Arte sovietica: differenze tra le versioni
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Durante la [[prima guerra mondiale]], molti architetti rimasero senza lavoro e poterono impegnarsi soltanto nella progettazione, mentre alcuni riuscirono a collaborare con gli scultori nella creazione di monumenti, come [[Lev Vladimirovič Rudnev|Lev Rudnev]] che realizzò un'opera "Alle vittime della repressione" per il Marsovo pole di Pietrogrado.
[[Vladimir Tatlin]] concepì nel 1920 il celebre [[Monumento alla Terza Internazionale]]: ideato come sede in stile [[Costruttivismo (arte)|costruttivista]] per il [[Comintern]] a Pietrogrado, divenne un simbolo della nuova direzione artistica sovietica ed un'espressione di coraggio e determinazione della ricerca.<ref name="S305">{{Cita|Sarab’janov|p. 305}}</ref> Secondo alcuni, la torre avrebbe dovuto rappresentare le aspirazioni della nascente Unione Sovietica<ref name="C716">{{Cita libro|autore=Francis D. K. Ching|titolo=Global History of Architecture|anno=2011|p=716}}</ref> e una sfida alla [[Torre Eiffel]] come simbolo della modernità.<ref>{{Cita libro|autore=William H. McNeill|autore2=Jerry H. Bentley|titolo=Berkshire Encyclopedia of World History|anno=2005|isbn=
=== Porcellane ===
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=== Realismo socialista ===
{{Vedi anche|Realismo socialista}}
Con il decreto del 23 aprile 1932 del Comitato Centrale del PCUS ''Sulla ristrutturazione delle organizzazioni letterarie e artistiche'', l'OST venne sciolta assieme ad altre associazioni artistiche e fusa nell'Unione degli Artisti Sovietici, segnando la fine della varietà di stili artistici. In questo periodo iniziò una nuova era dell'arte sovietica, con un controllo ideologico più rigido e diversi schemi di propaganda. L'arte ufficialmente approvata dallo Stato doveva seguire la dottrina del [[realismo socialista]]. Nella primavera del 1932, il [[Comitato Centrale del PCUS]] decretò che tutti gruppi letterari e artistici esistenti nell'URSS sarebbero stati sciolti e sostituiti da associazioni unificate di professioni creative. Perciò, nell'agosto del 1932 furono istituite le Unioni degli Artisti per Mosca e [[Leningrado]], segnando la fine dell'arte post-rivoluzionaria e avviando il periodo dell'arte sovietica.<ref>{{Cita libro|autore=Sergej V. Ivanov|titolo=Неизвестный соцреализм: Ленинградская школа|url=https://www.worldcat.org/oclc/176256178|data=2007|editore=NP-Print|pp=28-29|ISBN=
Si svolsero numerosi eventi importanti finalizzati allo sviluppo dell'arte nello stile richiesto dallo stato, mentre aumentarono le commissioni governative, i viaggi di lavoro creativi, l'organizzazione di mostre tematiche e per gli anniversari. Gli artisti sovietici crearono numerose in occasione di ogni [[Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale]], segnando così una tappa importante per la rinascita dell'arte monumentale. In questi lavori, apparve evidente che la devozione dell'arte sovietica alla monumentalità non era casuale, ma rifletteva "le immense prospettive per lo sviluppo della società socialista".<ref name="S322" />
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Uno dei rappresentanti più significativi dell'arte pittorica di questo periodo fu [[Boris Vladimirovič Ioganson|Boris Ioganson]], che nel suo lavoro si rivolse alle tradizioni della pittura russa del XIX secolo raccogliendo l'eredità di [[Il'ja Efimovič Repin|Repin]] e [[Surikov]]. Con la sua interpretazione, introdusse nelle sue opere "un nuovo contenuto rivoluzionario, in consonanza con il periodo".<ref name="S323" /> Due dei suoi dipinti più famosi sono ''L'interrogazione dei comunisti'' (1933) ({{russo|Допрос коммунистов|Dopros kommunistov}}) e ''Alla vecchia fabbrica degli Urali'' (1937) ({{russo|На старом уральском заводе|Na starom ural’skom zavode}}). Il primo venne esposto per la prima volta all'esposizione dedicata ai 15 anni dell'Armata Rossa, mentre il secondo fu realizzato per la mostra "Industria del socialismo".<ref name="S323" /> Intanto, Petrov-Vodkin continuò a lavorare, creando opere come ''Festa per la nuova casa'' ({{russo|Новоселье|Novosel'e}}) e ''Ritratto di Tatuli'' ({{russo|Портрет Татули|Portret Tatuli}}), entrambi del 1937.
Un altro artista importante è stato [[Sergej Vasil'evič Gerasimov|Sergej Gerasimov]], la cui opera più famosa è ''Giuramento dei partigiani siberiani'' (1933) ({{russo|Клятва сибирских партизан|Kljatva sibirskich partizan}}. Si distingue per la sua espressività con i colori e la composizione dinamica. Ma prestò la massima attenzione al tema dei contadini, percorrendo la via del ritratto e realizzando un certo numero di quadri contadini come ''Il guardiano contadino'' (1933) ({{russo|Крестьянский сторож|Krest’janskij storož}}). Il suo quadro ''Vacanza in un Kolchoz'' (1937) ({{russo|Колхозный праздник|Kolchoznyj prazdnik}}) è considerato come una delle opere più significative dell'arte sovietica di questo decennio.<ref name="S323" /> Il suo omonimo [[Aleksandr Gerasimov]] è stato l'autore di un ritratto cerimoniale premiato del leader Stalin sullo sfondo di Mosca (''I. V. Stalin e K. Е. Vorošilov al Cremlino'', 1938).<ref>{{Cita web|url=https://ru.wikipedia.org/w/index.php?title=%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:A._Gerasimov_Stalin-and-Voroshilov.jpg&oldid=87157594|titolo=Файл:A. Gerasimov Stalin-and-Voroshilov.jpg|sito=Wikipedia|data=
[[Arkadij Aleksandrovič Plastov|Arkadij Plastov]] venne definito come il "cantante dei contadini sovietici": Uno dei primi lavori significativi, ''Il bagno dei cavalli'' ({{russo|Купание коней|Kupanie konej}}), venne presentato alla mostra del 20º anniversario dell'Armata Rossa. Per la mostra "Industria del socialismo" realizzò il quadro del 1937 ''Vacanza in un Kolchoz'' (da non confondere con quello omonimo di Gerasimov), nel quale aveva "colorato la nuova vita del villaggio socialista". Un altro lavoro brillante è ''Mandria di un Kolchoz'' (1938) ({{russo|Колхозное стадо|Kolchoznoe stado}}). Nei suoi dipinti, la scena di genere non viene concepita al di fuori del paesaggio, al di fuori della natura russa che viene sempre interpretata liricamente. Un'altra caratteristica delle opere di Plastov è l'assenza di scene di conflitto o di eventi speciali, prediligendo l'espressività poetica dell'immagine.<ref name="S323" />
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[[File:Paris-expo-1937-pavillon_de_l'URSS-13.jpg|miniatura|Padiglione sovietico all'Esposizione di Parigi del 1937.]]
La principale tendenza nello sviluppo della scultura di questo periodo è anche un onere per la monumentalità. Il più espressivo di loro è il lavoro di [[Vera Muchina]], che in questo periodo realizzò un ritratto del marito [[Aleksej Andreevič Zamkov|Aleksej Zamkov]] (1934-1935) e dell'architetto [[Sergej Andreevič Zamkov|Sergej Zamkov]] (1934-1935), citato dai critici sovietici come un esempio della "immagine collettiva di un giovane degli anni trenta".<ref name="S328">{{Cita|Sarab’janov|pp. 328-331}}</ref>
Per l'[[Expo 1937]] di [[Parigi]], il cui padiglione sovietico fu creato da Boris Iofan, Muchina vinse il concorso per creare la statua, considerata da Iofan come la corona del padiglione: il gruppo scultoreo scelto fu il famoso ''[[L'operaio e la kolchoziana]]'' ({{russo|Рабочий и колхозница|Rabočij i kolhoznica}}). L'opera, attualmente collocata a Mosca all'[[Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale]], trae ispirazione dalle opere classiche, come il [[Gruppo dei Tirannicidi]] di [[Crizio]] e [[Nesiote]], la [[Nike di Samotracia]] e ''La Marsigliese'' (il gruppo scultoreo realizzato da [[François Rude]] per l'[[Arco di Trionfo (Parigi)|Arco di Trionfo]])<ref>{{Cita libro|autore=Dawn Ades|titolo=Art and power: Europe under the dictators 1930-45: the XXIII Council of Europe exhibition|url=https://www.worldcat.org/oclc/34243112|data=1995|editore=Hayward Gallery|ISBN=
Alla fine degli anni trenta, Muchina partecipò a numerosi concorsi, tra cui la creazione di un progetto per un monumento rinominato in onore al giovane Maksim Gor'kij posto a [[Nižnij Novgorod]], ma fornì anche una varietà di modelli e disegni ornamentali per la decorazione di nuove strutture come il Ponte Moskvoretskij e la statua ''Patria'' per il nodo Rybinsk del canale Mosca-Volgauna.<ref name="S328" />
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Il Gruppo Lianozovo si formò intorno al pittore [[Oskar Jakovlevič Rabin|Oscar Rabin]] negli anni sessanta e vi aderirono artisti come [[Valentina Evgen'evna Kropivnickaja|Valentina Kropivnickaja]], [[Vladimir Nikolaevič Nemuchin|Vladimir Nemuchin]] e [[Lidija Alekseevna Masterkova|Lidija Masterkova]]. Pur non aderendo ad uno stile comune, questi artisti cercarono di esprimere fedelmente loro stessi nel modo per loro più appropriato, invece di aderire allo stile propagandistico del [[realismo socialista]].
La tolleranza dell'arte nonconformista da parte delle autorità fu altalenante fino alla dissoluzione dell'URSS nel 1991. Gli artisti riuscirono a trarre vantaggio dei primi anni successivi alla morte di Stalin per sperimentare senza temere la persecuzione. La situazione tuttavia peggioro nel 1962, quando [[Nikita Chruščëv]] visitò la mostra per il 30º anniversario dell'Unione degli artisti di Mosca organizzata nel [[Maneggio di Mosca|Maneggio]]. Assieme alle consuete opere del realismo socialista, vi erano alcuni lavori astratti di artisti come [[Ernst Iosifovič Neizvestnyj|Ernst Neizvestnyj]] ed [[Elij Michailovič Beljutin|Elij Beljutin]], e Chruščëv rimase contrariato dalle opere noncomformiste definendole "merda".<ref>{{Cita web|url=https://subscribe.ru/archive/history.sezik/200202/03135229.html|titolo=Хронографъ Выпуск 62|sito=subscribe.ru|lingua=ru|accesso=1º aprile 2019
L'incidente più infelice riguardante gli artisti nonconformisti dell'URSS fu la Mostra Bul'dozer ({{russo|Бульдозерная выставка|Bul’dozernaja vystavka}}) del 1974, che prese parte in parco poco fuori Mosca e nella stazione [[Beljaevo]],<ref name="Bul'">{{Cita web|url=https://histrf.ru/biblioteka/b/chto-takoie-buldoziernaia-vystavka|titolo=Что такое «Бульдозерная выставка»?|autore=Vladimir Ivanov|sito=Istorija.rf|data=
==== Nelle repubbliche ====
Per le scuole nazionali di ogni repubblica, gli anni cinquanta e sessanta divennero un periodo fondamentale per il loro sviluppo. L'azero [[Tahir Salahov]] guadagnò una gran popolarità raccontando l'Azerbaigian industriale con il dramma come elemento dominante (''Parco dei serbatoi'', 1959)<!--Резервуарный парк--> assieme ai forti contrasti. In ''I Riparatori'' ({{russo|Ремонтниках|Remontnikach}}) del 1963, Salahov esprime i principi dello "stile austero" e l'eroismo del lavoro quotidiano. Il ''Ritratto del compositore Kara Karaev'' ({{russo|Портрет композитора Кара Караева|Portret kompozitora Kara Karaeva}}) (1960)<ref>{{Cita web|url=https://ru.wikipedia.org/w/index.php?title=%D0%A4%D0%B0%D0%B9%D0%BB:%D0%A2%D0%B0%D0%B8%D1%80_%D0%A1%D0%B0%D0%BB%D0%B0%D1%85%D0%BE%D0%B2_%C2%AB%D0%9F%D0%BE%D1%80%D1%82%D1%80%D0%B5%D1%82_%D0%BA%D0%BE%D0%BC%D0%BF%D0%BE%D0%B7%D0%B8%D1%82%D0%BE%D1%80%D0%B0_%D0%9A%D0%B0%D1%80%D0%B0-%D0%9A%D0%B0%D1%80%D0%B0%D0%B5%D0%B2%D0%B0%C2%BB_(1960).jpeg&oldid=76428118|titolo=Таир Салахов «Портрет композитора Кара-Караева» (1960).jpeg|sito=Wikipedia.ru|data=
Il turkmeno Izzat Klyčev sintetizzò i principi grafici e decorativi (''Korovnicy'',<!--Коровницы--> 1972), mentre gli artisti georgiani combinarono il pensiero artistico moderno e la tradizione culturale nazionale. Tengiz Mirzašvili si ispirò alle tradizioni degli antichi affreschi georgiani, distinguendosi per il suo ascetismo filosofico ed epico dell'immagine, e dipinse il mondo contadino. Radiš Tordija si distinse anche per la sua speciale musicalità filosofica, espressa in ''Gioco con la palla'' ({{russo|Игра в мяч|Igra v mjač}}) del 1966.
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Negli anni ottanta, le politiche di [[Michail Gorbačëv]] della ''[[Perestrojka]]'' e della ''[[Glasnost']]'' ostacolarono le autorità nell'imporre restrizioni agli artisti o alla loro libertà di espressione.
Alcuni collezionisti dell'Europa occidentale supportarono molti artisti sovietici tra gli anni sessanta e il periodo della ''[[perestrojka]]''. Tra i principali collezionisti e filantropi vi era la coppia formata da Kenda e Jacob Bar-Gera: la loro collezione consta di più di 200 opere di 59 artisti della Russia sovietica che non vollero seguire le direttive artistiche ufficiali dell'URSS post-stalinista.<ref name="Brown">{{Cita news|lingua=en
La collezione vanta le opere di [[Vagrič Akopovič Bachčanjan|Vagrič Bachčanjan]], [[Vladimir Borisovič Jankilevskij|Vladimir Jankilveskij]], Oskar Rabin, Ilja Kabakov, [[Pëtr Ivanovič Belenok|Pëtr Belenok]], [[Dmitrij Michajlovič Krasnopevcev|Dimitrij Krasnopevcev]], [[Igor’ Alekseevič Novikov|Igor' Novikov]], Valentina Kropivnickaja, [[Michail Michajlovič Šemjakin|Michail Šemjakin]], [[Lev Evgen’evič Kropivnickij|Lev Kropivnickij]], [[Leonid Konstantinovič Borisov|Leonid Borisov]], [[Vadim Abramovič Sidur|Vadim Sidur]], [[Griša Bruskin]], [[Michail Kulakov]], [[Vasilij Jakovlevič Sitnikov|Vasilij Sitnikov]] e molti altri.
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* {{Cita libro|autore=Dmitrij V. Sarab’janov|titolo=История русского и советского искусства|anno=1979|editore=Высшая школа|cid=Sarab’janov}}
* {{Cita libro|autore=Alkesandr I. Morozov|titolo=Конец утопии: Из истории искусства в СССР 1930-х гг.|url=https://www.worldcat.org/oclc/34123705|data=1995|editore=Izd-vo "Galart"|OCLC=34123705|ISBN=
* {{Cita libro|autore=Ekaterina J. Degotʹ|titolo=Русское искусство XX века|url=https://www.worldcat.org/oclc/47188736|data=2000|editore=Трилистник|ISBN=
* {{Cita libro|autore=Aleksandr I. Morozov|titolo=Поколения молодых: Живопись советских художников 1960-х — 1980-х гг.|url=https://www.worldcat.org/oclc/20596450|data=1989|editore=Советский художник|ISBN=
* {{Cita libro|autore=Aleksandr I. Morozov|titolo=Творчество молодых: очерки творчества молодых советских художников|data=1976|editore=Знание}}
* Lynn Mally ''Culture of the Future: The Proletkult Movement in Revolutionary Russia''. Berkeley: University of California Press, 1990.
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