo aver ricevuto [[Trasfusione|trasfusioni]] di [[Plasma (biologia)|plasma]] contaminato che sono state importate e distribuite da parte del [[Sistema sanitario|servizio sanitario]] pubblico. Nel 2001 un tribunale ha incriminato l'ex ministro della salute Leonor Beleza per aver permesso la propagazione di una malattia contagiosa durante il suo mandato negli [[Anni 1980|anni ottanta]].
=== Regno Unito ===
Nel dicembre 1987, in una relazione a Ministro della Sanità, la direzione generale del servizio farmaceutico afferma che l'[[Istituto superiore di sanità|Istituto Superiore di Sanità]] ha ritenuto accettabili i metodi di inattivazione virale al calore secco e al calore umido proposti dalle imprese produttrici di emoderivati, facendo notare che il trattamento al calore umido è più efficace nella prevenzione dell'epatite non-A non-B (NANB, come inizialmente denominata l'[[epatite C]] causata dal virus [[Virus dell'epatite C|HCV]], non ancora scoperto)
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|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
|''Lo stesso argomento in dettaglio: '''[[Caso degli emoderivati infetti nel Regno Unito]]'''''.
|}
Nel [[Regno Unito]], la somministrazione di [[Coagulazione del sangue|fattori della coagulazione]] infetti da parte del [[National Health Service|servizio sanitario]] dagli [[Anni 1970|anni settanta]] agli [[Anni 1980|anni ottanta]] ha causato l'infezione di 3.891 emofilici con il virus dell'[[Epatite C|epatite C]], dei quali 1.243 sono stati infettati anche dall'[[HIV]].
Nonostante autorevoli sostenitori, la richiesta di istituzione di una commissione d'inchiesta pubblica viene rigettata all'inizio del 2000. In risposta a questo diniego, nel 2007 viene istituita una commissione d'inchiesta indipendente (la [[Commissione Archer|commissione Archer]]) per investigare sulla diffusione di sangue ed emoderivati infetti. L'anno successivo la [[Scozia]] istituisce una commissione d'inchiesta pubblica (la [[Commissione Penrose|commissione Penrose]]) mentre bisogna attendere il 2017 per vedere l'annuncio da parte del [[Primi ministri del Regno Unito|primo ministro]] [[Theresa May|Teresa May]] di una commissione d'inchiesta pubblica estesa a tutta la nazione.
Solamente con la legge n. 531 del 29 dicembre 1987 si ha un [[atto normativo]] propriamente detto con cui le unità sanitarie locali vengono obbligate a eseguire la determinazione della presenza del virus HIV nelle unità di sangue raccolte.<ref name=":02" />
=== Stati Uniti ===
Nel maggio 1988 il Ministero della Sanità emana un decreto che rende obbligatorio il trattamento dei prodotti emoderivati con vapore umido sotto pressione.
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|[[File:Magnifying_glass_icon_mgx2.svg|link=|class=noviewer|20x20px]]
Nonostante il fatto che dal settembre 1989 sia disponibile in Italia il test per la ricerca degli anticorpi anti-[[Virus dell'epatite C|HCV]] (virus causante l'[[epatite C]]), la direzione generale del servizio farmaceutico, con lettera circolare del 1° ottobre 1989 indirizzata solamente alle aziende produttrici di emoderivati e non ai centri trasfusionali, invita alla determinazione sulle singole donazioni di plasma dei soli valori dell'[[alanina transaminasi]] (ALT).
|''Lo stesso argomento in dettaglio: '''[[Caso degli emoderivati infetti negli Stati Uniti]]'''''.
|}
Con [[decreto ministeriale]] del 21 luglio 1990 (pubblicato in [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] il successivo 22 agosto)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=22 agosto 1990|titolo=Misure dirette ad escludere il rischio di infezioni epatitiche da trasfusione di sangue.|rivista=Gazzetta Ufficiale|volume=|numero=195|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/08/22/090A3645/sg|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190223125456/http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1990/08/22/090A3645/sg}}</ref> il ministro [[Francesco De Lorenzo|De Lorenzo]] richiama l'obbligo da parte dei servizi trasfusionali di effettuare su ogni unità di sangue e plasma donato la ricerca dell'antigene di superficie del virus dell'epatite B ([[HBsAg]]) e degli anticorpi anti-HIV e impone, in aggiunta, la ricerca degli anticorpi anti-HCV e la determinazione dell'[[alanina transaminasi]] (ALT). Nel caso dell'ALT, si considerano da eliminare le donazioni con valori superiori a 1,5 volte il valore normale (contro un valore di 1,2 volte stabilito dalla comunità scientifica), valore però che non esclude il rischio di infezione, considerato il decorso della [[Epatite C|malattia epatica]] da infezione da [[Virus dell'epatite C|HCV]]. La norma non dispone, invece, l'utilizzo della tecnica [[Reazione a catena della polimerasi|PCR]] ([[Nucleic Acid Test|NAT]]) per la determinazione della presenza del virus HCV, tecnica ideata da Saiki nel 1985 e dal 1989 diffusamente disponibile anche in modalità automatizzata.
Nel dicembre 1990, mediante una lettera indirizzata alla Farmindustria, la direzione generale del servizio farmaceutico informa che il Ministero della Sanità ritiene opportuno non imporre la determinazione degli anticorpi anti-HCV sulle singole unità di plasma importato dall'estero, diversamente da quanto disposto per il plasma raccolto in Italia.
Nel decreto ministeriale datato 15 gennaio 1991<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=24 gennaio 1991|titolo=Protocolli per l'accertamento della idoneita' del donatore di sangue ed emoderivati.|rivista=Gazzetta Ufficiale|volume=|numero=20|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1991/01/24/091A0319/sg|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190223130838/http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1991/01/24/091A0319/sg}}</ref> in cui vengono aggiornati i protocolli per l'accertamento dell'idoneità dei donatori di sangue e plasma, si ribadisce la necessità della determinazione su ogni donazione, tra gli altri, dell'alanina transaminasi con metodo ottimizzato, degli anticoripi anti-HIV, dell'antigene di supeficie del virus dell'epatite B (HBsAg) e degli anticorpi anti-HCV.
Attraverso un telegramma del novembre 1992, la direzione generale del servizio farmaceutico dispone cha a partire dal 1993 siano messi in commercio solamente emoderivati preparati da plasma controllato per la presenza di anticorpi anti-HCV e dispone il ritiro dal ciclo distributivo entro il 31 dicembre di tutti gli emoderivati preparati da plasma non testato, autorizzando l'utilizzo fino al 31 marzo 1993 di quelli già distribuiti.
Nel settembre 1994, una lettera circolare dell'[[Istituto superiore di sanità|Istituto Superiore di Sanità]] indirizzata alle imprese farmaceutiche porta a conoscenza delle stesse la [[Raccomandazione dell'Unione europea|raccomandazione]] III/5193/94 del [[Consiglio dell'Unione europea|Consiglio delle Comunità Europee]] ("Plasma pool testing") che richiede la ricerca dell'antigene Australia e degli anticorpi anti-HIV1/2 e anti-HCV anche sui lotti di plasma destinati alla produzione di emoderivati e non solo sulle singole donazioni.
Con [[decreto ministeriale]] del 29 marzo 1999 (pubblicato in [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] il successivo 15 aprile),<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|linkautore=|data=15 aprile 1999|titolo=Introduzione della ricerca di acido nucleico del virus dell'epatite C mediante la tecnica di amplificazione genica nei pool di plasma umano utilizzati per la produzione di emoderivati.|rivista=Gazzetta Ufficiale|volume=|numero=87|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1999/04/15/099A2841/sg}}</ref> viene disposta la ricerca del virus HCV mediante la tecnica di [[biologia molecolare]] [[Nucleic Acid Test|NAT]] sui lotti di plasma utilizzati per produrre emoderivati mentre solamente con il decreto ministeriale del 27 marzo 2008<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=20 maggio 2008|titolo=Modificazioni all'allegato 7 del decreto 3 marzo 2005, in materia di esami obbligatori ad ogni donazione di sangue e controlli periodici.|rivista=Gazzetta Ufficiale|volume=|numero=117|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2008/05/20/08A03542/sg}}</ref> viene disposta la stessa ricerca sulle singole donazioni di sangue e plasma.
== Procedimenti penali in Italia ==
=== Indagini di Napoli ===
Le prime indagini si hanno a partire dal 1993 da parte dei procuratori Miller e Cordova<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Procedimento n. 8704/93 del Tribunale di Napoli|rivista=|volume=|numero=}}</ref><ref name=":12">{{Cita web|url=http://www.anadma.it/Archivio/2012/20-12-2012%20Relazione284.pdf|titolo=Relazione n. 284|autore=Nicola D'Ambrosio|sito=Lega Italiana dei Diritti dell'Uomo|data=17 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221170535/http://www.anadma.it/Archivio/2012/20-12-2012%20Relazione284.pdf}}</ref> e del [[Comando carabinieri per la tutela della salute|nucleo antisofisticazioni e sanità]] dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] di Napoli in merito all'importazione dall'estero di plasma ed emoderivati in violazione delle normative vigenti, favorita da una serie di proroghe all'adozione di provvedimenti concesse dalla direzione generale del servizio farmaceutico del Ministero della Sanità di cui [[Duilio Poggiolini]] è il [[direttore generale]].<ref name=":12" />
=== Indagini di Roma ===
Fin dal 1993, il procuratore Marini della procura di Roma svolge un'indagine sull'importazione di plasma per la produzione di emoderivati che coinvolge anche il Ministero della Sanità per quanto riguarda il rilascio delle autorizzazioni all'importazione di plasma dall'estero.<ref>{{Cita news|autore=Maria Annunziata Zegarelli|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1995/05/26/page_008.pdf|titolo=«Bruciate le schede sul sangue»|pubblicazione=L'Unità|data=26 maggio 1995|p=8}}</ref>
=== Processi di Trento ===
==== Fase preliminare ====
Le indagini hanno inizio nel maggio 1994 in seguito a un esposto presentato alla [[Procura della Repubblica|procura]] di Trento dall'ex giudice e [[Consiglio della provincia autonoma di Trento|consigliere provinciale]] [[Carlo Palermo]] relativo alla presenza, tra i centri trasfusionali in cui viene raccolto il plasma dai donatori e le imprese farmaceutiche che lo utilizzano per produrre emoderivati, di società di intermediazione che sarebbero in realtà delle [[società di comodo]] che hanno lo scopo di nascondere operazioni in nero e pagamento di tangenti.<ref>{{Cita news|autore=Pierfrancesco Fedrizzi|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/26/contagiati-per-un-giro-di-tangenti.html|titolo=Contagiati per un giro di tangenti|pubblicazione=La Repubblica|data=26 novembre 1999|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100417064814/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/11/26/contagiati-per-un-giro-di-tangenti.html}}</ref><ref name=":8">{{Cita news|autore=Giorgio Cecchetti|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/04/si-allarga-lo-scandalo-del-sangue-guzzanti.html|titolo=SI ALLARGA LO SCANDALO DEL SANGUE GUZZANTI: ' CAMBIAMO LA LEGGE'|pubblicazione=La Repubblica|data=4 giugno 1995|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190221133931/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/04/si-allarga-lo-scandalo-del-sangue-guzzanti.html}}</ref><ref name=":10">{{Cita web|url=http://www.politrasfusi.it/pdf/appello-epidemia-dolosa.pdf|titolo=Dichiarazione di appello del Pubblico Ministero|sito=Associazione Politrasfusi Italiani|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060507184035/http://www.politrasfusi.it/pdf/appello-epidemia-dolosa.pdf}}</ref>
Nel corso delle indagini per epidemia colposa<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Procedimento n. 358/94 e poi n. 570/97 del Tribunale di Trento|rivista=|volume=|numero=}}</ref> vengono acquisite anche circa 500 [[Cartella clinica|cartelle cliniche]] di bambini emofilici infetti da [[Virus dell'epatite C|HCV]] e 399 cartelle cliniche di [[Militare|militari]] riformati per la stessa ragione che avevano fatto uso di emoderivati ([[Coagulazione del sangue|fattori della coagulazione]] i primi e principalmente [[Anticorpo|immunoglobuline]] [[Vaccino antitetanico|antitetaniche]] i secondi).<ref>{{Cita web|url=http://www.anadma.it/Archivio/2012/14-11-2012%20RelazionePerLaProcuraDiTrento.pdf|titolo=Aggiornamento del registro delle notizie di reato, verbale di conferimento dell'incarico e consulenza medico-legale|sito=A.NA.D.MA.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221164413/http://www.anadma.it/Archivio/2012/14-11-2012%20RelazionePerLaProcuraDiTrento.pdf}}</ref>
Il 27 marzo 1995 il nucleo di polizia tributaria della [[Guardia di Finanza]] di [[Trento]], nell'ambito dell'indagine per [[corruzione]], [[Intercettazione (ordinamento italiano)|intercetta]] una conversazione telefonica tra due soggetti legati alla Co.Pla (azienda attiva nel trasporto di plasma ed emoderivati) in cui si fa riferimento a del materiale risalente agli [[Anni 1980|anni ottanta]], non testato per la presenza del virus HIV e che era conservato in una [[cella frigorifera]] anziché essere stato distrutto.<ref name=":10" /><ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Elena Cosentino|data=17 novembre 2006|titolo=Legami di sangue|rivista=Diario della settimana|volume=|numero=44|pp=14-20|url=http://www.anadma.it/doc/AvvocatoDelDiavolo.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181228163040/http://www.anadma.it/doc/AvvocatoDelDiavolo.pdf}}</ref>
Una volta identificati i magazzini generali di Padova come il luogo in cui si trova la cella frigorifera, il 30 maggio 1995 la Guardia di Finanza (coordinata dai [[Procuratore della Repubblica|procuratori]] Granero e Giardina) sequestra 35 tonnellate di plasma umano congelato<ref name=":10" /><ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/12/26/news/quella-vergogna-del-sangue-infetto-1.292176|titolo=Quella vergogna del sangue infetto|autore=Sara Lucaroni|sito=L'Espresso|data=28 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180411114836/http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/12/26/news/quella-vergogna-del-sangue-infetto-1.292176}}</ref> di provenienza italiana in attesa di essere lavorato per conto delle Regioni mentre il 6 giugno viene sequestrata una seconda cella contenente plasma proveniente dall'estero.<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Beppe Castellano|coautori=Michela Rossato|anno=2009|titolo='Omicidio colposo plurimo'|rivista=Dono & vita|volume=|numero=|pp=8-9|url=https://avisveneto.it/documenti/4784/08_09_ProcessoPlasma.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190220202146/https://avisveneto.it/documenti/4784/08_09_ProcessoPlasma.pdf}}</ref> Il materiale, per complessive 60 tonnellate, è stato conferito ai magazzini da parte della Sclavo di Siena (gruppo Marcucci), è stipato tra i generi alimentari e in alcuni casi i contenitori sono danneggiati.<ref name=":10" /><ref name=":0" /><ref name=":1" /><ref name=":2" />
Il plasma congelato appartiene per una minima parte alla Co.Pla, la gran parte è di proprietà della Sclavo mentre circa 5 tonnellate di materiale appartengono alla Padmore, una società con sede alle [[Isole Vergini britanniche|Isole Vergini Britanniche]],<ref name=":10" /><ref name=":1" /> e sono privi dei certificati di analisi virologica.<ref name=":8" /> Gli esami effettuati sul materiale della Padmore fanno emergere che si tratta di emoderivati scaduti da anni e contaminati dai virus dell'[[epatite C]] ([[Virus dell'epatite C|HCV]]) e da [[HIV]]. Il materiale di proprietà della Co.Pla e della Sclavo, di provenienza italiana, risulta essere in regola e non contaminato.<ref name=":0" />
Nel corso delle perquisizioni eseguite dalla Guardia di Finanza presso la Sclavo alla ricerca di documentazione relativa al plasma della Padmore, emerge non solo l'assenza della documentazione della Padmore ma anche importanti carenze documentali relative al plasma importato e lavorato dalla Sclavo (mancanza di certificati di analisi e assenza di verbali di distruzione di sacche di plasma risultato contaminato). A questo punto l'indagine viene estesa alle diverse società del gruppo Marcucci, al [[Ministero della salute|Ministero della Salute]] e a diversi centri trasfusionali italiani.<ref name=":0" />
Dalle indagini emerge che le 5 tonnellate di emoderivati infetti della Padmore erano state vendute a quest'ultima dalla Sclavo per circa 13 miliardi di lire il 15 novembre 1993 mentre la Padmore era stata fondata solamente il 4 gennaio 1994. Di conseguenza, il contratto di vendita era fittizio, così come diversa corrispondenza tra Padmore e Sclavo, ottenuta attraverso rogatorie internazionali, risultava retrodatata.<ref name=":10" /><ref name=":0" />
Il contratto di vendita era stato firmato per la Padmore da parte di Dennis Lavin (membro dello studio CMM dell'avvocato [[David Mills]]) che, interrogato, afferma che gli ordini avvenivano da parte di Guelfo e Paolo Marcucci:<ref name=":10" /><ref name=":0" /> la Padmore è quindi un'entità del gruppo Marcucci.<ref name=":1" />
A questo punto, i pubblici ministeri Giardina e Granero ritengono che la falsa [[compravendita]] Padmore-Sclavo sia prova della volontà di sottrarre alla distruzione come disposto dal ministro della Salute Garavaglia nel novembre 1993 i prodotti non testati, commercializzandoli in altri Stati con normative meno stringenti, e quindi chiedono il rinvio a giudizio per 25 indagati tra cui Guelfo e Paolo Marcucci per il reato di [[epidemia]] dolosa.<ref name=":10" /><ref name=":0" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Procedimento n. 12227/00 R.G.N.R. del Tribunale di Trento; n. 3602/01 e n. 5050/02 R.G. del GIP di Trento|rivista=|volume=|numero=}}</ref>
Nel 1999 viene presentata da parte dei pubblici ministeri una prima richiesta di [[rinvio a giudizio]] ma, essendo viziata da [[Nullità (diritto)|nullità]] come eccepito dalle difese degli imputati, non viene accolta dal [[giudice dell'udienza preliminare]].<ref>{{Cita web|url=http://www.politrasfusi.it/pagine/area-giuridica/processo-trento.htm|titolo=Trento. Sangue, processo in autunno|sito=Associazione Politrasfusi Italiani|urlarchivio=http://archive.is/DBdwj}}</ref> Dopo la presentazione della seconda richiesta di rinvio a giudizio, l'udienza preliminare si svolge il 26 luglio 2001.
Il giudice dell'udienza preliminare Flaim, mancando prove del comportamento [[Dolo|doloso]], il 12 luglio 2002 dispone 12 rinvii a giudizio per il reato di epidemia [[Colpa (diritto)|colposa]] (per assenza di controlli) a carico di:<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Fu "solo" epidemia colposa|rivista=Dono & Vita|volume=|numero=|url=http://www.anadma.it/doc/ProcessoDiTrentoENapoli.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181221203305/http://anadma.it/doc/ProcessoDiTrentoENapoli.pdf}}</ref><ref name=":13" />
* Guelfo Marcucci, fondatore dell'omonimo gruppo;
* Edo Rinaldi, Enzo Bucci, Faustino Boschi, Enrico Romano, Giovanni Rinaldi, Roberto Morini, Roberto Passino, dirigenti del gruppo Marcucci;
* [[Duilio Poggiolini]], ex direttore generale del servizio farmaceutico del Ministero della Sanità;
* Anna Maria Tonsa, titolare della Co.Pla;
* Francesco Degli Onofri, autista della Co.Pla;
* Carlo Grassi, infermiere dell'ospedale Cardarelli di Napoli.
A carico degli imputati Tonsa, Degli Onofri e Grassi pende anche, in un diverso procedimento, l'accusa di furto aggravato per aver sottratto al Cardarelli, nel corso di diversi anni, circa 200 kg al mese di plasma e conferito poi al gruppo Marcucci.<ref name=":3" /><ref name=":4">{{Cita pubblicazione|autore=|data=27 dicembre 2007|titolo=Ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli|rivista=|volume=|numero=|url=https://www.personaedanno.it/dA/40e33a0007/allegato/AA_009893_resource1_orig.pdf|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190220233227/https://www.personaedanno.it/dA/40e33a0007/allegato/AA_009893_resource1_orig.pdf}}</ref>
Per i rimanenti 13 indagati (Paolo Marcucci, un dipendente della Farmabiagini e undici [[Primario (medicina)|primari]] trasfusionisti) viene pronunciata una [[sentenza di non luogo a procedere]],<ref name=":3" /><ref name=":11">{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Sentenza di non luogo a procedere n. 322/02 del GUP di Trento, emessa il 12/07/2002|rivista=|volume=|numero=}}</ref> appellata dai pubblici ministeri limitatamente alle posizioni di Guelfo e Paolo Marcucci per [[epidemia]] [[Dolo|dolosa]], considerata la complessità del procedimento e l'esiguità dei termini per l'impugnazione della sentenza del [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]].<ref name=":10" />
Dall'istruttoria hanno quindi origine due stralci: uno relativo alle aziende del gruppo Marcucci (derivante dal decreto di rinvio a giudizio del giudice Flaim) e uno relativo all'operazione Padmore (derivante dall'accoglimento del ricorso contro la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Guelfo e Paolo Marcucci).
==== Stralcio "gruppo Marcucci" ====
Il filone giudiziario riguarda la lavorazione e commercializzazione di prodotti emoderivati da parte della Farmabiagini, dell'Aima Plasmaderivati e dell'Istituto Sierovaccinogeno Italiano (ISI) facenti parte del gruppo Marcucci.<ref name=":1" />
Secondo la richiesta di rinvio a giudizio, le parti offese sono 318<ref name=":13">{{Cita web|url=http://www.tribunaleditrento.it/ddg/indice1.htm|titolo=Decreto che dispone il giudizio|sito=Tribunale di Trento|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20021208123101fw_/http://www.tribunaleditrento.it/ddg/indice1.htm}}</ref> mentre secondo il capo d'imputazione dei [[Pubblico ministero|pubblici ministeri]], l'epidemia avrebbe causato 409 morti per [[AIDS]], 924 infettati da [[HIV]], 2142 infettati dal virus dell'[[epatite C]] e 443 infettati dal virus dell'[[epatite B]].<ref>{{Cita news|autore=Salvo Palazzolo|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/13/poggiolini-devi-pagare.html?ref=search|titolo='Poggiolini devi pagare'|pubblicazione=La Repubblica|data=13 dicembre 2000|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190221163733/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/13/poggiolini-devi-pagare.html}}</ref>
Dopo sei anni di indagini, il dibattimento ha inizio nel novembre 2002<ref name=":9">{{Cita libro|autore=Pino Pignatta|autore2=Stefano Bertone|titolo=Sangue e affari|anno=2004|editore=Fratelli Frilli Editori|p=194|ISBN=978-88-7563-034-8}}</ref> ma già l'8 aprile 2003 il tribunale dichiara la propria incompetenza territoriale per gran parte del processo, pronunciandosi a favore della richiesta di trasferimento del processo avanzata dalla difesa del gruppo Marcucci.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Sentenza n. 344/03 del Tribunale di Trento, emessa il 08/04/2003 e depositata il 23/04/2003.|rivista=|volume=|numero=}}</ref> Alla base della decisione vi è il fatto che la procura di Napoli era stata la prima a indagare sulle infezioni dovute alla somministrazione di sangue infetto,<ref name=":5">{{Cita web|url=http://www.lagev.org/parlano-di-noi/53-processo-di-trento|titolo=PROCESSO DI TRENTO|autore=Luca Petermaier|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151009070106/http://www.lagev.org/parlano-di-noi/53-processo-di-trento}}</ref> avendo il pubblico ministero di Napoli iscritto la notizia di reato nel luglio 1994 mentre quello di Trento solamente nel marzo 1995.<ref name=":9" />
A questo proposito, la procura di Trento si è sempre opposta (l'eccezione di incompetenza territoriale era infatti già stata avanzata in fase di [[udienza preliminare]] e respinta dal [[Giudice dell'udienza preliminare|GUP]]) in quanto l'inchiesta di Napoli riguardava infezioni dovute a [[Trasfusione|trasfusioni]] infette e non alla lavorazione e commercializzazione di emoderivati prodotti da plasma infetto come nel caso di Trento.
Il processo, assieme alla corposa documentazione consistente in circa mille faldoni e un milione di pagine, viene così trasferito a Napoli.<ref name=":5" /> A Trento il procedimento prosegue solamente nei confronti dei Marcucci per l'operazione Padmore.
==== Stralcio "Padmore" ====
Il filone vede imputati Guelfo e Paolo Marcucci per il reato di epidemia colposa (per fatti avvenuti a partire dal marzo 1994 e fino al maggio 2005) per aver venduto alla Padmore plasma risultato essere infetto.<ref name=":1" /> Il procedimento deriva dall'impugnazione da parte dei pubblici ministeri<ref name=":10" /> della sentenza di non luogo a procedere del 12 luglio 2002,<ref name=":3" /><ref name=":11" /> ricorso accolto dalla [[corte d'appello]] che dispone il giudizio per il reato di epidemia colposa.
In dibattimento, Guelfo Marcucci afferma che la vendita del materiale era solamente un'operazione finanziaria di abbellimento dei bilanci della Sclavo così da non far emergere le perdite causate dal provvedimento cautelativo del novembre 1993 con cui il ministro della salute [[Mariapia Garavaglia]] ordina la distruzione di tutte le scorte di plasma non testato. Secondo Marcucci, non vi era quindi alcuna intenzione di mettere in commercio quei prodotti.
Nell'aprile 2004, i due imputati vengono assolti<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Sentenza n. 422/04 del Tribunale di Trento, emessa il 20/04/2004 e depositata il 16/07/2004|rivista=|volume=|numero=}}</ref> perché non esiste prova dell'epidemia in quanto non ci sono stati casi di infezioni da emoderivati dopo il 1994.<ref name=":1" /><ref name=":4" /> La sentenza è [[Cosa giudicata|passata in giudicato]], non essendo stata appellata.
La sentenza rileva comunque la gravissima condotta dei Marcucci in quanto «lo scenario entro il quale hanno operato gli imputati non sempre è parso limpido, altre volte opaco, altre volte ancora decisamente inquietante, le cui ombre, non diradate non possono rimanere velate da questo verdetto assolutorio. [...] Inquietante era lo stato di assoluta superficialità e negligenza con cui venivano custoditi questi delicati prodotti biologici per uso umano. [...] E parliamo non certo di irregolarità formali, ma di vere e proprie violazioni della legge e dei regolamenti».<ref name=":4" /><ref>{{Cita web|url=https://docplayer.it/19253155-Procura-della-repubblica-presso-il-tribunale-di-torino.html|titolo=Esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino|autore=Angelo Magrini}}</ref>
'''Stralcio "imprese farmaceutiche estere"'''
In seguito alla dichiarazione di incompetenza territoriale del tribunale di Trento nello stralcio "gruppo Marcucci", con trasferimento a Napoli del procedimento, la procura di Trento rimette alla procura di Napoli anche il procedimento relativo alle imprese farmaceutiche estere (importazione di emoderivati infetti) che si trova ancorannella fase di conclusione delle indagini preliminari. Il ritardo nell'avvio del procedimento a Trento è dovuto a difficoltà nelle rogatorie internazionali necessarie all'identificazione dei legali rappresentanti delle imprese farmaceutiche straniere.
=== Processi di Napoli ===
'''Stralcio "gruppo Marcucci"'''
La procura di Napoli, a cui viene trasferita l'inchiesta nel 2003 da parte del tribunale di Trento, il 18 giugno 2005 richiede l'archiviazione<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Procedimento n. 1137/03 R.G.N.R. del Tribunale di Napoli|rivista=|volume=|numero=}}</ref> per il reato di epidemia colposa per prescrizione dei termini, impossibilità di prova del nesso di causa e incompetenza territoriale.<ref name=":1" /><ref name=":6">{{Cita news|autore=Sarah Martinenghi|url=http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/sangue-infetto-processo/sangue-infetto-processo/sangue-infetto-processo.html|titolo=Sangue infetto, imputazione coatta per Poggiolini e Marcucci|pubblicazione=La Repubblica|data=14 gennaio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110811110838/http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/sangue-infetto-processo/sangue-infetto-processo/sangue-infetto-processo.html}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=206780|titolo=Duilio Poggiolini: archiviata per prescrizione l’inchiesta sul sangue infetto|sito=Il Denaro|data=18 giugno 2005|accesso=16 luglio 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070927215155/http://www.denaro.it/go/a/_articolo.qws?recID=206780|urlmorto=sì}}</ref>
Nel mese di luglio 2007 si tengono alcune udienze davanti al giudice per le indagini preliminari di Napoli De Simone nel corso delle quali le parti civili espongono le motivazioni della loro netta opposizione alla richiesta di archiviazione.
Il 27 dicembre 2007 il giudice De Simone, in accoglimento dell'opposizione, archivia il procedimento relativamente al reato di epidemia colposa e contemporaneamente ordina alla procura di Napoli di formulare l'imputazione coatta di [[omicidio colposo]] plurimo aggravato dalla previsione dell’evento e dall’abuso di pubblici poteri<ref>{{Cita web|url=http://www.lagev.org/component/content/article/65-primo-piano/9-processo-lplasma-infettor|titolo=Processo «Plasma infetto»|sito=LAGEV|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100612182049/http://www.lagev.org/component/content/article/65-primo-piano/9-processo-lplasma-infettor}}</ref> a carico di Duilio Poggiolini e degli altri 10 indagati (Edo Rinaldi è nel frattempo deceduto),<ref name=":4" /> richiesta di rinvio a giudizio per 55 casi di omicidio colposo che viene effettuata da parte della procura il 31 luglio 2008.<ref name=":6" />
Essendo variato il reato da epidemia colposa a omicidio colposo plurimo, il procedimento ritorna brevemente nella fase delle indagini preliminari e nel dicembre 2013 il pubblico ministero Ucci richiede il rinvio a giudizio degli imputati per dieci casi di omicidio colposo plurimo aggravato (i restanti sono prescritti), richiesta accolta dal GUP il 9 maggio 2014 per nove casi (uno è ulteriormente prescritto).<ref name=":7">{{Cita web|url=https://www.ambrosioecommodo.it/professionisti/stefano-bertone/|titolo=Avv. Stefano Bertone|sito=Ambrosio&Commodo|data=30 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190220223404/https://www.ambrosioecommodo.it/professionisti/stefano-bertone/}}</ref>
Dopo uno stralcio per difetto di [[notifica]] nei confronti di [[Duilio Poggiolini]], i procedimenti vengono riuniti e il dibattimento si apre nel dicembre 2015 (giudice Palumbo e pubblico ministero Giugliano).<ref name=":7" /> Nel corso del processo decedono gli imputati Guelfo Marcucci<ref>{{Cita news|autore=Simone Dinelli|url=https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_dicembre_12/addio-guelfo-marcucci-capostipite-ciocco-1197f35a-a0c2-11e5-8a76-1cecaeeed35f.shtml|titolo=Addio a Guelfo Marcucci, capostipite del Ciocco|pubblicazione=Corriere Fiorentino|data=12 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190225232950/https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/15_dicembre_12/addio-guelfo-marcucci-capostipite-ciocco-1197f35a-a0c2-11e5-8a76-1cecaeeed35f.shtml}}</ref> (la cui posizione è stata stralciata prima dell'inizio del dibattimento per le condizioni di salute in cui versava) e Anna Maria Tonsa.
Si sono costituite [[Parte civile|parti civili]] non solo i familiari dei deceduti ma anche alcune associazioni di emofilici, così come il Ministero della Salute che ha richiesto un risarcimento nei confronti degli imputati di cinquantacinque milioni di euro.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|data=11 luglio 2014|titolo=Dichiarazione di costituzione di parte civile del Ministero della Salute|rivista=|volume=|numero=|url=http://www.politrasfusi.it/allegati/2/1083_l_A.P.I.chiede_costituzione_Ministero_Salute_risposta.pdf|urlarchivio=http://archive.is/FVmob}}</ref>
Il processo è attualmente ancora in corso: l'istruttoria dibattimentale si è conclusa il 10 dicembre 2018 e si trova attualmente nella fase di discussione finale con udienza di decisione prevista per il 25 marzo 2019.<ref>{{Cita news|autore=Andrea Cinquegrani|url=http://www.lavocedellevoci.it/2019/02/19/sangue-infetto-chiesto-il-sequestro-dei-beni-per-duilio-poggiolini/|titolo=SANGUE INFETTO / CHIESTO IL SEQUESTRO DEI BENI PER DUILIO POGGIOLINI|pubblicazione=La Voce delle Voci|data=9 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190222221310/http://www.lavocedellevoci.it/2019/02/19/sangue-infetto-chiesto-il-sequestro-dei-beni-per-duilio-poggiolini/}}</ref> Il pubblico ministero ha richiesto l'assoluzione di tutti gli imputati perché il fatto non sussiste,<ref>{{Cita news|autore=Andrea Cinquegrani|url=http://www.lavocedellevoci.it/2019/01/22/processo-sangue-infetto-per-il-pm-il-fatto-non-sussiste-tutti-assolti-e-santi-subito/|titolo=PROCESSO SANGUE INFETTO / PER IL PM “IL FATTO NON SUSSISTE”. TUTTI ASSOLTI E SANTI SUBITO|pubblicazione=La Voce delle Voci|data=22 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190122213541/http://www.lavocedellevoci.it/2019/01/22/processo-sangue-infetto-per-il-pm-il-fatto-non-sussiste-tutti-assolti-e-santi-subito/}}</ref> così come alcune parti civili per prescrizione.<ref>{{Cita news|autore=Mario Avena|url=http://www.lavocedellevoci.it/2019/02/12/processo-per-il-sangue-infetto-tragica-sceneggiata-a-napoli/|titolo=PROCESSO PER IL SANGUE INFETTO / TRAGICA SCENEGGIATA A NAPOLI|pubblicazione=La Voce delle Voci|data=12 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190222221753/http://www.lavocedellevoci.it/2019/02/12/processo-per-il-sangue-infetto-tragica-sceneggiata-a-napoli/}}</ref>
L'intero procedimento è stato audioregistrato e reso disponibile sul proprio sito da [[Radio Radicale]].<ref>{{Cita web|url=https://www.radioradicale.it/argomenti/POGGIOLINI|titolo=Processo a Duilio Poggiolini|sito=Radio Radicale}}</ref>
'''Stralcio "imprese farmaceutiche estere"'''
Il processo a carico di Duilio Poggiolini e altri quaranta imputati stranieri (statunitensi, svizzeri, austriaci e tedeschi),<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Procedimento n. 46807/03 R.G.N.R. del Tribunale di Napoli|rivista=|volume=|numero=}}</ref> rappresentanti delle aziende Immuno (austriaca), Bayer e Baxter (entrambe statunitensi), trasferito dalla procura di Trento, viene archiviato nel 2008 dal giudice Primavera su richiesta della procura del maggio 2005 per difficoltà incontrate con le rogatorie internazionali, successivamente per prescrizione dei reati e per non dimostrabilità degli stessi.<ref name=":1" /><ref name=":6" /><ref>{{Cita web|url=https://www.personaedanno.it/articolo/contagio-virale-da-emoderivati-il-processo-penale-per-il-reato-di-epidemia-la-prescrizione-ed-i-riflessi-sullazione-civilistica-silvia-marzaro|titolo=CONTAGIO VIRALE DA EMODERIVATI: IL PROCESSO PENALE PER IL REATO DI EPIDEMIA, LA PRESCRIZIONE ED I RIFLESSI SULL'AZIONE CIVILISTICA|autore=Silvia Marzaro|sito=Persona & Danno|data=10 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190225145911/https://www.personaedanno.it/articolo/contagio-virale-da-emoderivati-il-processo-penale-per-il-reato-di-epidemia-la-prescrizione-ed-i-riflessi-sullazione-civilistica-silvia-marzaro}}</ref>
== Procedimenti civili in Italia ==
Sul piano civilistico, sono migliaia le cause intraprese contro il Ministero della Salute da parte di soggetti danneggiati da emoderivati al fine di vedersi riconosciuto il diritto all'indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 e il risarcimento dei danni subiti. Il ministero è responsabile per omessa attività normativa e carenza di pratica vigilanza circa la produzione, commercializzazione e distribuzione del sangue e suoi derivati.
Al novembre 2014, risultano pendenti circa 7500 procedimenti civili contro il Minstero da parte di persone infette in vita e dei familiari delle persone decedute, con un risarcimento medio richiesto di circa centomila euro.<ref>{{Cita web|url=https://www.radioradicale.it/scheda/427546/scandalo-sangue-infetto-intervista-ad-andrea-spinetti-e-ad-ermanno-zancla|titolo=Scandalo sangue infetto: intervista ad Andrea Spinetti e ad Ermanno Zancla|sito=Radio Radicale|data=28 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190225155829/https://www.radioradicale.it/scheda/427546/scandalo-sangue-infetto-intervista-ad-andrea-spinetti-e-ad-ermanno-zancla}}</ref>
La prima sentenza in Italia venne emessa il 17 novembre 1998 dal Tribunale Civile di Roma a cui seguirono altre numerose sentenze di altri uffici giudiziari. Dopo circa dieci anni di orientamenti contrastanti della giurisprudenza, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione emisero dieci sentenze gemelle (dalla n. 576 alla n. 585) che hanno riordinato la responsabilità da trasfusioni di sangue infetto e somministrazione di emoderivati incidendo, indirettamente, sull'intera materia della responsabilità civile.
L'aumento esponenziale delle condanne a ingenti risarcimento dei danni, quasi esclusivamente nei confronti del Ministero della Salute, ha causato un ritardo nei pagamenti che ha sollevato un ulteriore scandalo in quanto molti dei danneggiati, beneficiari di sentenze a loro favore, sono deceduti a seguito delle malattie infettive prima di essere pagati dallo Stato. Nel 2013, per ovviare al ritardo della liquidazione delle sentenze, una cordata di danneggiati, a cui hanno poi aderito diversi studi legali, ha tentato la vendita in blocco dei crediti complessivi per decine di milioni di euro.<ref>{{Cita news|autore=Giovanni Del Giaccio|titolo=Migliaia di infettati dalle trasfusioni di sangue: «Ma lo Stato non paga»|pubblicazione=Il Messaggero|data=7 luglio 2014|urlarchivio=https://www.ilmessaggero.it/home/infettati_trasfusioni_sangue_stato_non_paga-487254.html}}</ref>
== Indennizzo del danno da somministrazione di emoderivati infetti ==
In Italia esiste una legge dello [[Stato]], la n. 210/92, che offre un indennizzo economico a tutti coloro che hanno contratto i virus dell'epatite B, dell'epatite C e HIV (e di cui si abbia conclamazione accertata) da trasfusioni di sangue, emoderivati infetti oppure vaccini. L'indennizzo consiste in un assegno bimestrale di importo variabile a seconda della gravità della patologia contratta e in un importo ''una tantum'' in caso di decesso.
== Note ==
* Michele De Lucia, ''Sangue infetto'' : ''Una catastrofe sanitaria. Un incredibile caso giudiziario'', Mimesis Edizioni, 2018, <nowiki>ISBN 978-88-5754-543-1</nowiki>.
*Guido Belli, ''La responsabilità della pubblica amministrazione per danni da emotrasfusioni infette'', in ''La responsabilità civile'', n° 11, 2011, pp. 778-782.
*Renato Mattarelli e Rosita Mezzini, ''Indennizzo e risarcimento dei danni da prelievi e trasfusione di sangue'', Bologna, Maggioli Editore, 2014.
== Voci correlate ==
*[[Duilio Poggiolini]]
*[[Ryan White]]
* [[Scandalo del sangue infetto]]
*[[Bad Blood: A Cautionary Tale]]
*[[Factor 8: The Arkansas Prison Blood Scandal]]
*[[Scandalo del sangue infetto]]
== Collegamenti esterni ==
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