Vittorio Emanuele II di Savoia: differenze tra le versioni
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==== La questione romana ====
Con Roma capitale si chiudeva la pagina del Risorgimento, anche se ancora mancavano a completamento dell'unità nazionale le cosiddette "[[Irredentismo italiano|terre irredente]]". Tra i vari problemi che il nuovo Stato dovette affrontare, dall'[[analfabetismo]] al [[brigantaggio]], dall'[[industrializzazione]] al [[diritto di voto]], vi fu oltre la nascita della famosa [[questione meridionale]], anche la "[[Questione romana|questione romana]]". Nonostante fossero stati riconosciuti al Pontefice speciali immunità, gli onori di Capo di Stato, una rendita annua e il controllo sul [[Vaticano]] e su [[Castel Gandolfo]], Pio IX rifiutava di riconoscere lo stato italiano per via dell'annessione di Roma al regno d'Italia avvenuta con la [[Breccia di Porta Pia]] e ribadiva, con la disposizione del [[Non expedit]] ([[1868]]), l'inopportunità per i cattolici italiani di partecipare alle elezioni politiche dello Stato italiano e, per estensione, alla vita politica.
Inoltre il Pontefice inflisse la [[scomunica]] a Casa Savoia, vale a dire sia a Vittorio Emanuele II sia ai suoi successori, e insieme con loro a chiunque collaborasse al governo dello Stato; questa scomunica venne ritirata solo in punto di morte del Sovrano. Comunque Vittorio Emanuele, quando gli si accennava alla vicenda di Roma, mostrava sempre un malcelato fastidio tanto che, quando gli proposero di fare un ingresso trionfale a Roma e salire sul Campidoglio con l'elmo di Scipio rispose che per lui quell'elmo era: "Buono solo per cuocerci la pastasciutta!"<ref>[https://books.google.it/books?id=YaBfXGrurHsC&pg=PT36&dq=Buono+solo+per+cuocerci+la+pastasciutta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi14-elk9vJAhXKsxQKHbKODLMQ6AEIHjAA#v=onepage&q=Buono%20solo%20per%20cuocerci%20la%20pastasciutta!&f=false Carlo Fruttero, Massimo Gramellini, ''La Patria, bene o male'', Mondadori, 2011] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20151222101304/https://books.google.it/books?id=YaBfXGrurHsC&pg=PT36&dq=Buono+solo+per+cuocerci+la+pastasciutta!&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi14-elk9vJAhXKsxQKHbKODLMQ6AEIHjAA |data=22 dicembre 2015 }}</ref>. Infatti, se il padre era stato estremamente religioso, Vittorio Emanuele era uno scettico ma molto superstizioso<ref>[[Silvio Bertoldi]], ''Il re che fece l'Italia: vita di Vittorio Emanuele II di Savoia'', Rizzoli, 2002, p.97</ref> che subiva molto l'influenza del clero e l'ascendente del Pontefice.
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