Maria Callas: differenze tra le versioni

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Biografia: baby-sitter
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Ritornò quindi a [[New York]], dove visse dal suo arrivo fino ai primi mesi del [[1947]], riassumendo il cognome di Callas. La sua decisione fu certamente influenzata dalle durissime condizioni della [[Grecia]] coinvolta nel [[seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] e dal desiderio di ritrovare il padre; ma più di tutto contò il consiglio di [[Elvira de Hidalgo]], che l'aveva spinta a raggiungere l'Italia, l'unico paese in cui una cantante con i suoi mezzi poteva trovare una definitiva consacrazione. Tuttavia Maria esitò per lunghi mesi: raggiungerà l'Italia solo nel [[1947]]. Nel frattempo, a New York, nel mese di dicembre, ottenne un'audizione al [[Metropolitan Opera House]], ma con risultato negativo; le furono infatti proposti ''[[Madama Butterfly]]'' e ''Fidelio''; per la prima parte, oltre alla perplessità di sempre nell'affrontare ruoli [[Giacomo Puccini|pucciniani]], il soprano si sentiva fisicamente fuori ruolo. declinò l'offerta del ''Fidelio'' perché non si sentiva di cantarlo, come le era stato richiesto, in [[lingua inglese|inglese]].
 
Parallelamente, continuò a studiare canto, perfezionando la sua tecnica. Conobbe il sedicente agente teatrale Eddie Bagarozy, da cui fu ingaggiata per cantare ''[[Turandot]]'' a [[Chicago]] nel gennaio [[1947]], con una nuova compagnia che, però, fallì miseramente. La moglie di Bagarozy, il [[soprano]] italo-americano [[Louise Caselotti]], sostenne di aver addirittura impartito lezioni di canto a Maria Callas. Quello che è certo è che Bagarozy, che aveva già avuto molti problemi col fisco ed era stato più volte denunciato per frode postale, aveva coinvolto Callas e altri cantanti (tra cui [[Nicola Rossi-Lemeni]])<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/nicola-rossi-lemeni_(Dizionario-Biografico)|titolo=ROSSI-LEMENI, Nicola in "Dizionario Biografico"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2019-04-03}}</ref> in un'iniziativa che non sarebbe mai giunta in porto, fuggendo con le prevendite. Maria, un po' invaghitasi del truffatore, aveva commesso l'imprudenza di firmare un contratto-capestro che prevedeva il versamento al suo "agente" del 10% di ciascun proprio incasso. Anni dopo, quando la cantante sarà ormai all'apice della carriera e della ricchezza, Bagarozy le intenterà causa cercando di far valere un contratto divenuto una miniera d'oro e mai scisso.
 
In attesa di scrittura, la giovane cantante si adattò a fare la baby-sitter<ref>Notizia Adnkronos 3 marzo 1994 [http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/03/19/Cronaca/MARIA-CALLAS-DONATELLA-FAILONI-UNA-BALIA-DOLCISSIMA_164000.php]</ref> e in tale veste fu assunta dal direttore d'orchestra [[Sergio Failoni]], giunto a New York con la famiglia, che poi le concesse un'audizione.<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/28/uomo-che-scopri-la-callas.html|titolo=L' UOMO CHE SCOPRI' LA CALLAS - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2019-04-03}}</ref>
 
=== In Italia (1947) ===
Grazie a Rossi-Lemeni, che nell'immediato dopoguerra aveva già cantato a [[Verona]] e a [[Venezia]], e al maestro Failoni, Maria entrò in contatto con [[Giovanni Zenatello]], direttore artistico dell'[[Arena di Verona]], giunto in America per ingaggiare nuove voci per ''[[La Gioconda]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.larena.it/permanent-link/1.3141480|titolo=LA CALLAS MANCATA|autore=Gianni Villani|sito=L'Arena.it|lingua=it|accesso=2019-04-03}}</ref> Per una cifra bassissima, Maria accettò la proposta, allettata dall'idea di lavorare con [[Tullio Serafin]] e di esordire in un ruolo che finalmente sentiva adatto alla sua voce e al suo fisico. Il 27 giugno 1947 Callas giunse in nave a [[Napoli]], in compagnia di Rossi-Lemeni e di Louise Caselotti, la moglie dell'agente Eddie Bagarozy per il quale aveva sottoscritto il citato contratto-capestro, e da lì si recò in treno a [[Verona]] per incominciare le prove. Bagarozy si sarebbe rifatto vivo qualche anno dopo, quando la carriera della cantante era ormai assestata, per reclamare i diritti di quel contratto, e minacciando la coppia Callas-Meneghini di rivelare il contenuto di alcune lettere un po' troppo affettuose della stessa Callas scritte quando era già fidanzata con Meneghini.
 
Appena giunta nella città veneta, Callas incontrò [[Giovanni Battista Meneghini]], suo futuro marito, grande appassionato di [[opera]] e possessore di una fiorente industria di laterizi, e Serafin. Serafin la indirizzò ad alcuni maestri locali, in particolare Ferruccio Cusinati (già maestro di Rossi-Lemeni), per perfezionare e "italianizzare" il suo canto.