Digiuno di san Carlo Borromeo: differenze tra le versioni

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Mons. [[Francisco Peña|Francisco Penia]], decano della [[Tribunale della Rota Romana|Sacra Rota romana]], scrisse una delle prime biografie di Carlo Borromeo, basata sugli atti del processo di canonizzaizone, che nel 1610 si concluse con la proclamazione di santità da parte di papa Paolo V. <br />
L'opera riferisce contestualmente dell'astinenza e dell' "asprezza di vita" scelte dal cardinale, che era solito leggere e meditare la Sacra Scrittura in ginocchio durante i suoi brevi pasti frugali, e preparare i sermoni che ogni ora pronunciava nel Duomo davanti ad un vasto pubblico di uditori in occasione delle [[Quarantore]]:
{{quote|Appresso a questo rigoroso digiuno, castigava il suo corpo con frequenti discipline, col[l'] aspro [[cilicio]], & con dormire nella paglia di un povero, che si fece fabbricare a posta per sua stanza sotto i teti e l'ampio Palazzo Archiepiscopale; o sopra le tavole nude, & ben spesso senso sentato [stando seduto] in una sedia senza spogliarsi; avendo la coperta del letto di grosso [grezzo] [[Canovaccio (tessuto)|canavaccio]] riempito di paglia, & i lenzuoli similmente dell'istessa ruvida materia, dormendo quattro hore la notte, ò cinque al più, e spesse volte minor tempo assai. Sì come non usava pelliccia, nè veste di seta, ma di panno, avendone una sola molto semplice, e povera, in privato; essendo solito dire che le vesti vecchie & logore erano le sue, & le [[porpora|purpuree]] e paonazze che portava in pubblico, erano della dignità Cardinalizia.|Francisco Peña, ''Relazione sommaria della vita, santità, miracoli, e atti dalla canonizzazione di S. Carlo Borromeo'', 1610<ref>{{cita libro | autore = Francisco Peña | url = https://archive.org/details/bub_gb_YJpWaqE55B0C/page/n3 | titolo = Relatione sommaria della vita, santita, miracoli, & atti dalla canonizatione di S. Carlo Borromeo | ano = 1610 | pagine = 1; 40-42 | sito = [[Internet Archive|archive.org]] | urlarchivio = httphttps://archive.istoday/QAUxc20181212101330/https://archive.org/stream/bub_gb_YJpWaqE55B0C/bub_gb_YJpWaqE55B0C_djvu.txt | dataarchivio = 12 dicembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 12 dicembre 2018 }}</ref> }}
Allo stesso anno di pubblicazione risalgono una serie di dipinti rappresentativi dei miracoli attribuiti all'Arcivescovo di Milano<ref>{{cita web | url = http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/ricerca.v2.jsp?fulltextOA=Miracolo%20di%20san%20Carlo%20Borromeo&percorso_ricerca=OA&locale=en=&view=list&decorator=layout_resp&apply=true | titolo = Opere d'arte relative a Carlo Borormeo | sito = fondazionezeri.unibo.it | urlarchivio = httphttps://web.archive.org/web/20181212103133/http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/ricerca.v2.jsp?fulltextOA=Miracolo%20di%20san%20Carlo%20Borromeo&percorso_ricerca=OA&locale=en=&view=list&decorator=layout_resp&apply=true | datarcivio = 12 Dicembre 2018 | urlmorto = no | dataarchivio = 12 dicembre 2018 | accesso = 12 dicembre 2018 }}</ref>, conformi a un nuovo canone iconografico probabilmente da lui stesso programmato e proposto al tempo della [[Controriforma#Caratteri della civiltà post-tridentina#La cultura barocca|Peste di San Carlo]]<ref>{{cita web | autore = D. Zardin | autore2 = A. albuzzi | url = http://web.archive.org/web/20181212093622/http://www.sussidiarieta.net/it/node/721 | titolo = La vita ed i miracoli di san Carlo Borromeo tra arte e devozione }}</ref>.
 
==Note==