And Then I Go: differenze tra le versioni

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Il film ha ricevuto quasi unanime successo di critica con Justin Lowe di ''[[The Hollywood Reporter]]'' che lo definisce "Un potente ritratto di alienazione di adolescenti". Ulteriori affermazioni, "Un dramma inquietante di disaffezione adolescenziale, il film di Vincent Grashaw fornisce una prospettiva essenziale e perspicace che risuonerà con un pubblico in sintonia con le sfide dell'adolescenza."<ref>http://www.hollywoodreporter.com/review/and-then-i-go-1015668</ref>
 
Forbes continua a chiamare il film "un trattamento straordinariamente intenso dell'adolescenza, più oscuro ma non del tutto dissimile dal capolavoro del 2014 di [[Richard Linklater]], ''[[Boyhood (film)|Boyhood]]'', indipendentemente da dove questa particolare storia conduca". Ulteriore affermazione, "And Then I Go è meno un film sulle sparatorie a scuola di una sulle schiaccianti lotte della gioventù, le lotte che gli adulti dimenticano o fanno dimenticare rapidamente, il che spesso esacerba il problema. a traguardi tragici altrettanto uguali dovrebbe dare una pausa a qualsiasi genitore o educatore. Potremmo non essere in grado di fermare le sparatorie a scuola una volta per tutte, ma riconoscere che ognuno è unico, e probabilmente il prodotto di qualcosa di molto più comune della malattia mentale, potrebbe essere un punto di partenza."
<ref>https://www.forbes.com/sites/davidalm/2018/04/17/and-then-i-go-offers-a-troubling-new-look-at-a-school-shooting-from-the-shooters-perspective/</ref>