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La prima enciclopedia dell'era cristiana furono le ''Institutiones'' di [[Flavio Magno Aurelio Cassiodoro|Cassiodoro]] ([[560]]) che ispirarono l'''[[Etymologiae]]'' ([[636]]) di [[Isidoro di Siviglia]] la quale divenne l'opera enciclopedica più influente dell'inizio del [[medioevo]]. La ''[[Bibliotheca (Photius)|Bibliotheca]]'' del [[patriarca]] [[Photius]] ([[IX secolo]]) fu la prima opera [[Impero Romano d'Oriente|bizantina]] che si potesse chiamare enciclopedia. Il ''De proprietatibus rerum'' ([[1240]]) di [[Bartholomeus de Glanvilla]] fu l'enciclopedia più diffusamente letta e citata dell'[[alto medioevo]] mentre lo ''Speculum Majus'' ([[1260]]) di [[Vincent de Beauvais]], con più di tre milioni di parole, fu l'opera più ambiziosa del periodo tardo medievale.
 
Tra le prime raccolte [[Arabia|arabo]]-[[Islam|musulmane]] del sapere nel medioevo vi sono numerose opere omnicomprensive e un certo sviluppo di quelli che oggi chiamiamo [[metodo scientifico]], metodo [[storiografia|storiografico]] e riferimenti. Tra le opere da ricordare vi sono un'enciclopedia della [[scienza]] di [[RaziRhazes|Abu Bakr al-Razi]], la prolifica produzione del ''[[mutazilita]]'' [[Al-Kindi]] (di circa 270 libri) e ''[[Il canone della medicina]]'' di [[Avicenna]], adottato come standard per secoli nell'insegnamento della [[medicina]] anche in Europa.
Vanno ricordate inoltre le opere di storia universale (o [[sociologia]]) degli [[Asteriti]], [[al-Tabri]], [[Masudi|al-Masudi]], [[Ibn Rustah]], [[al-Athir]] e [[Ibn Khaldun]], la cui ''[[Muqaddima]]'' (i "[[Prolegomeni]]" a quella che si proponeva di essere una "storia universale") contiene avvertenze sull'affidabilità dei resoconti scritti che rimangono applicabili fino ai giorni nostri. Questi studiosi ebbero un'incalcolabile influenza sui metodi di ricerca e di stesura, dovuti in parte alla pratica islamica dell'[[isnad]] che enfatizzava la fedeltà ai resoconti scritti, la verifica delle fonti e l'indagine critica.