Magone Barca: differenze tra le versioni

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In ogni caso la divisione dell'esercito cartaginese in tre armate separate, senza coordinazione tra di loro e con rivalità e gelosie tra i tre generali portò agli insuccessi degli anni successivi.
 
Dopo la disastrosa [[Battaglia di Baecula|sconfitta di Baecula]], Magone si riunì in concilio con [[Asdrubale Barca]] e con [[Asdrubale Giscone]] per stabilire come poter continuare le operazioni militari: mentre Asdrubale con i resti del suo esercito avrebbe marciato verso l'Italia per unirsi con [[Annibale Barca|Annibale]] e Annibale Giscone si , a Magone fu affidato il compito di portarsi alle [[Baleari]] per arruolare forze nuove <ref>{{cita|Livio|''Ab Urbe condita libri'', XXVII, 20}}.</ref>. Non si conoscono altri fatti relativi a Magone per la restante parte dell'anno, mentre nel [[207 a.C.]] operò in [[Celtiberia]] alla testa soprattutto di truppe locali, ma a cui poi si aggiunse l'armata di Annone, appena giunto dalla madre patria con truppe di origine africana. Le loro forze combinate furono, in ogni caso, attaccate da [[Marco Giunio Silano (pretore)|Marco Giunio Silano]], legato di Scipione, che le distrusse, facendo prigioniero lo stesso Annone, mentre Magone, con poche migliaia di uomini, riuscì a fuggire verso sud e a raggiungere [[Asdrubale Giscone]].
 
Magone si unì all'esercito di [[Asdrubale Giscone]], venendo sconfitto nella [[battaglia di Ilipa]]. Rimasto solo, tentò di bloccare l'avanzata romana nella [[Betica]]; dopo aver perduto anche [[Cadice]], si ritirò nelle [[Isole Baleari]] nell'inverno [[206 a.C.]]-[[205 a.C.]]