Italo Calvino: differenze tra le versioni

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L'esperienza partigiana sarà alla base del suo primo [[romanzo]], ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]'' e della raccolta di racconti ''[[Ultimo viene il corvo]]''. Nonostante lo stile neorealistico di questi romanzi giovanili, profondamente differente da quello del Calvino maturo e successivamente abbandonato, sono tuttavia già presenti, sia pure allo stadio embrionale, alcuni elementi che caratterizzeranno la produzione successiva, in particolare la dimensione fantastica e la visione dal punto di vista del [[narratore]], in questo caso gli occhi di un bambino.
 
=== L'impegno nel secondo dopoguerra (1945-1958) ===
Dopo la [[Guerra di liberazione italiana|Liberazione]], mentre la sua inclinazione anarchica e libertaria non affievolisce, in lui va costruendosi un'ampia e complessa [[Weltanschauung|visione del mondo]] che non cede a semplificazioni politiche e sociali. Non esalta l'idea [[comunismo|comunista]] sotto il profilo culturale e filosofico. Matura, ciononostante, l'esigenza di organizzare forme politiche e strutture sociali a difesa dei diritti, della dignità umana e della [[libertà]]. Con questo spirito aderisce al [[Partito Comunista Italiano]] e ne diviene attivista e quadro, esprimendo la sua partecipazione con interventi di carattere politico e sociale, su [[quotidiano|quotidiani]] e [[periodico|periodici]] culturali, oltre che nelle sedi istituzionali del partito.
 
Si iscrive alla Facoltà di lettere di Torino, accedendo direttamente al III anno, grazie alla legislazione postbellica in favore dei partigiani ed ex combattenti. Conosce [[Cesare Pavese]] che diverrà guida culturale ed umana, oltre che "primo lettore" delle sue opere. Scrive ''Angoscia in caserma'' ed inizia una collaborazione con ''[[Il Politecnico (rivista)|Il Politecnico]]'', periodico diretto da [[Elio Vittorini]]. Tra il [[1946|'46]] ed il [[1947|'47]] compone ''Campo di mine'', vincitore di un concorso letterario indetto da ''[[l'Unità]]'', ed una serie di racconti che saranno poi messi assieme ne ''[[Ultimo viene il corvo]]'' pubblicato nel 1949. Tra l'estate e il 31 dicembre del 1946, per concorrere al Premio Mondadori per un inedito, scrive il primo romanzo ''[[Il sentiero dei nidi di ragno]]''. Dopo la laurea nel 1947, che consegue con una tesi su [[Joseph Conrad]], inizia una collaborazione con l'[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]],<ref name=castello /> curandone l'ufficio stampa. Il rapporto con la casa editrice sarà centrale nelle attività di Calvino, anche se talvolta intermittente ma ricco di incarichi sempre diversi e via via più importanti. Durerà fino al [[1961]], momento in cui si trasformerà in ''consulenza editoriale esterna''.
Le attività culturali si intensificano assieme alle conoscenze personali. A Roma frequenta l'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70, e personaggi come Vittorini, [[Natalia Ginzburg]], [[Delio Cantimori]], [[Franco Venturi]], [[Norberto Bobbio]] e [[Felice Balbo]].
 
Collabora con ''l'Unità'' e con ''[[Rinascita (rivista)|Rinascita]]''. Nel [[1949]] viene pubblicato ''[[Ultimo viene il corvo]]'' e resta inedito ''Il bianco Veliero''. Scrive interventi politico-sociali e di saggistica letteraria, su diverse riviste culturali, tra cui ''[[Officina (rivista letteraria)|Officina]]'', ''[[Cultura e realtà]]'', ''[[Cinema Nuovo]]'', ''[[Botteghe Oscure (rivista)|Botteghe Oscure]]'', ''[[Paragone (rivista)|Paragone]]'', oltre che su ''Il Politecnico'' di Vittorini già citato. Sulle riviste pubblica anche brevi racconti, fra cui ''[[La formica argentina]]'' e le prime novelle di ''[[Marcovaldo ovvero Le stagioni in città|Marcovaldo]]''.<ref name=castello />
 
Nel mese di agosto del [[1950]] [[Cesare Pavese]] si uccide e Calvino perde così un amico e un maestro. Ne rimane sconvolto poiché Pavese era da lui vissuto come uomo forte di carattere e di temperamento risoluto. Gli resta il profondo rammarico per non aver intuito il dramma dell'amico.<ref name=castello />
 
I suoi viaggi sporadici si infittiscono e fra ottobre (in cui il 25 muore il padre) e novembre [[1951]] visita l'[[Unione Sovietica]], dandone puntuale resoconto nel ''[[Taccuino di viaggio in URSS di Italo Calvino]]'', con cui vince il [[premio Saint Vincent]].<ref name=castello /> Scrive il romanzo ''[[I giovani del Po]]'' e, quasi di getto, ''[[Il visconte dimezzato]]''.
 
Tra il [[1953]] e il [[1954]] tenta un romanzo di ampio respiro, [[La collana della regina]] (pubblicato sotto forma di racconto nella raccolta ''Prima che tu dica «Pronto»''), mentre lavora assiduamente a un progetto nuovo che lo appassiona particolarmente. Si tratta delle ''[[Fiabe italiane]]'', rimaneggiamento e raccolta di antiche [[fiaba|fiabe]] popolari, pubblicate nel novembre del [[1956]].<ref name=castello />
 
Dal [[1955]] al [[1958]] ebbe una relazione con l'attrice [[Elsa De Giorgi]], moglie di [[Sandrino Contini Bonacossi]]. Dei due amanti esiste un carteggio conservato dal [[1994]] nel Fondo Manoscritti di [[Pavia]], e in parte pubblicato dalla stessa donna che voleva dimostrare quanto quella relazione incise sul percorso intellettuale e artistico dello scrittore. La storia s'intrise di fosche tinte quando il marito della donna scomparve misteriosamente e non diede notizie di sé finché non venne trovato suicida nei pressi di [[Washington]] nel [[1975]]. L'epistolario, tenuto segreto per 25 anni, è stato definito dalla studiosa [[Maria Corti]] come il «più bello del Novecento italiano».<ref>{{Cita web |url = http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml <!--|urlarchivio = 9 novembre 2012 http://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--><!--|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml--> |titolo = Elsa, Italo e il conte scomparso |autore = Paolo Di Stefano |editore = Corriere della Sera |data = 4 agosto 2004 |accesso = 28 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121109050914/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/04/Elsa_Italo_conte_scomparso_co_9_040804011.shtml |dataarchivio = 9 novembre 2012 |urlmorto = no }}</ref>
 
Sul versante dell'impegno politico, l'idea di società maturata con gli anni non cancella il suo spirito anarchico e libertario, anzi lo arricchisce e lo caratterizza nella forma di precisi interventi critici in occasione del [[XX Congresso del PCUS]] del 1956. Calvino esprime il dissenso per certi aspetti che la politica sovietica va prendendo, soprattutto in ragione della libera espressione e circa l'importanza della forma democratica. Ma non risparmia critiche neppure ad una certa chiusura culturale dei dirigenti del PCI, né a talune pratiche interne all'apparato. L'idea di un nuovo PCI riformato e rifondato, che ispira Calvino, è dichiaratamente di matrice [[Antonio Giolitti|giolittiana]]. La disillusione è però incolmabile solo pochi mesi dopo il Congresso, quando l'[[armata rossa]] invade l'[[Rivoluzione ungherese del 1956|Ungheria]]. Con i [[Rivolta di Poznań|fatti di Poznań]] e [[Budapest]] matura in Calvino la decisione di abbandonare il partito.<ref name=castello />
 
Il 1º agosto [[1957]] formalizzerà con una lettera al Comitato Federale di Torino le proprie dimissioni dal PCI, seguite a quelle di Antonio Giolitti. Spesso interviene su una rivista di intellettuali dissidenti "[[Città aperta (rivista)|Città aperta]]", a conferma che l'amarezza maturata a seguito di certe scelte del partito non degrada in qualunquismo, ma si fa critica puntuale e propositiva.<ref>https://www.lindiceonline.com/l-indice/lindice-allungato/calvino-si-dimette-dal-pci/</ref>
 
Tra il 1957 e il [[1958]] si viene a creare quell'articolato connubio di poesie e musica che fu il ''[[Cantacronache]]'', cui Calvino partecipò scrivendo i testi di alcune delle più famose canzoni (''Dove vola l'avvoltoio?'', ''Oltre il ponte'', ''Sul verde fiume Po'', ''Canzone triste'').
 
=== La maturità artistica (1958-1985) ===