Al Jazeera: differenze tra le versioni

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Al Jazeera si è imposta come principale emittente in lingua araba in occasione dell'[[Operazione Desert Fox]] del [[1998]] contro l'[[Iraq]] ed ha riconfermato la propria ''leadership'' nel [[2000]] con la copertura completa della [[seconda intifada]].
 
Nel 2001 la sede di [[Kabul]] dove era rimasta l'unica emittente del Paese in guerra, venne distrutta senza motivo da un missile Cruise statunitense.
 
Il 7 aprile 2003 un jet statunitense distrusse con un missile la sede di [[Baghdad]] uccidendo il reporter e ferendo gravemente il collega, sebbene il [[Pentagono]] avesse garantito qualche mese prima che non sarebbe stata oggetto di attacchi<ref>Robert Fisk, [[Cronache mediorientali]], 1ª ed., Il saggiatore, collana Nuovi Saggi, 1180 pagine, copertina rigida, 9 novembre 2006,pag 1016, ISBN 8842811696</ref>.
 
Tutta la storia di Al Jazeera è costellata di tentativi da parte dei regimi arabi di ostacolarne e reprimerne l'attività<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2013/agosto/19/Sfida_tra_Antenne_televisive_Quando_co_0_20130819_aa3d65f4-088f-11e3-b055-c9aa1db50781.shtml Articolo]</ref> tramite l'allontanamento dei giornalisti e la chiusura degli uffici di corrispondenza; clamorosa è stata, il 27 gennaio [[1999]], la decisione del governo [[Algeria|algerino]] di imporre un ''[[black out]]'' alle principali città del paese per impedire la visione di Al Jazeera, il cui [[Palinsesto (televisione)|palinsesto]] di quel giorno prevedeva appunto un dibattito sulla presunta e televisivamente costruita<ref>{{cita libro|autore=Nicolas Beau|autore2=Jacques-Marie Bourget|titolo=Le Vilain Petit Qatar|anno=2013|editore=Fayard|lingua=francese}}</ref> [[Storia dell'Algeria#La guerra civile|guerra civile in Algeria]] con la presenza in studio di un diplomatico dissidente.