Madonna della Salve: differenze tra le versioni

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==Storia==
La tradizione vuole che il simulacro fosse in origine conservato nella chiesa di ''[[Rovereto (Alessandria)|Roboretum]]'' (Rovereto, o ''Castrum Roboreti''), in seguito denominata [[Chiesa di Santa Maria di Castello (Alessandria)|Chiesa di Santa Maria di Castello]]. Rovereto fu uno degli otto insediamenti, chiamati ''[[statielli]]'' <ref>Da qui il nome in seguito assegnato alla [[Diocesi di Alessandria]]: "''Dioecesis Alexandrina Statiellorum''". {{Cita|Annali di Alessandria|p. 2-1168/1}}</ref>, che contribuirono alla [[Alessandria#Fondazione|fondazione della città di Alessandria]] nella seconda metà del [[XII secolo]]<ref>{{cita|Codex Statutorum|p. 439}}</ref>. Definita la fondazione della città, la statua fu trasferita, nel [[1178]], nell'antica cattedrale dedicata a [[Pietro apostolo|san Pietro]] da poco edificata. In seguito alla demolizione della cattedrale, voluta da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] nel [[1803]], il simulacro venne traslato nella nuova [[Duomo di Alessandria|cattedrale di Alessandria]].
 
Il titolo originale ''Madonna dello Spasimo'' venne modificato in ''Madonna della Salve'' dopo il 24 aprile [[1489]]: la [[leggenda]] devozionale narra che in quel giorno la statua, durante le celebrazioni in cattedrale dedicate a [[San Giorgio]], iniziò a grondare sudore e tutti i fedeli che si rivolsero a lei ricevettero le [[Grazia_(teologia)#Grazia_nel_Cattolicesimo|grazie]] richieste<ref>L'ex [[Segretario di Stato (Santa Sede)|Segretario di Stato]] del [[Papa|Santo Padre]] [[Tarcisio Bertone]], in occasione delle celebrazioni del 26 aprile [[2009]], ricorda nella sua [[omelia]]: ''la storia religiosa e civile di Alessandria è intessuta di testimonianze di scambio di affetto e di comprensione tra la Madonna della Salve ed i suoi figli alessandrini. Ricordiamo come nei pericoli di guerre o pestilenze, siccità o inondazioni, il popolo devoto, ma anche le autorità civili, si riunivano per implorare la potente intercessione della Madre e, dopo lo scampato pericolo, innalzavano solenne rendimento di grazie per i favori ricevuti, arricchendo simbolicamente la sua icona di pregi ed onorificenze''. Consultare: {{Cita web|url = http://www.vatican.va/roman_curia/secretariat_state/card-bertone/2009/documents/rc_seg-st_20090426_madonna-salve_it.html|titolo = Omelia del card. Tarcisio Bertone|autore = Tarcisio Bertone|wkautore = Tarcisio Bertone|sito = www.vatican.va|data = 26 aprile 2009|accesso = 9 luglio 2016}}</ref>.
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ed al Figlio Redentor,<br/ >
al Divino Eterno Amore,<br/ >
gloria, lode e sommo onor!<br/ >
<br />
Rit.