Marco Tullio Cicerone: differenze tra le versioni

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Quando Cesare fu ucciso, il 15 marzo del [[44 a.C.]], a seguito della congiura ordita da [[Marco Giunio Bruto]] e [[Gaio Cassio Longino]], per Roma, e per lo stesso Cicerone, si avviò una nuova fase politica, che avrebbe avuto termine solo con l'avvento dell'impero.
 
==== L'opposizione ad Antonio e la fine morte====
 
Cicerone non fu, certamente, colto di sorpresa dall'assassinio, da parte dei ''Liberatores'', di Giulio Cesare: era sicuramente al corrente della congiura che si andava tessendo, ma decise sempre di tenersene al di fuori, pur manifestando una grande ammirazione per l'uomo che era destinato a divenire il simbolo stesso della congiura, Bruto. E lo stesso Bruto, infatti, con il pugnale sporco del sangue di Cesare ancora in mano, additò Cicerone definendolo l'uomo che avrebbe ristabilito l'ordine nella repubblica.<ref>Cicerone, ''Seconda Filippica''</ref>