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Il busto reliquiario di San Cesario (1760), in [[argento]] sbalzato e cesellato, opera di Luca Baccaro, argentiere napoletano; si caratterizza per una forma aperta e dinamica, poggia su una pedagna mistilinea dorata, tagliata negli spigoli, riccamente decorata con elementi a doppia voluta. La testa del santo, leggermente inclinata verso destra, presenta una capigliatura a ciocche ondulate che incorniciano un volto giovane ed imberbe dall'espressione volitiva. Il diacono indossa una [[dalmatica]] sovrapposta ad un camice a collo stretto e ad un piccolo [[amitto]] a sbuffo che protegge il collo. È possibile scorgere anche una parte del [[Cingolo (liturgia)|cingolo]], indossato sopra il [[Camice (liturgia)|camice]], all’altezza della vita, ed il [[Manipolo (cattolicesimo)|manipolo]] sull'avambraccio sinistro. Vi è un grande attenzione per l'andamento morbido delle pieghe del panneggio della dalmatica, riccamente decorata con eleganti motivi floreali eseguiti a sbalzo, che si palesa in modo eclatante sulla parte anteriore del busto. Il paramento sacro, cadendo realisticamente fuori della pedagna, copre una parte della finestrella che contiene il [[reliquiario]] ovale a capsula del santo, in cui vi sono incastonati alcuni frammenti ossei del martire, con sottostante cartiglio in latino ''"Ex ossibus S. Cæsarii Diaconi et Martyris"''. Il diacono reca nella mano destra la palma del martirio e nella sinistra il Vangelo. Solitamente indossa una stola diaconale in tessuto di seta rosso con ricami vegetali in filo oro. Sul capo è applicata un'aureola raggiata in argento sbalzato. Sul busto è presente il bollo del maestro argentiere Luca Baccaro, sigla L. B. in campo rettangolare, ed il marchio NAP con corona. La statua, attualmente in deposito, si espone e si porta in processione solo in occasione della festa del santo, che si celebra annualmente nella settimana successiva al 19 giugno, con solennità civili e religiose. La domenica, giorno principale della festa, dopo la prima solenne messa del mattino è possibile assistere al rito della vestizione della statua con tre fasce di seta rossa ricoperte da oggetti in oro (gioielli, monili, ex voto raffiguranti parti anatomiche), una parte del "tesoro" che nel corso dei secoli i cesani hanno donato al Patrono.
[[File:Braccio reliquiario di San Cesario, Cesa (Ce).jpg|miniatura|292x292px|Braccio-reliquiario di San Cesario diacono e martire, Parrocchia di San Cesario diacono e martire, Cesa (Caserta).|sinistra]]
Il braccio-reliquiario argenteo di San Cesario (XIX sec.), in argento sbalzato e cesellato di bottega napoletana; presenta la base quadrangolare poggiante su quattro piedini a voluta, in corrispondenza dei quali quattro puttini festanti, eseguiti a fusione, siedono su altrettanti plinti, reggendo rametti di palme. Al di sopra si imposta un'alzata a otto facce concave cesellate alternativamente con decorazioni fitomorfe e motivi gigliati. Nella faccia centrale della parte anteriore, entro un cartouche vi è la raffigurazione a busto intero del diacono Cesario, eseguita a sbalzo. Nella faccia centrale della parte posteriore, invece, entro un cartouche vi è l'iscrizione che ricorda il committente del reliquiario, Santolo del Villano, figlio di Maria Carlo del Villano: SANTOLO/ DI MARIA/ CARLO/ DEL VIL/ LANO. La base termina con una modanatura decorata ad ovuli, sopra la quale, nella parte posteriore, vi è l'iscrizione che ricorda il parroco di allora: D. FRANCISCO BONANTE PAROCHO. Il corpo del braccio è di forma tubolare, leggermente rastremato, rivestito da una manica, punzonata con un motivo a righe verticali, resa da un morbido drappeggio di pieghe; al centro presenta una teca a luce ovale, incorniciata da una decorazione vegetale, in cui è possibile ammirare la reliquia: due frammenti ossei del santo, disposti in verticale, che presentano rispettivamente i cartigli in latino ''“Ex oss. S. Cæsarii M.”'' ed ''“Ex brachio S. Cæsarii M.”''. Secondo la dott.ssa Minozzi, il frammento superiore è più ricco di osso spugnoso; forse viene da un’epifisi dell’osso, mentre quello inferiore sembra di un osso con diafisi circolare come omero o femore. Entrambi i frammenti provengono dalla superficie esterna dell’osso. Il braccio è esposto sull'altare maggiore della Chiesa in occasione della festa patronale e della festa liturgica (3 novembre)<ref name=":0">''Ex ossibus S. Caesarii: Ricomposizione delle reliquie di San Cesario diacono e martire di Terracina'', testi ed illustrazioni di Giovanni Guida, [s.l.: s.n.], 2017</ref>.
 
Il 19 giugno 2012 la comunità di Cesa ha celebrato il IV centenario dell'arrivo della reliquia del braccio del santo.