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Nel caso della Germania, il modello doveva essere l'[[arte greca|arte classica greca]] e [[arte romana|quella romana]] che, secondo Hitler, incarnava esteriormente un ideale razziale interiore(1) ed era comprensibile all'uomo medio.[2] Quest'arte doveva essere [[Romanticismo|romantica]] ed [[realismo eroico|eroica]].[2] I nazisti disprezzavano la [[Repubblica di Weimar]] e la sua [[Cultura di Weimar|cultura]] e da tale ragione scaturì la scelta dei nazisti di adottare un'[[estetica]] conservatrice e [[propaganda|propagandistica]].[3]
== Teoria ==
Nel suo libro ''Hitler and the Artists'', lo storico Henry Grosshans dichiara che quando Hitler salì al potere nel 1933 "vedeva l'arte greca e romana come incontaminata dalle influenze ebraiche. L'arte moderna era
Propagando la teoria dell'[[arte degenerata]], i nazisti combinarono il loro [[antisemitismo]] alla loro esigenza di controllare la cultura, consolidando così il sostegno pubblico di entrambe le campagne.[5] I loro sforzi in tal senso furono indubbiamente aiutati da una popolare ostilità al modernismo che precedette
Nel luglio del [[1937]], a [[Monaco di Baviera|Monaco]] si aprirono due mostre ufficialmente sponsorizzate: ''Entartete Kunst'', ("[[Mostra dell'arte degenerata]]"), mostrava l'arte moderna in un'installazione deliberatamente caotica accompagnata da etichette diffamatorie che incoraggiavano il pubblico a deridere; al contrario, la ''Große Deutsche Kunstausstellung'' ("[[Grande mostra d'arte tedesca]]") ha fatto la sua prima in mezzo a molti sfarzi. Questa mostra, allestita presso la sontuosa e [[Haus der deutschen Kunst|Haus der Kunst]] ("Casa dell'arte tedesca"),
== Retroscena storico ==
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Ci si aspettava che la musica fosse [[tonalità (musica)|tonale]] e priva di influenze [[jazz|jazzistiche]]; film e opere teatrali sono stati censurati. "La tariffa musicale si alternava tra musica leggera sotto forma di canzoni popolari o successi popolari (''[[Schlager]]'') e musica classica accettabile come [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] e [[opera italiana]]." [44]
I centri urbani della Germania negli [[anni 1920|anni venti]] e
La musica di compositori non tedeschi era tollerata se era di ispirazione classica, tonale, e non da un compositore di origine ebraica o che aveva legami con ideologie ostili al Terzo Reich. I nazisti riconobbero [[Franz Liszt]] per avere origini tedesche e fabbricarono una genealogia che affermava che [[Frédéric Chopin]] era tedesco, e [[Hans Frank]], il governatore generale nazista della Polonia occupata, aveva persino un "Museo Chopin" a [[Cracovia]]. La musica del russo [[Pëtr Il'ič Čajkovskij]] potrebbe essere stata eseguita nella Germania nazista anche dopo l'[[operazione Barbarossa]]. Anche le opere di [[Gioacchino Rossini]], [[Giuseppe Verdi]] e [[Giacomo Puccini]] sono state spesso eseguite. I compositori moderni non tedeschi più richiesti prima dello scoppio della guerra erano [[Claude Debussy]], [[Maurice Ravel]], [[Jean Sibelius]] e [[Igor Stravinsky]].[49] Dopo lo scoppio della guerra, la musica degli alleati tedeschi è stata eseguita con maggiore frequenza, tra cui l'ungherese [[Béla Bartók]], l'italiano [[Ottorino Resphigi]] e il finlandese [[Jean Sibelius]]. I compositori delle nazioni nemiche (come Debussy, Ravel e Stravinsky) furono in gran parte vietati e quasi mai eseguiti, questo sebbene ci fossero alcune eccezioni.
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