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Il '''Cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido''' ('''CAITPR''' o più brevemente '''TPR''') è una [[Equus ferus caballus|razza]] italiana di [[Attacchi|cavalli da tiro]] selezionata dal '''1927''' ma risalente al '''1860''' e originaria della '''pianura veneta''', '''ferrarese''' e '''friulana'''. Molte razze, oggi scomparse, che si diffusero nelle omonime regioni, sono considerate le lontane progenitrici del CAITPR
== Storia ==
L’Italia non ha mai
Nel 1860 il '''Deposito Stalloni di Ferrara''' diede inizio alla sua attività di selezione. Dapprima, nelle numerose prove di [[Incrocio (biologia)|incrocio]], le fattrici delle razze locali padane vennero incrociate con stalloni che provenivano dal [[Polesine]], ma successivamente furono introdotti stalloni [[Purosangue inglese|Purosangue inglesi]], Hackney e [[Cavallo arabo|Purosangue Arabi]]. L'intento era quello di ottenere un cavallo leggero per l’uso agricolo e militare ma, agli inizi del [[XX secolo]], andò delineandosi un nuovo indirizzo. L'uso di macchine e mezzi sempre più pesanti, nel settore agricolo e nei trasporti, orientò gli allevatori verso un cavallo più grande e più forte.
Attorno al [[1900]] vennero, pertanto, utilizzati stalloni francesi [[Boulonnais (cavallo)|Boulonnais]] e [[Percheron]], stalloni di razza [[Ardennese]] e stalloni [[Bretone (cavallo)|bretoni]] di tipo Norfolk-bretone. Furono proprio quest’ultimi a fornire i maggiori risultati qualitativi e le prime importazioni di tali riproduttori ebbero luogo nel [[1911]] protraendosi sino alla metà degli [[Anni 1920|anni Venti]], nonostante le difficoltà imposte dal primo conflitto mondiale. L'incrocio di stalloni Bretoni con fattrici di varia origine (Noriker, Percheron e [[Belga da tiro]]) già presenti nella [[Pianura veneto-friulana]], permise di dare origine a un '''cavallo robusto''' di '''mole medio-pesante''', dotato di '''brillantezza''' ed '''eleganza''' nei movimenti. L'opera di miglioramento creò, dunque, dei soggetti particolarmente idonei agli scopi principali cui erano stati destinati: artiglieria, trasporti civili e lavori nelle grandi aziende agricole.
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Alla fine degli anni Settanta, la gestione del Libro Genealogico (L.G.) della razza passò dall''''Istituto d’Incremento Ippico di Ferrara''' all''''Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo''' '''Italiano da Tiro Pesante Rapido''' ('''ANACAITPR'''), fondata nel [[1956]] a Verona. Tale associazione, che gestisce tuttora il Disciplinare di razza, è sotto in controllo del Ministero dell’agricoltura e delle foreste.
Il passaggio gestionale consentì pertanto all’ANACAITPR di operare su tutto il territorio nazionale e in questo modo il controllo selettivo venne esteso anche al di fuori della zona storica. Difatti, i giovani stalloni provenienti da quest’ultima, che
Nei primi [[Anni 1980|anni Ottanta]] ebbe pertanto inizio l’affiancamento degli allevatori dell’area storica con i nuovi allevatori italiani del centro meridione. Tale affiancamento
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=== Consistenza ===
[[File:Pescasseroli_2008.jpg|thumb|Stallone TPR (cavallo agricolo italiano) con la sua mandria]]
Attualmente il CAITPR può vantare circa '''6500 capi''' iscritti, di cui oltre '''3000 fattrici''', presenti in circa '''900 allevamenti''' distribuiti in '''16 Regioni'''. Le zone con maggior presenza sono il Veneto, l’Emilia Romagna, l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo e la Puglia ma si hanno buone presenze anche in Friuli, nelle Marche, in Toscana, in Molise e in Campania. Allevamenti più isolati, ma molto attivi dal punto di vista selettivo, sono in Piemonte, Lombardia, Trentino e Basilicata. Al [[2015]], sono stati censiti oltre '''5600 capi''', di cui '''370 stalloni''' e la '''regione''' con il maggior numero di esemplari è il '''Lazio'''.
Il CAITPR può dunque vantare di una consistenza ormai diffusa in maniera quasi completa in tutto il territorio nazionale. Va inoltre considerata la grande capacità di [[adattamento]] che ha adottato la razza passando da un allevamento di tipo stallino (tipico della zona storica) al semi-brado o al brado integrale (più diffusa nella dorsale appenninica).
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