Data journalism: differenze tra le versioni

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Il primo caso rilevante di uso dell'informatica applicata al giornalismo si fa risalire al [[1952]], anno in cui la [[CBS]] usò un calcolatore (l'[[UNIVAC I]]) per prevedere i risultati delle elezioni americane<ref name="ReferenceB"/>. Utilizzando come riferimento i voti del 7% della popolazione, fu prevista la vittoria di [[Dwight Eisenhower]] con un margine di errore dell'1%.
 
Il giornalismo di precisione iniziò però a diffondersi come filone giornalistico nel [[1969]], con la prima edizione del libro di [[Philip Meyer]], ''Precision Journalism<ref>[http://www.unc.edu/~pmeyer/book/Chapter1.htm Il Nuovo Giornalismo di Precisione: il cronista e il metodo scientifico]</ref>''. Il saggio viene pubblicato nel periodo del cosiddetto “[[nuovo giornalismo]]” di [[Tom Wolfe]], che immaginava il cronista come uno scrittore. Philip Meyer pensa invece al cronista come ad uno [[scienziato]], che sceglie un metodo per relazionarsi ad un fatto e, con il rigore degli strumenti della scienza, racconta una storia. Più della spettacolarità della notizia, è importante il rigore del metodo di analisi dei dati<ref>[{{Cita web |url=http://www.blackwellreference.com/public/tocnode?id=g9781405131995_yr2010_chunk_g978140513199521_ss96-1 |titolo=La definizione del Giornalismo di Precisione, scritta da Stephen Doig sul dizionario on line della Comunicazione] |accesso=20 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121122082155/http://www.blackwellreference.com/public/tocnode?id=g9781405131995_yr2010_chunk_g978140513199521_ss96-1 |dataarchivio=22 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
I primi esempi di inchieste di giornalismo di precisione risalgono alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Nel [[1968]] uno staff di giornalisti del ''[[Detroit Free Press]]'', tra cui lo stesso Meyer, vince il [[premio Pulitzer]] in giornalismo locale e ''breaking news'' realizzando un'inchiesta sulle cause delle rivolte dei neri di Detroit del [[1967]]<ref>[http://books.google.com/books?id=63nvmt4HqTEC&pg=PA176&lpg=PA176&dq=The+People+beyond+12th+Street;+A+Survey+of+Attitudes+of+Detroit+Negroes+after+Riot+of+1967&source=bl&ots=VntnPZecKe&sig=8rDVlSoUH5YhWqy-yUQhrf9E44I&hl=it&ei=tEVhTbrAPIr5sgbw6aG2CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCYQ6AEwAg#v=onepage&q=The%20People%20beyond%2012th%20Street%3B%20A%20Survey%20of%20Attitudes%20of%20Detroit%20Negroes%20after%20Riot%20of%201967&f=false "The People beyond 12th Street; A Survey of Attitudes of Detroit Negroes after Riot of 1967]", Detroit Free Press</ref>. Per verificare l'opinione prevalente, secondo cui la rivolta razziale coinvolgeva le persone più frustrate e disperate, il giornale confrontò i rivoltosi con i non rivoltosi, attraverso una ricerca analitica. Fu dimostrato che la gente di colore con un'istruzione universitaria aveva la ''stessa'' possibilità di scendere in piazza di quelli meno istruiti. Tale reportage è stato uno dei primi servizi in cui il giornalista si è fatto sondaggista per capire le cause di un fatto, tra l'altro realizzando tale approfondimento in tempi ristretti<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1968 Premio Pulitzer in "Local General or Spot News Reporting" nel 1968] allo staff del ''Detroit Free Press'' per la copertura delle rivolte di Detroit del 1967, descritta a pagina 30 e 31 del libro di Philip Meyer "[http://books.google.com/books?id=fTvJ2hpCjM0C&pg=PA30&dq=giornalismo+e+metodo+scientifico&hl=it&ei=zghhTaGuEcjLtAaanKy1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CDIQ6AEwAA#v=twopage&q&f=false Giornalismo e metodo scientifico: ovvero il Giornalismo di Precisione]"</ref>.
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====Istituti di formazione USA====
Nel [[1975]] è nata negli Stati Uniti una struttura, l'IRE (Investigative reporters and editors) che aiuta, sostiene e raccoglie le inchieste dei giornalisti che operano con le tecniche del giornalismo di precisione. L'Ire organizza seminari, assegna annualmente il premio Philip Meyer<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards |titolo=Premio Philip Meyer, organizzato dall'IRE] |dateaccesso=novembre20 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110313201848/http://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards |dataarchivio=13 marzo 20172011 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref> alla miglior inchiesta di giornalismo di precisione e offre database, banche dati, numeri ed elaborazioni dei censimenti per i giornalisti che vi sono iscritti. È guidata da un comitato presieduto dal direttore della scuola di giornalismo dell'Illinois, Brant Houston.
 
Dalla metà degli anni novanta le Università americane e le loro Scuole di giornalismo hanno aperto corsi di "Giornalismo di precisione". Il primo in ordine di tempo è stato creato nel 1981 dallo stesso Philip Meyer presso la Suola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill<ref>[http://www.jomc.unc.edu/ Suola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill]</ref>. Nel 1996 Stephen Doig è stato chiamato a dirigere la Scuola di Giornalismo Walter Cronkite dell'Università dell'Arizona e tra i primi corsi istituiti c'è stato quello di giornalismo di precisione<ref>[http://cronkite.asu.edu/faculty/doigbio.php Curses Precision Journalism alla Cronkite School, Arizona State University]</ref>. Anche l'attuale direttore dell'IRE, Brant Houston, dopo aver studiato giornalismo di precisione con Philip Meyer a Chapel Hill nell'Università del Nord Carolina, ha creato un corso di teorie e tecniche del giornalismo di precisione con la cattedra di Giornalismo Investigativo<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.media.illinois.edu/knight/ |titolo=John S. and James L. Knight Foundation Chair in Investigative and Enterprise Reporting at the University of Illinois] |dateaccesso=20 febbraio 20182011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110412132630/http://media.illinois.edu/knight |dataarchivio=12 aprile 2011 |boturlmorto=InternetArchiveBot }}</ref>. In molte altre scuole americane di giornalismo esistono corsi di giornalismo di precisione, spesso sotto l'ombrello delle lezioni di Computer-assisted Reporting.
 
Nonostante il data journalism sia un fenomeno relativamente nuovo, una delle sue evoluzioni potrebbe derivare dall'utilizzo dei dati provenienti dai sensori; si è iniziato infatti a parlare di ''[[Sensor Journalism]]'': giornalismo basato cioè sui dati ricavati non più (o non solo) da banche dati, statistiche, siti di open data, ma raccolti autonomamente da dispositivi fissi e mobili e potenzialmente aggiornabili in tempo reale.<ref name="ReferenceA"/>
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* {{en}} Kathleen Woodruff Wickham "Math Tools for Journalists", Marion Street Press, Inc., 2002
* Alberto Cairo, ''L'arte funzionale. Infografica e visualizzazione delle informazioni'', Pearson, 2013
* Davide Ludovisi [https://web.archive.org/web/20160829123753/http://www.effequ.it/2016/02/04/il_potere_dei_dati/ ''Il Potere dei Dati - il data journalism e le nuove forme del comunicare''], Effequ, 2016
 
=== Articoli ===
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* {{en}} [https://web.archive.org/web/20101102002120/http://www.poynter.org/column.asp?id=52 Why Math Matters], Chip Scanlan
* {{en}} [[Avoiding Numeric Novocain: Writing Well with Numbers]], Chip Scanlan
* {{cita web|1=http://www.poynterextra.org/extra/compcred/comp_numer.htm%20|2=Numerical Competence|lingua=en|accesso=9 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060307233124/http://www.poynterextra.org/extra/compcred/comp_numer.htm|dataarchivio=7 marzo 2006|urlmorto=sì}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20071117091744/http://www.journalism.ubc.ca/thunderbird/archives/2001.04/numbers.html No numbers please - we're journalists, Nicole Bailey] (This is an abridged version of a thesis.)