Arte sovietica: differenze tra le versioni
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Nell'autunno del 1918, i manifesti iniziarono ad essere pubblicati dal PUR ({{russo|Политическое управление реввоенсовета республики|Političeskoe upravlenie revvoensoveta respubliki}}, Direzione politica del Consiglio militare rivoluzionario della Repubblica) e dalla Casa editrice statale ({{russo|Государственное издательство|Gosudarstvennoe izdatel’stvo}}). La grafica doveva essere convincente anche in condizioni di carenza di matite e colori. Tra gli autori figuravano:<ref name="S298" />
* [[Dmitrij Stachievič Orlov]]:
* [[Viktor Nikolaevič Deni]]: creò dei manifesti narrativi, spesso con testi poetici di [[Dem'jan Bednyj]]. Tra le sue opere vi sono ''Denikinskaja banda'' (1919) e ''Ili smert’ kapitalu, ili smert’ pod pjatoj kapitala'' (1919)
* Nelle repubbliche sorelle, vi erano A. A.
Un ruolo importante nello sviluppo dei manifesti fu quello delle vignette satiriche ''Okna ROSTA'', alle quali [[Michail Michajlovič Čeremnych|Michail Čeremnych]] e [[Vladimir Majakovskij]] diedero un contributo importante. Questi manifesti venivano stampati e dipinti a mano con didascalie poetiche sul tema del giorno e giocarono un ruolo enorme nella [[Propaganda in Unione Sovietica|propaganda politica]] diventando una nuova forma di arte figurativa.<ref name="S298" />
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Anche la pittura sovietica sperimentò il suddetto desiderio di forme e immagini significative monumentali, e nei dipinti penetrò una certa "generalizzazione eroica".<ref name="S323">{{Cita|Sarab’janov|pp. 323-327}}</ref>
Uno dei rappresentanti più significativi dell'arte pittorica di questo periodo
Un
[[Arkadij Aleksandrovič Plastov|Arkadij Plastov]] venne definito come il "cantante dei contadini sovietici": Uno dei primi lavori significativi, ''Il bagno dei cavalli'' ({{russo|Купание коней|Kupanie konej}}), venne presentato alla mostra del 20
In questo periodo, l'artista [[Aleksandr Aleksandrovič Dejneka|Aleksandr Dejneka]] continuò a sviluppare un proprio stile, anche se in qualche modo ammorbidito. Le opere più significative degli anni trenta sono ''Madre'' ({{russo|Мать|Mat'}}) (1932), ''Pausa pranzo nel Donbass'' ({{russo|Обеденный перерыв в Донбассе|Obedennyj pereryv v Donbasse}})(1935) e ''Futuri piloti'' ({{russo|Будущие лётчики|Buduščie lëtčiki}}) (1938). "Sport, aviazione, corpo nudo e atletico, laconicità e semplicità del linguaggio pittoresco, la doppia consonanza di marrone-arancio e blu sono in alcuni casi attenuati dal lirismo del tema madre, dal momento della contemplazione".
[[Jurij Ivanovič Pímenov|Jurij Pimenov]], come Dejneka, era un ex membro dell'OST ed è stato l'autore di uno dei più celebri dipinti sovietici degli anni trenta, ovvero ''Nuova Mosca'' ({{russo|Новая Москва|Novaja Mosckva}}) del 1937. La sua arte è caratterizzata dall'ottimismo, dalla composizione con le persone e dal nuovo ruolo delle donne. Contemporaneamente, [[Georgij Grigor’evič Nisskij|Georgij Nisskij]], anche lui ex membro della OST, si impegnò attivamente nella pittura paesaggistica e si interessò in seguito ad ambienti industriali, caratterizzandosi per uno stile laconico, per l'acutezza delle decisioni compositive e ritmiche nelle opere. Nei suoi quadri, come ''Autunno'' ({{russo|Осень|Osen'}}) (1932) e ''Sulle strade'' ({{russo|На путях|Na putjach}}) (1933), la sua natura è sempre oggetto di trasformazioni da parte dell'uomo.<ref name="S323" />
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La [[seconda guerra mondiale]] (nota nelle ex-repubbliche sovietiche come la [[Grande Guerra Patriottica]]) divenne il fattore più importante che influenzò lo sviluppo dell'arte sovietica degli anni quaranta. Gli artisti e gli scultori, come gli altri cittadini, furono attivamente attivi nella difesa del paese e, a causa delle specificità della loro professione, furono coinvolti assieme agli scrittori nelle attività di propaganda promosse dal governo, che in questo periodo svolgeva un ruolo enorme.
Il manifesto ''Schiaccia e distruggi spietatamente il nemico!'' ({{russo|Беспощадно разгромим и уничтожим врага!|Bespoščadno razgromim i uničtožim vraga}}) dei [[Kukryniksy]] apparve per le strade il giorno successivo all'offensiva nazifascista. Gli artisti lavoravano su diversi fronti: realizzando poster politici per il fronte e le città (con il compito di ispirare le persone nella difesa), erano in prima linea nei giornali e in vari uffici editoriali. Inoltre, crearono delle opere per le mostre, "adempiendo al ruolo di propagandista pubblico, che è usuale per l'arte sovietica".<ref name="S334" /> Durante questo periodo, furono organizzate due importanti mostre, la "Grande Guerra Patriottica" e il "Fronte eroico e della retroguardia", e nel 1943 fu organizzata una mostra per il 25
=== Manifesti e grafica ===
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Konstantin Juon dipinse ''Parata sulla Piazza Rossa del 7 novembre 1941'' ({{russo|Парад на Красной площади 7 ноября 1941 года|Parad na Krasnoj ploščadi 7 nojabrja 1941 goda}}) (1942), ritraendo un'immagine storicamente autentica del corteo delle truppe dirette al fronte. Pavel Korin nel 1942 realizzò ''Aleksandr Nevskij'' (Александр Невский), la parte centrale di un trittico le cui parti laterali (''Storia antica'' e ''Ballata del Nord'') furono completate in seguito. Nell'opera viene espressa tramite l'immagine del principe Nevskij un nuovo inizio eroico e una grande energia. A volte l'interesse per le figure storiche era basato sulle tradizioni di Vasnecov e Surikov, due pittori del XIX secolo), come si può notare nel quadro ''Mattino nel campo di Kulikvo'' ({{russo|Утро на Куликовом поле|Utro na Kulikovom pole}}) (1943-1947) di Aleksandr Bubnov.
Anche il paesaggio acquisì un valore patriottico, interpretato da Nikolaj Romadin nella serie ''Volga - Fiume russo'' ({{russo|Волга
=== Scultura ===
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Nel 1950, un gruppo di autori ([[Boris Vladimirovič Ioganson|Boris Ioganson]] e [[Vasilij Vasil’evič Sokolov|Vasilij Sokolov]], [[Dmitrij Kapitonovič Tegin|Dmitrij Tegin]], [[Natalija Petrovna Fajdyš-Krandievskaja|Natal'ja Fajdyš-Krandievskaja]], Nikita Chebakov) realizzò la tela di grandi dimensioni ''Discorso di V. I. Lenin al III Congresso del Komsomol'' ({{russo|Ленин на III съезде комсомола|Lenin na III c<nowiki>''</nowiki>ezde komsomola}})<ref>{{Cita web|url=http://history.sgu.ru/?wid=1186|titolo=Ленин на III съезде комсомола|lingua=ru}}</ref> ritraendo il leader sovietico durante l'evento del 1920 nel [[Teatro Lenkom]]. "Lo spettatore è partecipe all'evento, è nella scena; copre tutto lo spazio con i suoi occhi."<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 347}}</ref> Il quadro divenne un punto di riferimento per molti artisti dell'epoca. Vladimir Serov, l'"erede" di Brodskij, interpretò il tema leninista in modo diverso: nel 1950 realizzò il dipinto ''I camminatori da Lenin'' ({{russo|Ходоки у Ленина}}), dove inserì la figura storica di Lenin in un contesto di genere realista usando un approccio fotografico.
[[Georgij Stepanovič Melichov|Georgij Melichov]] ambientò i suoi dipinti in epoche precedenti: il suo ''Giovane Taras Ševchenko con l'artista K. P. Brjullov'' ({{russo|Молодой Тарас Шевченко у художника К. П. Брюллова}}) (1947)<ref>{{cita web|url=http://namu.kiev.ua/assets/images/collection/1238426790big.jpg|titolo=Immagine della tela}}</ref>
[[File:Kostecky_V._N._Homecoming.jpg|miniatura|''Il ritorno'', Vladimir Kosteckij.]]
I sentimenti patriottici nati con la seconda guerra mondiale suscitarono l'interesse per la storia nazionale in generale, rendendo il conflitto un genere storico al quale aderirono molti artisti.<ref>{{Cita|Sarab’janov|p. 348}}</ref> Un esempio è la tela di [[Jurij Mihajlovič Neprincev|Jurij Neprincev]] ''Riposo dopo la battaglia'' ({{russo|Отдых после боя|Otdych posle boja}}) (1951)<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.ru/alb/image.asp?12772|titolo=Отдых после боя|sito=www.museum.ru|lingua=ru}}</ref> o i lavori di Vasilij Terkin. [[Boris Mihajlovič Nemenskij|Boris Nemenskij]] continuò a sviluppare il tema iniziato durante la guerra e nel 1956 realizzò ''Le nostre sorelle'' ({{russo|Сестры наши|Sestry naši}}),<ref>{{Cita web|url=http://www.museum.ru/N36030|titolo=Выставка произведений Бориса Михайловича Неменского.|sito=www.museum.ru|lingua=ru}}</ref> un episodio della guerra. Una delle opere più significative del periodo postbellico riguardo la Seconda guerra mondiale è il dipinto del 1974 ''Il ritorno'' ({{russo|Возвращение|Vozvraščenie}}) di [[Vladimir Nikolaevič Kosteckij|Vladimir Kosteckij]]. Nello stesso anno, [[Aleksandr Ivanovič Laktionov|Aleksandr Laktionov]] realizzò ''Una lettera dal fronte'' ({{russo|Письмо с фронта|Pis'mo c fronta}}), divenuta popolare per il fatto che "parlava della sete particolare e commovente che vivevano le persone appena sopravvissute alla guerra vivevano".<ref name="S349">{{Cita|Sarab’janov|p. 349}}</ref>
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Il Gruppo Lianozovo si formò intorno al pittore [[Oskar Jakovlevič Rabin|Oscar Rabin]] negli anni sessanta e vi aderirono artisti come [[Valentina Evgen'evna Kropivnickaja|Valentina Kropivnickaja]], [[Vladimir Nikolaevič Nemuchin|Vladimir Nemuchin]] e [[Lidija Alekseevna Masterkova|Lidija Masterkova]]. Pur non aderendo ad uno stile comune, questi artisti cercarono di esprimere fedelmente loro stessi nel modo per loro più appropriato, invece di aderire allo stile propagandistico del [[realismo socialista]].
La tolleranza dell'arte nonconformista da parte delle autorità fu altalenante fino alla dissoluzione dell'URSS nel 1991. Gli artisti riuscirono a trarre vantaggio dei primi anni successivi alla morte di Stalin per sperimentare senza temere la persecuzione. La situazione tuttavia peggioro nel 1962, quando [[Nikita Chruščëv]] visitò la mostra per il 30
L'incidente più infelice riguardante gli artisti nonconformisti dell'URSS fu la Mostra Bul'dozer ({{russo|Бульдозерная выставка|Bul’dozernaja vystavka}}) del 1974, che prese parte in parco poco fuori Mosca e nella stazione [[Beljaevo]],<ref name="Bul'">{{Cita web|url=https://histrf.ru/biblioteka/b/chto-takoie-buldoziernaia-vystavka|titolo=Что такое «Бульдозерная выставка»?|autore=Vladimir Ivanov|sito=Istorija.rf|data=2018-03-19|lingua=ru|accesso=2019-04-01}}</ref> ed incluse le opere di artisti come [[Oskar Jakovlevič Rabin|Oscar Rabin]], [[Aleksandr Pavlovič Ždanov|Aleksandr Ždanov]], Nikolaj Smoliakov e [[Leonid Petrovič Sokov|Leonid Sokov]]. Gli artisti coinvolti scrissero alle autorità per ottenere un permesso per organizzare la mostra ma non ricevettero alcuna risposta. Decisero quindi di organizzare ugualmente la mostra, che consisteva in sole opere dell'arte non ufficiale che non rientravano nel [[realismo socialista]]. Il [[KGB]] pose fine alla mostra poche ore dopo la sua apertura facendo irruzione con dei bulldozer che distrussero completamente tutte le opere presenti. Tuttavia, la stampa straniera fu testimone dell'accaduto, e la copertura mondiale dell'evento costrinse le autorità a permettere una mostra d'arte nonconformista due settimane dopo all'[[Izmajlovskij park]] di Mosca.
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Il turkmeno Izzat Klyčev sintetizzò i principi grafici e decorativi (''Korovnicy'',<!--Коровницы--> 1972), mentre gli artisti georgiani combinarono il pensiero artistico moderno e la tradizione culturale nazionale. Tengiz Mirzašvili si ispirò alle tradizioni degli antichi affreschi georgiani, distinguendosi per il suo ascetismo filosofico ed epico dell'immagine, e dipinse il mondo contadino. Radiš Tordija si distinse anche per la sua speciale musicalità filosofica, espressa in ''Gioco con la palla'' ({{russo|Игра в мяч|Igra v mjač}}) del 1966.
La scuola bielorussa si distinse per il suo pathos speciale: il contesto drammatico di guerriglia costrinse l'arte della repubblica a svilupparsi sotto il segno di una tensione acuta, determinando un orientamento verso le tradizioni dell'espressionismo. Ciò è presente nell'arte di [[Michail Andreevič Savickij|Michail Savickij]] che, con la sua ''Madonna partigiana'' ({{russo|Партизанская мадонна|Partizanskaja madonna}}) del 1967, realizzò uno dei primi tentativi nella pittura sovietica di trasmettere l'immagine della guerra attraverso la metafora. Inoltre, Savickij approfondì la ricchezza interiore delle immagini come in ''Grano'' ({{russo|Зерно|Zerno}}) del 1975. [[Maj Bol'fovič Dancig|Maj Dancig]] impiegò lo stile delle immagini giornalistiche per ''Bielorussia - madre di partigiano'' ({{russo|Белоруссия
L'artista ucraina [[Tat'jana Nilovna Jablonskaja|Tat'jana Jablonskaja]], precedentemente attiva nell'impressionismo, si dedicò alle tradizioni popolari, ispirandosi a ''[[Lubok|lubki]]'', giocattoli e insegne. I suoi dipinti ''Mattino'' ({{russo|Утро|Utro}}) (1954) e ''Estate'' ({{russo|Лето|Leto}}) (1967) sono intrisi di una ingenua sorpresa verso la bellezza del mondo.
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