Discussione:Graffitismo: differenze tra le versioni

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Cosa prevede la legge?
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==Cosa prevede la legge?==
Poichè non nè sò nulla e non ho una precisa idea di dove andare a cercare tali informazioni, proporrei di inserire una sezione che descriva cosa prevede la legge italiana (almeno quella) per i writer che fanno graffiti su edifici pubblici e privati in modo illegale. Chi na sa qualcosa è da parte mia invitato a contribuire. Grazie.--[[Utente:Mattia Luigi Nappi|Snappy]] 12:03, 1 ago 2007 (CEST)
 
 
== correzioni ==
ciao,
flycat non è di udine ma di milano
mai sentito parlare di cose come "graffiti logo" o "graffiti design\dsigner": sono termini che non trovano riscontro in alcun saggio pubblicato nè in italia nè all'estero.
microbo e bo130 sono street-artists, non writer. fanno cose completamente diverse (writer è chi scrive il proprio nome). contemplate la possibilità di spostarli nella voce street art.
 
"Resta tuttavia una gran quantità di adolescenti, chiamati nello slang sucker, poser, scarsi, scrausi, estimatori, rimastini e quant'altro, che producono solamente trafile di tag, o al massimo throw ups (ovvero tag più elaborate eseguibili in breve tempo) al fine di promuovere il loro nome. Uno tra i più influenti writers della storia e teorico del movimento aerosol art italiano, Phase II, scriveva nel 1999 in un articolo su Aelle, rivista specializzata ora non più alle stampe, "...throw-up: spingere il proprio nome oppure vomito?"."
 
questa è solo un'interpretazione. vi pregherei di voler riflettere sul fatto che il writing trae la sua forza dall'illegalità. l'opinione di phaseII, per quanto autorevole, è pur sempre un'opinione. ne esistono infinite che si esprimono a favore delle tag e dei throw up. che fa solo tag è un writer al pari di chi fa le cose belle e colorate. su tutti, trovate un'opinione simile nel testo di craig castelman "gotten up", all'interno del libro Adams, "King Size marker project", 2004.
ciao
ale
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