Girolamo Starace-Franchis: differenze tra le versioni
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''La reggia di Apollo'' e le ''Allegorie delle quattro stagioni'', volta ellittica [[Reggia di Caserta]]
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Pittore attivo a [[Napoli]] nella seconda metà del [[XVIII secolo]], fu tra i maggiori decoratori negli anni del regno di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]]. La sua carriera ebbe inizio a [[Roma]] dove, grazie all’appoggio di [[Luigi Vanvitelli]], si trasferì nel [[1756]] in qualità di pensionato presso [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]]. Qui realizzò alcune copie da [[Raffaello Sanzio|Raffaello]] e da [[Annibale Carracci]], ma soprattutto entrò in contatto con i pittori locali che in quegli anni andavano elaborando nuove soluzioni di indirizzo classicista, quali [[Pompeo Batoni]] e [[Anton Raphael Mengs|Antonio Raffaello Mengs]]. Tutta la sua produzione sarà caratterizzata da una sostanziale adesione ai modi classicisti di derivazione romana che si erano venuti diffondendo a Napoli soprattutto attraverso le recenti rielaborazioni di [[Giuseppe Bonito]].
Tornato a Napoli nel [[1762]] collaborò ai lavori condotti nella [[Manifattura di San Carlo alle Mortelle|Real Fabbrica degli Arazzi:]] suo è il modello pittorico per l’arazzo de ''Il ratto di Proserpina'' relativo all’allegoria del Fuoco, facente parte di una serie di arazzi con le allegorie degli Elementi, di cui comparve il bozzetto preparatorio a Londra presso l’antiquario Hazlitt.<ref>{{Cita libro|titolo=Vanvitelli Segreto. I suoi pittori tra Conca e Giaquinto, la “Cathedra Petri”|editore=Gangemi|p=|pp=30-31}}</ref>
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