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Quando le confische cominciarono ad accumularsi in grandi quantità, gli oggetti riempirono il [[Louvre]] e costrinsero i funzionari del Reich a utilizzare il [[Galleria nazionale dello Jeu de Paume]], un piccolo museo, per ulteriore spazio e per una corretta visione di tutte le opere accumulate. Hitler ora poteva decidere a chi sarebbero spettate le opere fino a quel momento confiscate: nella prima scelta, il Führer avrebbe determinato quali sarebbero state le opere che avrebbero occupato la sua collezione, la seconda scelta determinato quali manufatti artistici sarebbero entrate a far parte delle raccolte della ''[[Reichsmarschall]]''; la terza era destinata a tutto ciò che era utile per sostenere l'ideologia nazista mentre una quarta categoria avrebbe deciso quali opere sarebbero spettate ai musei tedeschi. Tutto doveva essere valutato e pagato, e il ricavato destinato agli orfani di guerra francesi.[84]
 
Hitler ordinò anche la confisca delle opere d'arte francesi di proprietà dello stato e delle città. I funzionari didel Reich decisero suciò cosache sarebbe rimasto in Francia e cosaciò che invece sarebbe stato inviato a Linz. Ulteriori ordini dal Führer comprendevano anche il ritorno di opere d'arte saccheggiate da [[Napoleone Bonaparte]] dalla Germania in passato. A Napoleone èviene consideratoattribuito infatti il detentoreprimato delindiscusso recorddi indiscussoaver nell'attoconfiscato dila confiscarepiù grande quantità di l'arte nella storia.[85]
 
=== Furti d'arte durante il regime nazista ===
Più tardi, comein gliquanto occupantidominatori dell'Europa, i tedeschi trascinarono ifrugarono musei e le collezioni private d'Europa per entrare in possesso di un'arte opportunamente "ariana" da acquisire pere riempire così una galleria nuova e strabiliantegrandiosa nellagalleria a Linz, la città natale di Hitler, Linz. All'inizio, sii facevanazisti unaentravano fintain dipossesso delle opere d'arte inscenando degli scambi di opere (a volte con capolavori [[arte impressionista|impressionisti]], considerati degenerati dai nazisti), ma in seguito le acquisizioni passarono attraverso "donazioni" forzate e alla fine congiunsero a più semplici saccheggi [86].
 
La purga dell'arte in Germania e nei paesi occupati era estremamente ampia. Il furto nazista è considerato il più grande furto d'arte della storia moderna, compresi dipinti, mobili, sculture e qualsiasi altraaltro viamanufatto diconsiderata mezzo consideratapreziosa o preziosaal ocontrario oppostadannosa alla purificazione della cultura tedesca da parte di Hitler. Durante la seconda guerra mondiale, il furto d'arte da parte delle forze tedesche è stato devastante, e ilancora riemergereoggi diriemergono opere d'arte rubate allora scomparse continuae oggi, insieme allale lottalotte per la legittima proprietà. Nondi soloqueste. ilIl Reich non ha soltanto confiscato e ridistribuito innumerevoli capolavori dai territori occupati durante la guerra, ma ha anche messo all'asta una grande parte della collezione tedescaquantità di grandicelebri opere d'arte provenienti da musei e gallerie d'arte. AllaAl finetermine del conflitto mondiale, i comitati per la confisca hanno rimosso oltre 15.000 opere d'arte dalle sole collezioni pubbliche tedesche [87].
 
Ci sono voluti quattro anni per "affinare" i criteri dell'arte nazista; alla fine ciò che era tollerato era ciò che piaceva a Hitler, e qualunque cosa fosse più utile al governo tedesco dal punto di vista della creazione di propaganda. Un'accurata caccia alle teste di artisti all'interno della Germania era in vigore dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale, che includeva l'eliminazione di innumerevoli membri all'interno della comunità artistica. I direttori di musei che sostenevano l'arte moderna furonovennero attaccati; agli artisti che rifiutavano di conformarsi all'arte approvata dal Reich era vietato praticare l'artela delloro tuttoattività. Per far rispettare il divieto di praticare l'arte, gli agenti della [[Gestapo]] facevano abitualmente visite inaspettate alle case e agli studi degli artisti. Le spazzole bagnate trovate durante le ispezioni o persino l'odore di trementina nell'aria erano una ragione sufficiente per l'arresto. In risposta alle restrizioni oppressive, molti artisti scelsero di fuggire dalla Germania .[88].
 
Prima della guerra imminente ei unnazisti temposi dilimitavano saccheggioa deisaccheggiare i tesori della nazione occupata, ma durante gli sforzi del Reich per liberare la Germania dall'arte conflittualecorrotta, le autorità del partito nazista realizzarono le potenziali entrate dellache propriaavrebbe potuto permettere la sua collezione d'arte tedesca considerata arte degenerata che doveva essere purgato dalla cultura tedesca. Il Reich iniziò a collezionare e collezionare innumerevoli opere d'arte, ad esempio, "il 30 giugno 1939 un'enorme asta ebbe luogo nell'elegante Grand Hotel National nella località turistica svizzera di [[Lucerna]]". [89] Tutti i dipinti e le sculture erano stati recentemente esposti di recente nei musei di tutta la Germania. Questa collezione ha offerto oltre 100 dipinti e sculture di numerosi artisti famosi, come Henri Matisse, Vincent van Gogh e Pablo Picasso; tutti erano considerati pezzi "degenerati" dalle autorità naziste e dovevano essere banditi dalla Germania. Un'asta di questa portata è stata vista come sospettosa dai potenziali acquirenti, che temevano che i profitti finissero per finanziare il partito nazista: "Il banditore era talmente preoccupato di questa percezione che aveva inviato lettere ai principali concessionari assicurando loro che tutti i profitti sarebbero stati essere usatousati per i musei tedeschi ". [90] InNonostante questa realtàdichiarazione, tutti i proventi dell'asta sono stati depositati in "conti controllati dalla Germania", eie i musei "... come tutti avevano sospettato, non hanno ricevuto un centesimo". [91]
 
Prima della guerra imminente e un tempo di saccheggio dei tesori della nazione occupata, ma durante gli sforzi del Reich per liberare la Germania dall'arte conflittuale, le autorità del partito nazista realizzarono le potenziali entrate della propria collezione d'arte tedesca considerata arte degenerata che doveva essere purgato dalla cultura tedesca. Il Reich iniziò a collezionare e collezionare innumerevoli opere d'arte, ad esempio, "il 30 giugno 1939 un'enorme asta ebbe luogo nell'elegante Grand Hotel National nella località turistica svizzera di Lucerna". [89] Tutti i dipinti e le sculture erano stati esposti di recente nei musei di tutta la Germania. Questa collezione ha offerto oltre 100 dipinti e sculture di numerosi artisti famosi, come Henri Matisse, Vincent van Gogh e Pablo Picasso; tutti erano considerati pezzi "degenerati" dalle autorità naziste e dovevano essere banditi dalla Germania. Un'asta di questa portata è stata vista come sospettosa dai potenziali acquirenti, che temevano che i profitti finissero per finanziare il partito nazista: "Il banditore era talmente preoccupato di questa percezione che aveva inviato lettere ai principali concessionari assicurando loro che tutti i profitti sarebbero stati essere usato per i musei tedeschi ". [90] In realtà, tutti i proventi dell'asta sono stati depositati in "conti controllati dalla Germania", ei musei "... come tutti avevano sospettato, non hanno ricevuto un centesimo". [91]
 
== Forme di arte degenerata ==