Nell'agosto [[1993]], quattro anni dopo aver partecipato all'[[Invasione statunitense di Panama|Operazione Just Cause]] a [[Panama]], Shughart, con il [[grado militare|grado]] di [[sergente di prima classe]], fu spedito in [[Somalia]] in occasione dell'[[Operation Gothic Serpent]], con l'incarico di catturare il [[signore della guerra]] somalo [[Mohammed Farah Aidid]], accusato di minacciare ed attaccare le spedizioni umanitarie delle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]].
== Battaglia di Mogadiscio e morte ==
[[File:Gordon&Shughart.jpg|thumb|left|Randall Shughart (a sinistra) e [[Gary Gordon]] (a destra) fotografati in uniforme mimetica.]]
Il 3 ottobre [[1993]], durante la cattura dei luogotenenti di Aidid nell'ambito della [[battaglia di Mogadiscio]], l'[[elicottero]] [[Sikorsky UH-60 Black Hawk|Black Hawk]] Super 6-4, conpilotato a bordo ildal [[Warrant officer|chief warrant officer]] [[Michael Durant]], è stato abbattuto da un [[lanciarazzi]] [[RPG-7]]. In quell'istante, Shughart, il [[sergente capo]] [[Gary Gordon]] e il sergente di prima classe Brad Hallings si trovavano a bordo del Black Hawk Super 6-2 e stavano fornendo fuoco di copertura dall'alto. Gordon, nonostante il comando avesse negato due volte il permesso per via del pericolo circostante, chiese nuovamente di essere inserito a terra per proteggere il [[relitto]] dell'elicottero abbattuto, dove si trovava, oltre a Durant, anche il resto dell'equipaggio ferito, composto da Ray Frank, Bill Cleveland e Tommy Field. Il comando aveva concesso così il permessol'autorizzazione ed entrambi i cecchini sono stati lasciati a terra, mentre Hallings rimase a bordosull'elicottero per continuare a fornireoffrire fuocosupporto di coperturaaereo.
GordonShughart e ShughartGordon, armati rispettivamente di [[CAR-15]] e [[M14 (fucile)|M14]] e [[CAR-15]], si erano diretti verso il relitto dove Durant aveva nel frattempo impugnato la sua [[pistola mitragliatrice]] [[Heckler & Koch MP5K|MP5K]] con l'intento di difendere la propria posizione. Il pilota, sebbene pronto a sparare, non riusciva però a muoversi a causa della frattura di una [[vertebra]] e del [[femore]] destro, perciò i due sergenti dovettero estrarlo dalla [[cabina di pilotaggio]] e a piazzarlo accanto a un albero che costeggiava un recinto in lamiera.
Shughart, Gordon e Durant per qualche tempo riuscirono a tenere a bada la folla di [[milizia]]ni, organizzando un perimetro di sicurezza attorno al luogo dell'incidente, finché Gordon stesso non rimase ucciso con un colpo alla [[testa]] mentre era posizionato sul lato sinistro dell'elicottero. Poco dopo, Shughart aveva recuperatoraccolto così lail CAR-15 didel suo Gordoncompagno e lo diede a Durant per l'uso. Dopodiché, andò verso la cabina di pilotaggio del relitto per effettuare una chiamata [[radio (apparecchio)|radio]] per l'emergenza e, 10 minuti più tardi, venne anch'egli mortalmente ferito dai miliziani dopo un ultimo disperato tentativo di difendere l'elicotteroil velivolo abbattuto, mentre Durant fu preso prigioniero dopo aver esaurito le [[munizione|munizioni]] del fucile di Gordon. Terminato il combattimento, il corpo di Shughart, assieme a quello di Gordon, Frank, Cleveland e Field, è stato in seguito profanato, parzialmente denudato e trascinato per le strade della città dalla folla inferocita. Il pilota, invece, verrà rilasciato dai miliziani di Aidid dopo 11 giorni di prigionia.
Secondo il libro ''[[In the Company of Heroes]]'', pubblicato da Durant, i somali avevano contato circa 25 miliziani uccisi dai due cecchini nel corso della sparatoria, assieme a molti altri feriti gravemente.
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