Acquedolci: differenze tra le versioni

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In pochi anni si costruirono alloggi popolari dignitosi ed ampi, dotati di piccoli cortiletti (i cosiddetti bagli, in dialetto "Bagghi") conosciuti come "ricoveri stabili" in via Trento, in via Gorizia, in via Trieste ed in via Fiume. Il quartiere realizzato in questa area prese il nome di "Borgo Marina Nuova". In Via [[Armando Diaz]], vennero edificati i cosiddetti "Padiglioni", abitazioni popolari a schiera ceduti ai disastrati della frana a prezzi di favore.
 
Vennero anche realizzate prestigiose palazzine in stile liberty come il palazzo Ricca progettato da Alessandro Giunta, il Palazzo Di Giorgio progettato da Vincenzo Perrucchetti<ref>Notizie da ''CITTA' GIARDINO: il piano Acquedolci'' dell'architetto Pierpaolo Faranda, casa editrice Quanat</ref> e ancora i palazzi Scaglione, Rotelli, Catania, LoCicero-Basile, Gerbano, Latteri-Manasseri, Sidoti e Mammana. Sempre in questo periodo vennero costruiti il Palazzo del Municipio (1924-1926) e la monumentale Chiesa Madre Santa Maria Assunta, conosciuta anche con il con il nome di [[Chiesa di San Benedetto il Moro|Chiesa Madre San Benedetto il Moro]], edificata tra il 1925 e il 1928 e caratterizzata da una maestosa torre campanaria.
 
Sotto la dittatura fascista fu avviata la costruzione dell'edificio delle Poste e Telegrafi (oggi adibito a Caserma dell'Arma) e del complesso scolastico che ospita le scuole elementari. Il comune di [[Palermo]] finanziò l'"Asilo Infantile", progettato da [[Salvatore Roberti]]. L'edificio ospita oggi le Scuole Medie.
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Negli stessi anni venne realizzato il cimitero comunale monumentale all'interno del quale si trova una chiesa e le cappelle gentilizie delle famiglie Ricca Salerno, Di Giorgio, Catania, Salerno, Ricca e Latteri. Il paese è ancora oggi servito da un'efficiente rete idrica e fognaria realizzata in quegli anni. Tuttavia il completo trasferimento della popolazione sanfratellana non si è mai concluso e non venne mai completato l'originario progetto redatto negli anni venti, a causa di interessi localistici da parte di alcuni politici sanfratellani.
 
La veloce crescita demografica, la negazione di servizi alla frazione, il definirsi di una cultura locale, il mancato utilizzo ad Acquedolci dei contributi destinati a riparare i danni causati dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, fecero aumentare i contrasti tra la frazione di Acquedolci e il comune di San Fratello, contrasti che sin dagli anni trenta erano in atto. Una delegazione rappresentava presso il comune di San Fratello le esigenze della sempre più popolosa Acquedolci. Nei primi anni cinquanta, un gruppo di cittadini, guidati dal Parroco del paese diede vita ad un comitato spontaneo che cominciò a reclamare con insistenza l'autonomia da San Fratello, ottenuta il 12 novembre e diventata esecutiva il 14 dicembre [[1969]]. Le polemiche e le rivendicazioni patrimoniali, conseguenti alla conquistata autonomia, a distanza di quasi mezzo secolo, non sono ancora terminate ed è ancora in corso la procedura per la divisione patrimoniale tra i comuni di Acquedolci e San Fratello che, colpita nell'anno 2010 da una nuova disastrosa frana, sta vivendo un gravissimo spopolamento.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Acquedolci castello.JPG|thumb|I resti del castello]]Fontana dei Delfini (1924). Caratterizza Piazza Municipio.
 
Palazzo del Municipio (1924-1926) progettato da Giovanni Giordano. Prospetto in stile [[Eclettismo]] con ''Cimiero'' l'uccello Gaipa bianco e ''Motto'' Spero simbolo dei [[Gravina (famiglia)]]<nowiki/>n che furono signori del feudo di [[San Fratello]] e Acquedolci.
 
Dormitio Mariae (statua della Madonna Dormiente- Presso Chiesa Madre B.V.Assunta).