Albert Ellis: differenze tra le versioni

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==== Il nuovo approccio ====
L'innovativo approccio di Ellis scaturì anche dall'osservazione che la maggior parte dei clienti incontrati nell'attività professionale (persone comunemente definite ''nevrotiche'') avevano in comune la tendenza a sviluppare convinzioni rigide ed irrealistiche. Ellis definì queste convinzioni '''irrational beliefs''' ('''IBs'''), e nell'indagarle arrivò ad identificarne alcune principali così riassumibili''<ref>cfr. ''A guide to rational living'', 1997, pagpp.101 e segsucc., pag. 115 e segsucc.,. pag. 127 e segsucc.</ref>:
* ''"Io devo assolutamente ricevere amore e approvazione dalle persone per me importanti, altrimenti sono un essere senza valore"'',
*''"Io devo assolutamente essere competente ed avere successo almeno in un'area di attività, altrimenti sono un miserabile fallito"'',
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*''"Il mondo deve favorirmi e facilitarmi, altrimenti è un luogo orribile ed insopportabile".
 
Ellis teorizzò che proprio l'abuso dei ''devo assolutamente'', ('''shoulding, must-urbation''') e la tendenza ad ''orribilizzare'' e ''terribilizzare'' gli eventi, ('''awfulizing''' - "''E' orribile e terribile e non posso assolutamente sopportarlo''") inducano l'individuo a procurarsi emozioni distruttive e comportamenti autolesivi sugli eventi che vive<ref>cfr. ''A guide to rational living'', 1997, pagp. 87 e segsucc.</ref>. E teorizzò che attraverso l'analisi razionale e la confutazione sistematica ('''disputing''') di tali IB, il cliente può comprendere i propri errori, crearsi nuove convinzioni più razionali e nuovi comportamenti costruttivi, derivandone un miglioramento sul piano emotivo.
 
Il suo nuovo metodo terapeutico richiedeva al terapeuta di operare in modo ''attivo'' e ''direttivo'' per aiutare il cliente a comprendere gli IB causa delle sue sofferenze. E richiedeva al cliente di assumersi la ''responsabilità della propria vita emotiva'' lavorando attivamente al cambiamento di tali convinzioni e dei comportamenti conseguenti, sia durante le sedute terapeutiche, sia a casa eseguendo i compiti ('''homeworks''') dettati dal terapeuta.