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L’Italia non ha mai considerato nel suo patrimonio equino nessuna razza da tiro pesante. Tuttavia, l’inizio della produzione italiana di cavalli da tiro risale al [[1860]] circa, periodo in cui andava facendosi sempre più sentita la necessità di poter disporre di un ceppo equino pesante da utilizzare nei lavori in campo agricolo e nel settore militare. Invero, l’agricoltura si stava diffondendo in maniera sempre più consistente nella pianura padana e l’esercito era sempre più esigente nel trasporto dell’[[artiglieria]].<ref name=":0" />
 
Nel 1860 il Deposito Stalloni di Ferrara diede inizio alla sua attività di selezione. Dapprima, nelle numerose prove di [[Incrocio (biologia)|incrocio]], le fattrici delle razze locali padane vennero incrociate con stalloni che provenivano dal [[Polesine]], ma successivamente furono introdotti stalloni [[Purosangue inglese|Purosangue inglesi]], Hackney e [[Cavallo arabo|Purosangue Arabi]].<ref name=":3">{{Cita libro|titolo=Cavalli - Le razze di tutto il mondo|ISBN=88-04-30349-2}}</ref> L'intento era quello di ottenere un cavallo leggero per l’uso agricolo e militare ma, agli inizi del [[XX secolo]], andò delineandosi un nuovo indirizzo. L'uso di macchine e mezzi sempre più pesanti, nel settore agricolo e nei trasporti, orientò gli allevatori verso un cavallo più grande e più forte.<ref>{{Cita libro|titolo=Cavalli - Conoscere, riconoscere e allevare tutte le razze equine più note del mondo|ISBN=88-418-0054-2}}</ref>
(Conoscere, riconoscere e allevare tutte le razze equine più note del mondo)|ISBN=88-418-0054-2}}</ref>
 
Attorno al [[1900]] vennero, pertanto, utilizzati stalloni francesi [[Boulonnais (cavallo)|Boulonnais]] e [[Percheron]], stalloni di razza [[Ardennese]] e stalloni [[Bretone (cavallo)|bretoni]] di tipo Norfolk-bretone.<ref name=":3" /> Furono proprio quest’ultimi a fornire i maggiori risultati qualitativi e le prime importazioni di tali riproduttori ebbero luogo nel [[1911]] protraendosi sino alla metà degli [[Anni 1920|anni Venti]], nonostante le difficoltà imposte dal primo conflitto mondiale.<ref name=":0" /> L'incrocio di stalloni Bretoni con fattrici di varia origine (Noriker, Percheron e [[Belga da tiro]]) già presenti nella [[Pianura veneto-friulana]], permise di dare origine a un cavallo robusto di mole medio-pesante, dotato di brillantezza ed eleganza nei movimenti. L'opera di miglioramento creò, dunque, dei soggetti particolarmente idonei agli scopi principali cui erano stati destinati: artiglieria, trasporti civili e lavori nelle grandi aziende agricole.