Anarchismo sociale: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
[[File:Anarchist flag.svg|thumb|Bandiera rosso-nera, vessillo dell'anarco-socialismo]]
L''''anarco-socialismo''',<ref name="Bylund">{{en}} Per Bylund. [https://mises.org/library/trouble-socialist-anarchism ''The Trouble With Socialist Anarchism'']. [[Mises Institute]]. 19 marzo 2019.</ref> più conosciuto in area anglosassone col nome di '''anarchismo sociale''' (in [[Lingua inglese|inglese]]: ''social anarchism''),<ref>{{en}} Giovanni Baldelli, (1971), [https://books.google.it/books?id=1pEO5ZAKW5AC&pg=PA6&lpg=PA6&dq=social+anarchism&source=bl&ots=BWb3H7Sut0&sig=ACfU3U02IG2wZGopeBFCA9Vxr_G9Tipv-w&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiEstPMpavhAhUR3aQKHQQbB1oQ6AEwCXoECAkQAQ#v=onepage&q=social%20anarchism&f=false ''Social Anarchism''], Aldine Atherton, 1971.</ref><ref name="Murray Bookchin">{{en}} [[Murray Bookchin]], [https://theanarchistlibrary.org/library/murray-bookchin-social-anarchism-or-lifestyle-anarchism-an-unbridgeable-chasm ''Social Anarchism or Lifestyle Anarchism: An Unbridgeable Chasm''], The Anarchist Library, 1995.</ref><ref>{{en}} Iain McKay, [https://theanarchistlibrary.org/library/the-anarchist-faq-editorial-collective-an-anarchist-faq ''An Anarchist FAQ'']. Stirling, Scozia: AK Press. 18 giugno 2009.</ref><ref>{{en}} Howard J. Ehrlich, [https://www.akpress.org/bestofsocialanarchism.html ''The Best of Social Anarchism'']. See Sharp Press. 2013.</ref><ref> Connor Owens, [https://theanarchistlibrary.org/library/connor-owens-why-social-anarchism ''Why "Social" Anarchism?'']. The Anarchist Library. 25 febbraio 2016.</ref> è una forma di [[socialismo]] anti-[[statalista]] e [[Libertarismo|libertaria]],<ref name="Busky p. 2">{{en}} Donald F. Busky, [https://books.google.com/books?id=3joQKjDtn4wC ''Democratic Socialism: A Global Survey''], Greenwood Publishing Group, 2000, p. 2. «The same may be said of anarchism: social anarchism—a nonstate form of socialism—may be distinguished from the nonsocialist, and, in some cases, procapitalist school of individualist anarchism». «Lo stesso si può dire dell'anarchismo: l'anarchismo sociale — una forma non statica di socialismo — può essere distinto dal non socialista e, in alcuni casi, dalla scuola procapitalista dell'anarchismo individualista».</ref> nonché la branca dell'[[anarchismo]] che vede la libertà individuale interconnessa all'aiuto reciproco e la cooperazione.<ref
Molti anarchici rigettano il termine anarco-socialismo, utilizzato per lo più da teorici che riconoscono l'[[anarco-capitalismo]] nel movimento anarchico per distinguerlo dall'[[anarco-individualismo]],<ref name="Bylund"/><ref name="Busky p. 2"/><ref
Di fatto molti anarchici individualisti, tra cui [[Benjamin Tucker]]<ref>{{en}} [[Benjamin Tucker]], ''State Socialism and Anarchsm''.</ref> e [[Lysander Spooner]],<ref>{{en}} George Woodcock, ''Anarchism: A History of Libertarian Ideas and Movements''. Melbourne, Australia: Penguin, 1982.</ref> si identificavano come socialisti e come parte del [[movimento operaio]].<ref>{{en}} James J. Martin, ''Men Against the State''.</ref> Inoltre sebbene a partire dal XX secolo il socialismo è stato spesso confuso con il [[socialismo di Stato]] e gli [[Stato socialista|Stati marxisti-leninisti]], nel XIX secolo il termine socialismo indicava l'opposizione al [[capitalismo]], visto come [[usura]] e indicato come un sistema politico costruito sui privilegi dei proprietari del [[Capitale (economia)|capitale]].<ref>{{en}} Fernand Braudel, ''The Wheels of Commerce: Civilization and Capitalism 15th–18th Century'', Harper & Row, 1979.</ref> Per socialismo si intendeva invece un ampio concetto che servisse a risolvere quello che fu chiamato il problema del lavoro, le cui soluzioni includevano l'abolizione della [[proprietà privata]] (proprietà produttiva), l'avanzamento del cooperativismo invece della competizione e di [[società cooperative]] e [[Proprietà pubblica|proprietà pubbliche]] o il [[libero mercato]] e la libera competizione. Tuttavia questi socialisti erano in accordo nell'[[Anticapitalismo|opporre il capitalismo]], il lavoro salariale, il rapporto autoritario datore di lavoro-dipendente e i privilegi del capitale e dei capitalisti, supportando invece la teoria del lavoro, la [[democrazia]] nei luoghi di lavoro e a tutta la società, l'[[autogestione dei lavoratori]] e in generale che questi ricevessero per intero il frutto e il valore del proprio [[lavoro]].<ref>{{en}} Frank H. Brooks, ''The Individualist Anarchists: An Anthology of Liberty (1881–1908)'', Transaction Publishers, 1994, p. 75.</ref> Sebbene a partire dal XX secolo il capitalismo sia diventato sinonimo del libero mercato e il socialismo dell'economia pianificata sovietica e dei suoi alleati,<ref>{{en}} Marian V. Rosser e J. Barkley Rosser, ''Comparative Economics in a Transforming World Economy'', MIT Press, 23 luglio 2003, {{ISBN|978-0-262-18234-8}}.</ref> in realtà considerata un'economia di comando amministrativo piuttosto che pianificata,<ref>{{en}} Andrew Zimbalist e Howard J. Sherman, ''Comparing Economic Systems: A Political-Economic Approach'', Harcourt College Pub, ottobre 1988, p. 4. «Quasi tutta l'industria dell'Unione Sovietica è di proprietà del governo e tutta la produzione è diretta, in teoria, da un piano centrale (anche se in pratica molto è lasciato alla discrezione locale e molto spesso non è pianificato o non è sotto controllo governativo)». {{ISBN|978-0-15-512403-5}}.</ref><ref>{{en}} John Howard Wilhelm, «The Soviet Union Has an Administered, Not a Planned, Economy», ''Soviet Studies'', 37, 1, 1985, pp. 118–130, {{DOI|10.1080/09668138508411571}}.</ref><ref>{{en}} Michael Ellman, «The Rise and Fall of Socialist Planning», ''Transition and Beyond: Essays in Honour of Mario Nuti'', Saul Estrin, Grzegorz W. Kołodko e Milica Uvalić, New York City, New York: Palgrave Macmillan, 2007, p. 22. «Nell'URSS, alla fine degli anni '80, il sistema veniva normalmente chiamato economia del "comando amministrativo". Ciò che era fondamentale per questo sistema non era il piano, ma il ruolo delle gerarchie amministrative a tutti i livelli del processo decisionale; l'assenza di controllo sul processo decisionale da parte della popolazione [...]». {{ISBN|0-230-54697-8}}.</ref> il socialismo includeva come definizione anche il libero mercato, tanto che si parla di socialismo ricardiano,<ref>{{en}} J. E. King, «Utopian or Scientific? A Reconsideration of the Ricardian Socialists», ''History of Political Economy'', 15, 3, 1983, pp. 345–373, {{DOI|10.1215/00182702-15-3-345}}.</ref> secondo altri il socialismo smithiano sarebbe una più accurata descrizione.<ref>{{en}} Noel W. Thompson, ''The People's Science: The Popular Political Economy of Exploitation and Crisis 1816-34'', Cambridge, Inghilterra: Cambridge University Press, 2002, {{ISBN|0-521-89342-9}}.</ref> Per esempio, i sostenitori del socialismo di libero mercato, tra cui Jaroslav Vanek, sostengono che i mercati autenticamente liberi non sono possibili in condizioni di proprietà privata dei [[mezzi di produzione]] come nel capitalismo. Al contrario Vanek sostiene che le differenze di classe e le disuguaglianze di reddito e potere derivanti dalla proprietà privata consentono agli interessi della classe dominante di sviare il mercato a loro favore sia sotto forma di monopolio e potere di mercato sia utilizzando la loro ricchezza e risorse per legiferare politiche governative a vantaggio dei loro specifici interessi commerciali. Inoltre Vanek afferma che i lavoratori in un'economia socialista basata su imprese cooperative e autogestite hanno incentivi più forti per massimizzare la produttività perché riceveranno una parte dei profitti (in base alla prestazione complessiva della loro impresa) oltre a ricevere il loro stipendio fisso o salario.<ref>{{en}} [http://www.ru.org/index.php/30-economics/357-cooperative-economics-an-interview-with-jaroslav-vanek ''Cooperative Economics: An Interview with Jaroslav Vanek''].</ref>
In generale la divisione tra anarchici sociali (anarco-comunismo, [[anarco-sindacalismo]] e collettivismo anarchico) e anarchici individualisti (anarchismo di mercato e [[Mutualismo (economia)|mutualismo]]) è che i primi supportano un'economia pianificata decentralizzata mentre i secondi favoriscono il libero mercato. Lo stesso libero mercato come termine ha subito dei cambiamenti in quanto prima del XX secolo, in cui viene usato come sinonimo per il capitalismo, per libero mercato gli [[economisti classici]] come [[Adam Smith]] non intendevano necessariamente un mercato libero dalla regolamentazione come comunemente assunto, ma piuttosto libero da ogni forma di [[privilegio]] economico, [[Monopolio|monopoli]] e scarsità artificiali, implicando che le [[Rendita (economia)|rendite economiche]], vale a dire gli [[utili]] e i [[Profitto|profitti]] generati da una mancanza di concorrenza perfetta, devono essere ridotte o eliminate il più possibile attraverso la libera concorrenza.<ref>{{en}} [[Karl Popper]], ''The Open Society and Its Enemies'', Routledge Classics, 1994. {{ISBN|978-0-415-61021-6}}.</ref> Ciò ha portato alcuni anarchici individualisti a sostenere come il ''[[laissez-faire]]'' sia meglio servito sotto questa forma di socialismo piuttosto che sotto il capitalismo, con gli anarchici individualisti che analizzarono come il periodo d'oro del capitalismo ''laissez-faire'' nel XIX secolo (vedi i «[[robber baron]]»), esaltato dalla [[Destra (politica)|destra]] e disprezzato dalla [[Sinistra (politica)|sinistra]] come un periodo di massimo splendore del ''laissez-faire'', non era affatto caratterizzato dal ''laissez-faire'', ma in realtà era un periodo di enorme privilegio statale accordato al capitale. Questi socialisti sono noti come anarchici di mercato di sinistra per distinguerli dagli anarco-capitalisti, che secondo loro dovrebbero abbandonare la nomea del capitalismo in quanto sostenitori del libero mercato invece che del moderno capitalismo come [[modo di produzione]] e quindi evocare il linguaggio di anticapitalisti, socialisti e individualisti anarchici come Tucker, Spooner e il britannico Thomas Hodgskin.<ref>{{en}} Kevin Carson, ''Organization Theory: A Libertarian Perspective'', Charleston, Carolina del Sud: BookSurge, 2008.</ref><ref>{{en}} Kevin Carson, [http://c4ss.org/content/670 ''Socialism: A Perfectly Good Word Rehabilitated''], Center for a Stateless Society.</ref><ref>{{en}} Kevin Carson, ''The Homebrew Industrial Revolution: A Low-Overhead Manifesto'', Charleston, Carolina del Sud: BookSurge, 2010.</ref><ref>{{en}} Roderick T. Long, ''Reason and Value: Aristotle versus Rand'', Washington, D.C.: Objectivist Center, 2000.</ref><ref>{{en}} Roderick T. Long, [http://en.liberalis.pl/2008/01/04/interview-with-roderick-long/ ''An Interview With Roderick Long''], 2008.</ref><ref>{{en}} Charles W. Johnson, [http://radgeek.com/gt/2010/03/02/liberty-equality-solidarity-toward-a-dialectical-anarchism/ ''Liberty, Equality, Solidarity: Toward a Dialectical Anarchism''], ''Anarchism/Minarchism: Is a Government Part of a Free Country?'', in Roderick T. Long e Tibor Machan, Aldershot, Inghilterra: Ashgate, 2008, pp. 155–188.</ref><ref>{{en}} Brad Spangler, [http://bradspangler.com/blog/archives/473 ''Market Anarchism as Stigmergic Socialism''], 15 settembre 2006. {{webarchive|url=http://web.archive.org/web/20110510102306/http://bradspangler.com/blog/archives/473|data=10 maggio 2011}}</ref><ref>{{en}} Sheldon Richman, [http://www.thefreemanonline.org/columns/tgif/workers-of-the-world-unite ''Workers of the World Unite for a Free Market''], Foundation for Economic Education, 18 dicembre 2009. {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140722145233/http://www.thefreemanonline.org/columns/tgif/workers-of-the-world-unite|data=22 luglio 2014}}</ref><ref>{{en}} Sheldon Richman, [http://sheldonfreeassociation.blogspot.com/2006/07/why-left-libertarian.html ''Why Left-Libertarian?''], ''The Freeman'', Foundation for Economic Education, 23 giugno 2010.</ref><ref>{{en}} Sheldon Richman, [https://www.theamericanconservative.com/articles/libertarian-left/ ''Libertarian Left'']. ''The American Conservative'', 3 febbraio 2011.</ref><ref>{{en}} Chris Matthew Sciabarra, ''Total Freedom: Toward a Dialectical Libertarianism'', University Park, Pennsylvania: Pennsylvania State University Press, 2000.</ref><ref>{{en}} Gary Chartier, ''Economic Justice and Natural Law'', Cambridge, Inghilterra: Cambridge University Press, 2009.</ref><ref>{{en}} Gary Chartier e Charles W. Johnson, ''Markets Not Capitalism: Individualist Anarchism Against Bosses, Inequality, Corporate Power, and Structural Poverty'', Brooklyn, New York: Minor Compositions/Autonomedia, 2011.</ref><ref>{{en}} William Gillis, ''The Freed Market''. In Gary Chartier e Charles W. Johnson, ''Markets Not Capitalism'', Brooklyn, New York: Minor Compositions/Autonomedia, 2011, pp. 19–20.</ref><ref>{{en}} Gary Chartier, [http://c4ss.org/content/1738 ''Advocates of Freed Markets Should Embrace 'Anti-Capitalism'''].</ref><ref>{{en}} Gary Chartier, [http://invisiblemolotov.wordpress.com/2009/09/12/socialist-ends-market-means/ ''Socialist Ends, Market Means: Five Essays''].</ref>
|