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Negli anni successivi il ruolo dell'Amtorg si ridusse di pari passo con la contrazione dei commerci tra Stati Uniti ed Unione Sovietica: dapprima, il 23 dicembre del 1949, il presidente [[Harry Truman]] annullò gli accordi commerciali bilatarali in vigore dal 1937 e in un secondo tempo, il 16 giugno 1951, introdusse un [[embargo]] sui commerci di pellame, atto che fu interpretato come una delle tante misure messe in atto nel corso della guerra fredda<ref name=TF147>{{Cita|Tatcher Feinstein, 1974|p. 147}}.</ref>.
Tra la fine degli anni cinquanta e l’inizio del decennio successivo (con l’avvento del [[maccartismo]] e in seguito alla [[crisi dei missili di Cuba]]) i rapporti commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica furono resi ancora più complessi dall’atteggiamento del sindacato degli scaricatori di porto che pose in atto un vero e proprio [[boicottaggio]] nei confronti delle merci provenienti da paesi "oltre [[Cortina di ferro|cortina]]" giungendo, in numerose occasioni, a ritardare o rifiutare lo scarico delle navi ancorate nei porti, creando così considerevoli difficoltà alle compagnie proprietarie dei prodotti che, almeno in qualche occasione, furono costrette a riportare le merci nei porti di partenza<ref name=TF160>{{Cita|Tatcher Feinstein, 1974|p. 160}}.</ref>. In questa circostanza l’Amtorg fu addirittura interpellata dal [[senatore]] degli Stati Uniti [[John O. Pastore]] che , fraintendendo le motivazioni di tale ostile atteggiamento, chiedeva che l’azienda si adoperasse per far cessare il boicottaggio quale rappresentante del governo sovietico sul territorio statunitense<ref name=TF161>{{Cita|Tatcher Feinstein, 1974|p. 161}}.</ref>.
== Organizzazione ==
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