Nature-based solutions: differenze tra le versioni

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L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ([[Unione internazionale per la conservazione della natura|IUCN]]) definisce NBS l'insieme di soluzioni alternative per conservare, gestire in modo sostenibile e preservare la funzionalità di [[Ecosistema|ecosistemi]] naturali o ristabilirla in ecosistemi alterati dall'uomo, che affrontino le sfide della società in modo efficace e flessibile: l'incremento del [[Benessere|benessere umano]] e della [[biodiversità]], i [[Cambiamento climatico|cambiamenti climatici]], la [[sicurezza alimentare]] ed [[Sicurezza idrica|idrica]], i rischi di catastrofi, lo [[sviluppo sociale]] ed [[Sviluppo economico|economico]] .<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.iucn.org/commissions/commission-ecosystem-management/our-work/nature-based-solutions|titolo=Nature-based Solutions|pubblicazione=IUCN|data=27 settembre 2016|accesso=19 ottobre 2018}}</ref>
 
 
Per esempio, l'utilizzo di una Nature-based solution per la reintegrazione o la protezione delle [[Mangrovia|mangrovie]] lungo le coste permette di ottenere numerosi benefici. Le mangrovie attutiscono l'impatto delle onde e del vento sugli insediamenti costieri e sulle città e riducono la concentrazione di [[anidride carbonica]] (CO₂). Queste piante, inoltre, forniscono un ambiente protetto per la fauna marina da cui dipende l'approvvigionamento delle popolazioni locali. In aggiunta, le foreste di mangrovie aiutano a controllare l'erosione delle coste causata dall'innalzamento del livello del mare<ref>{{Cita web|url=https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0154735|titolo=The effectiveness costs and coastal protection benefits natural and naturebased defences|autore=Siddharth Narayan et al.|editore=Plos One|data=2016}}</ref>. Analogamente, pareti e [[Tetto verde|tetti verdi]] in ambito urbano sono NBS che possono essere usate per mitigare gli effetti delle alte temperature, invasare l'acqua piovana, ridurre l'inquinamento, agire come assorbitore di carbonio e contemporaneamente accrescere la biodiversità<ref>{{Cita web|url=https://www.naturebasedsolutionsinitiative.org/wp-content/uploads/2018/07/AreNBSeffective.pdf+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-b|titolo=Evidence brief - How effective are Nature-based Solutions to climate change adaptation?|autore=Nathalie Seddon|data=2018}}</ref>.
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Per [[infrastruttura verde]] invece si fa riferimento a [[sistemi naturali]] o semi-naturali, come appunto le NBS, che consentono di gestire le risorse idriche con vantaggi equivalenti o simili alle [[infrastrutture idriche]] convenzionali (le cosiddette [[infrastrutture grigie]]) ripristinando alcune funzioni originariamente proprie dei sistemi naturali e perse con lo sviluppo del territorio; nella maggioranza dei casi infrastrutture verdi e grigie possono essere utilizzate sinergicamente; infatti le applicazioni più efficaci delle NBS sono proprio quelle in cui queste migliorano le prestazioni delle infrastrutture convenzionali.<ref name=":1"/> Le infrastrutture verdi vengono utilizzate con sempre maggiore frequenza per mitigare i deflussi e ridurre l'impatto ambientale causato dall'inquinamento dei deflussi urbani; tra gli esempi, è possibile citare i [[giardini verticali]], i tetti verdi e i [[bacini di infiltrazione]] o di ritenzione per la laminazione ed il trattamento delle [[acque di drenaggio]].<ref>{{Cita libro|nome=Benedict, Mark|cognome=A.|nome2=Conservation Fund (Arlington,|cognome2=Va.)|titolo=Green infrastructure : linking landscapes and communities|url=https://www.worldcat.org/oclc/228145344|accesso=12 dicembre 2018|data=2006|editore=Island Press|OCLC=228145344|ISBN=978-1-4294-9792-3}}</ref>
 
Le zone umide, un esempio di infrastruttura naturale, sono utilizzate anche all'interno di ambienti urbani, quindi come infrastrutture verdi, per mitigare l'impatto del deflusso delle acque piovane e delle acque reflue inquinate; sono in grado di [[Biodegradazione|biodegradare]] o di trattenere una vasta gamma di inquinanti emergenti, spesso con migliori risultati rispetto alle soluzioni convenzionali. Possono addirittura essere l'unica soluzione per biodegradare determinate sostanze chimiche. ÉÈ possibile citare alcuni esempi di infrastrutture verdi realizzate o in fase di completamento come le [[Green belt|Green Belts]] inglesi che costituiscono un anello verde intorno ai centri abitati per controllare l'espansione urbana e per tutelare i paesaggi; altro esempio è l'[[Anella verda]] di Barcellona che comprende una rete di dodici aree protette intorno alla città collegate tra loro tramite [[corridoi ecologici]].<ref>{{Cita web|url=http://www.naturebasedsolutionsinitiative.org/|titolo=Nature-Based Solutions Initiative|sito=www.naturebasedsolutionsinitiative.org|accesso=12 dicembre 2018}}</ref>
 
In maniera analoga a quanto detto, l'ingegneria naturalistica si pone l'obiettivo di "proteggere, ripristinare e modificare l'ecosistema per aumentare la quantità, la qualità delle risorse che esso fornisce, o l'obiettivo di costruire nuovi [[Ecosistema|sistemi ecologici]] che garantiscano servizi altrimenti ottenuti attraverso l'[[ingegneria]] più convenzionale, basata su [[Energie non rinnovabili|risorse non rinnovabili]] ".<ref>{{Cita pubblicazione|nome=S.|cognome=Barot|data=2012-08|titolo=Meeting the relational challenge of ecological engineering within ecological sciences|rivista=Ecological Engineering|volume=45|pp=13–23|accesso=12 dicembre 2018|doi=10.1016/j.ecoleng.2011.04.006|url=http://dx.doi.org/10.1016/j.ecoleng.2011.04.006|nome2=J.-C.|cognome2=Lata|nome3=G.|cognome3=Lacroix}}</ref><ref name=":1" />
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Alcuni esempi includono la progettazione autonoma di [[Estuario|estuari]], l'introduzione di particolari specie vegetali per il ripristino delle paludi salate e l'uso di specie che catturano i sedimenti per la protezione costiera di una spiaggia di sabbia.<ref name=":0" />
 
'''Ripristino del paesaggio forestale''': Il ripristino del paesaggio forestale è un processo che riguarda il recupero delle funzionalità ecologiche e il miglioramento del benessere umano attraverso i paesaggi forestali che sono stati disboscati o degradati. Il ripristino forestale non si occupa solo della piantumazione dei singoli alberi, ma anche del recupero di un intero paesaggio per soddisfare bisogni presenti e futuri e per offrire molteplici benefici e l'utilizzo del suolo nel tempo. <ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.iucn.org/theme/forests/our-work/forest-landscape-restoration|titolo=Forest landscape restoration|pubblicazione=IUCN|data=4 gennaio 2016|accesso=6 novembre 2018}}</ref>Questo approccio venne introdotto per la prima volta dal [[WWF]] e da IUCN negli anni 2000. La sua importanza è stata sottolineata da numerosi Stati, che si sono impegnati dal 2011 nella Bonn Challenge.<ref name=":0" />
 
'''Strategie di adattamento basate su ecosistemi''': La funzione degli ecosistemi viene sfruttata nella moderazione di impatti climatici sulle persone. Nel 2009, la CBD l'ha ufficialmente definito come uno strumento operativo per l'adattamento ai cambiamenti climatici. In seguito ha perfezionato la sua definizione come "la gestione sostenibile, conservazione e il ripristino degli ecosistemi, come parte di una strategia generale di adattamento che prende in considerazione il più sociale, economico e co-benefici culturali per le comunità locali".
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'''Riduzione del rischio di catastrofi basata sulla funzionalità degli ecosistemi''': Nei primi anni 2000, termini come mitigazione del rischio e riduzione del danno vennero usati per enfatizzare l'importanza degli ecosistemi e il loro servizio nella riduzione del rischio di catastrofi. Questo termine (Eco-DRR) venne menzionato per la prima volta in una pubblicazione IUCN del 2009 e riguarda la gestione sostenibile, la conservazione e il ripristino degli ecosistemi per fornire servizi che vanno dalla diminuzione del rischio di catastrofi all'aumento della [[Resilienza (biologia)|resilienza]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.iucn.org/theme/ecosystem-management/our-work/environment-and-disasters/about-ecosystem-based-disaster-risk-reduction-eco-drr|titolo=About ecosystem-based disaster risk reduction (Eco-DRR)|pubblicazione=IUCN|data=17 febbraio 2016|accesso=6 novembre 2018}}</ref> In pratica l'approccio Eco-DRR si concentra sulla minimizzazione degli impatti di eventi pericolosi, migliorando la capacità delle persone di gestire al meglio le situazioni critiche (tsunami, inondazioni, terremoti, cicloni). A differenza di EbA e EbM, l'Eco-DRR affronta anche eventi rischiosi che non sono strettamente collegati al [[cambiamento climatico]] o alla sua variabilità.<ref name=":0" />
 
'''Infrastrutture verdi e naturali''': La Commissione europea definisce le infrastrutture verdi GI (Green Infrastructure) come: " Una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano” <ref>{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:d41348f2-01d5-4abe-b817-4c73e6f1b2df.0005.03/DOC_1&format=PDF|titolo=Comunicazione della commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.}}</ref>. Dai dati disponibili risulta che sfruttare la capacità della natura di assorbire o controllare gli impatti nelle zone urbane naturali può essere una soluzione di adattamento più efficiente rispetto al fatto di trattare unicamente l'aspetto delle infrastrutture fisiche. L'infrastruttura verde può svolgere un ruolo di primo piano in termini di adattamento perchèperché può fornire risorse essenziali ai fini socio-economici in condizioni climatiche estreme <ref>{{Cita web|url=https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52009DC0147&from=ES|titolo=Libro Bianco sull'adattamento ai cambiamenti climatici}}</ref>. I termini infrastruttura verde (GI) ed infrastruttura naturale (NI) vengono spesso utilizzati erroneamente in modo intercambiabile <ref>{{Cita web|url=http://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/9420/-UNEP_2014_Annual_Report-2015UNEP_Annual_Report_2014_Production_LQ.pdf.pdf?sequence=3&isAllowed=y|titolo=UNEP 2014}}</ref>, sebbene riguardino lavori e pianificazioni di conservazione in diversi contesti e a diverse scale. Per infrastruttura naturale si intende generalmente il ripristino di strutture già esistenti mirando, quindi, a migliorarne i servizi sotto l'aspetto dell'ecosistema, ovvero solo e soltanto su scala paesaggistica. Tuttavia, i due approcci condividono molti degli stessi principi ed obiettivi, tra cui connettività, multifunzionalità e conservazione intelligente . Possono dunque rappresentare un'alternativa o una componente complementare rispetto alle tradizionali soluzioni “grigie”.
 
Infrastrutture idriche verdi per la gestione delle risorse idriche secondo il manuale ''Nature-Based Solutions for Water''<ref>{{Cita web|url=http://unesdoc.unesco.org/images/0026/002614/261424e.pdf|titolo=Nature based solutions for water}}</ref>:
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== Tipologie ==
Si distinguono quindi tre tipi di NBS <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eggermont, H., E. Balian, J. M.N. Azevedo, V. Beumer, T. Brodin, J. Claudet, B. Fady, M. Grube, H. Keune, P. Lamarque, K. Reuter, M. Smitt, C. Van Ham, W.W. Weisser, X.|anno=2015|titolo=Nature-based solutions: New influence for Environmental Management and Research in Europe.}}</ref>.
 
=== Tipo 1: intervento minimo negli ecosistemi ===
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=== Tipo 2: alcuni interventi in ecosistemi e paesaggi ===
Un esempio di utilizzo di questa tipologia di interventi è stato attuato in [[Rajasthan]], India : nel 1985-86 un inusuale periodo di scarse precipitazioni combinato con l'eccessivo disboscamento ha portato al più grande caso di siccità della storia della regione. Il livello di falda scese sotto il livello critico e lo stato dichiarò parti dell'area come “zone nere”, imponendo restrizioni su ulteriori estrazioni. L'[[Organizzazione non governativa|organizzazione non-governativa]] (ONG) Tarun Bharat Sangh supportò la popolazione locale nell'impegno sulla rigenerazione del naturale ciclo idrologico e delle riserve d'acqua. Le attività si sono concentrate sulla costruzione di piccoli serbatoi e la riqualifica di foreste e suolo, in particolare nei maggiori bacini per aumentare la ricarica della falda. Questi interventi hanno portato a dei visibili cambiamenti: cinque fiume, che usualmente si esaurivano dopo l'annuale [[Monsone|periodo monsonico]], sono tornati a fluire garantendo, inoltre, la rigenerazione della fauna ittica; i livelli delle falde aumentati approssimativamente di sei metri; il ritorno di specie selvatiche come antilopi e leopardi.<ref name="tipo2">{{Cita libro|titolo=Nature-based solutions for water|url=https://www.worldcat.org/oclc/1075579045|accesso=12 dicembre 2018|OCLC=1075579045|ISBN=978-92-3-100264-9}}</ref>
 
Un ulteriore soluzione tratta il controllo dei canali tramite la stabilizzazione dei versanti, le strutture adottate sono usate in larga scala fino a estendersi per un intero sottobacino, incrementando l'efficacia dell'intervento.
 
Un'ampia varietà d'utilizzo delle terrazze permettendo lo scorrimento o la trattenuta di acqua, avvalendosi o meno di sistemi di drenaggio. <ref name="tipo2" />
 
=== Tipo 3: gestione degli ecosistemi in modi estesi ===