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Durante la [[Restaurazione]], l'aristocratico lombardo Fulvio Imbriani, ex-[[giacobino]] e ufficiale napoleonico, viene rilasciato dalle carceri asburgiche in cui era detenuto in quanto affiliato ai [[Sublimi Maestri Perfetti|Fratelli Sublimi]], una sgangherata setta [[Carboneria|carbonara]]. Una volta fuori, scopre assieme agli altri che il loro Maestro si è tolto la vita, disperato per il fallimento degli ideali [[Rivoluzione francese|rivoluzionari]].
Riparato nella villa di famiglia, dove riscopre gli agi della nobiltà, viene raggiunto dalla sua amante [[ungheria|ungherese]], Charlotte, che in Inghilterra ha raccolto fondi per una spedizione rivoluzionaria nel [[Regno delle Due Sicilie]]. Fulvio però è stanco di lottare e le propone senza successo di fuggire in America col figlio, Massimiliano, fino a quel momento cresciuto da una famiglia di contadini. La sorella di Fulvio, una volta scoperto che i Fratelli si recheranno alla villa per organizzare la spedizione, denuncia i congiurati alle autorità. Resosi conto che i soldati stanno per tendere un agguato ai suoi compagni, Fulvio vi intravede la possibilità di liberarsi di loro e non fa nulla per avvisarli: ne segue uno scontro, in cui anche Charlotte è ferita a morte. Al suo funerale, Fulvio, che riabbracciato il figlio, viene raggiunto dai pochi Fratelli superstiti, a cui promette il proprio aiuto, mentre in realtà ha intenzione di fuggire in America coi soldi di Charlotte assieme a Massimiliano.
Con la promessa di andare a comprare le armi per la spedizione, Fulvio prende i soldi e giunge col figlio in una grande città, seguito però da uno dei Fratelli, Lionello; per liberarsene, lo porta su una barca al centro del [[Lago d'Orta]], dove sostiene che i [[contrabbandieri]] consegneranno le armi. Fingendo di essere stato truffato, Fulvio cerca poi di manipolare Lionello affinché si tolga la vita, conoscendo le sue tendenze [[suicidio|suicide]]; l'uomo non trova il coraggio di suicidarsi, ma muore ugualmente quando la barca si capovolge durante un diverbio. Francesca, la giovane compagna di Lionello, ha assistito alla scena; per non farle rivelare nulla, Fulvio la seduce e la convince a partire con sé per l'America. Dopo aver sistemato il figlio in un [[collegio]], si ferisce a una gamba per simulare una rapina ad opera dei contrabbandieri.
Giunti a [[Genova]], dove dovrebbe partire la spedizione, Fulvio e Francesca comunicano l'insuccesso al capo dei Fratelli, ma il racconto dei soprusi e delle miserie subite di un esule meridionale, Vanni, smuove gli animi dei rivoluzionari tanto da convincerli a partire con lui prima che la mancanza delle armi possa essere rivelata. Fulvio protesta, ma perde conoscenza a causa di una pozione di [[rum]] e [[oppio]] somministratagli per la ferita e quando si risveglia è già sulla nave: Francesca infatti ha convinto i Fratelli a imbarcarlo. Demoralizzato, Fulvio è il solo a intuire il passato criminoso di Vanni.
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