SMS Goeben: differenze tra le versioni
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{{Main|Inseguimento della Goeben e della Breslau}}
[[File:Bundesarchiv Bild 134-D0004, Großer Kreuzer Goeben.jpg|thumb|right|''Goeben'' alla fonda in porto, data ignota.|alt=Una grande nave da guerra, immobile nel mare, la torretta anteriore è leggermente ruotata ed i cannoni puntano verso destra.]]
Il [[Kaiser]] [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] aveva ordinato che, in caso di guerra, la ''Goeben'' e la ''Breslau'' avrebbero dovuto sia condurre dei raid nel Mediterraneo occidentale per impedire il transito di truppe francesi dal nord Africa all'Europa,<ref name=Halpern51/> sia cercare di forzare Gibilterra e tornare in acque tedesche attraverso l'Atlantico, a discrezione del loro comandante.<ref name=Herwig153>{{cita|Herwig
La flotta francese dell'ammiraglio Lapeyrère
Dato che la ''Goeben'' non poteva raggiungere Costantinopoli senza fare rifornimento di carbone, Souchon diresse di nuovo verso [[Messina]]. La mattina del 3 agosto dopo le 10 del mattino Le due navi incontrarono i due [[incrociatore da battaglia|incrociatori da battaglia]] britannici
Il rifornimento a Messina fu complicato dalla dichiarazione di neutralità dell'Italia resa nota il 2 agosto. Per il Diritto Internazionale, alle navi belligeranti era consentito di restare solo 24 ore in un porto neutrale.<ref name=Halpern52/><ref>[http://avalon.law.yale.edu/20th_century/hague13.asp Seconda Convenzione dell'Aia, capitolo 13].</ref> Le autorità italiane del porto di Messina si mostrarono compiacenti e consentirono alla ''Goeben'' ed alla ''Breslau'' di rimanere in porto per circa 36 ore mentre venivano rifornite di carbone da una carboniera tedesca.<ref>{{cita|Bennett
|pp. 55–56}}.</ref> La squadra tedesca partì da Messina il 6 agosto e si diresse verso il Mediterraneo orientale. I due incrociatori da battaglia britannici erano a 100 miglia di distanza, mentre un terzo, il
Troubridge rinunciò all'inseguimento il 7 agosto, convinto che ogni attacco contro la ''Goeben'' —armata con cannoni da 280 mm— portato con i suoi antiquati incrociatori corazzati sarebbe stato suicida.<ref>Bennet, pp. 33–34.</ref> La rotta di Souchon verso Costantinopoli diventava, ora evidente.<ref name=Halpern56>Halpern, p. 56.</ref>
La ''Goeben'' si rifornì di carbone al largo dell'isola di [[Donoussa]].<ref name=Halpern56/> Nel pomeriggio del 10 agosto le due navi entrarono nello stretto dei [[Dardanelli]]. Vennero ricevute da una scorta d'onore, che le guidò all'interno del [[Mar di Marmara]].<ref>Bennett, pp. 35–36.</ref> Per ovviare ai limiti dello status di nazione neutrale dell'Impero Ottomano, la Germania trasferì le due navi alla Marina Ottomana il 16 agosto. Il 23 settembre, Souchon accettò il comando della Marina Ottomana. La ''Goeben'' fu ribattezzata ''
=== Attività nel Mar Nero ===
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