Pascasio Radberto: differenze tra le versioni
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Le sue opere comprendono un ''Commento al libro delle Lamentazioni'' e la più nota ''De Corpore et Sanguine Domini'' ([[831]] - [[844]]): scritta per istruzione dei monaci sassoni, rappresenta la prima monografia dottrinale sull'[[eucaristia]]. Nonostante la condanna di [[Amalario di Metz]], la questione sulla presenza reale o meno di Cristo nell'eucarestia era vissuta come una questione aperta.<ref name=":0" /> Pascasio e [[Ratramno di Corbie|Ratrammo]] dibatterono sulla materia su invito dell'imperatore, il primo attaccando la presenza reale del Cristo, il secondo difendendolo.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=M. Colish|titolo=La cultura del Medioevo|anno=2001|editore=[[Il Mulino]]|città=[[Bologna]]|pp=132-133|ISBN=978-88-15083104}}</ref>
Questa concezione fu attaccata da
Nell'[[847]] dedicò alle monache di Soissons il ''De partu virginis'', dove sostiene la realtà dell'evento e insieme il suo carattere sovrannaturale. A Pascasio viene attribuita la IX epistola dello Pseudo-Gerolamo, ''Cogitis me'', un documento storicamente importante sull'idea dell'[[Assunzione di Maria]] esistente già allora in Occidente, oltre all'ipotesi che egli sia stato uno degli autori delle false ''Decretali'' dello Pseudo-Isidoro.
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