Achille e Patroclo: differenze tra le versioni
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La figura dell'eroe Achille, figlio di Peleo, apre il poema omerico. La sua ira è contro Agamennone che lo ha privato della concubina [[Briseide]].
L'intensa amicizia degli eroi Achille e Patroclo è esplicitamente menzionata nei versi omerici, sconfinando, per diversi autori, dal campo dell'eccellenza militare e della solidarietà cameratesca per manifestarsi in un rapporto di intensa passione spesso sfociante in atti omosessuali anali.
Il poeta non ritrae mai i due come "amanti" ("ma, - come nota [[David M. Halperin]], - anche lui ha davvero fatto poco per escludere una tal interpretazione, […]"<ref>{{Cita libro |titolo = [[Oxford Classical Dictionary]] |edizione = 3 |curatore = [[Simon Hornblower]] |curatore2 = Antony Spawforth |città = <!--Oxford--> |editore = Oxford University Press |anno = 1996 |pagina = 721 |isbn = 0-19-866172-X}}</ref>); abbiamo tuttavia testimonianze che, già dal VI secolo avanti Cristo, ciò veniva attestato: [[Eschilo]] nei framm. 135-136 della tragedia perduta dedicata proprio ad Achille; [[Platone]], nel ''[[Simposio (dialogo)|Simposio]]'', lo fa dichiarare da Fedro (179e–180b); infine [[Eschine]] nel suo ''Contro Timarco'' (133, 141–50).
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