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La selezione interna alla razza ebbe inizio ufficialmente nel [[1926]], anno in cui furono istituite per Legge le “Stazioni di fecondazione selezionate" attraverso le quali si individuarono le migliori fattrici che andarono a costituire la base materna originaria della razza. Nel [[1927]] nacque pertanto la prima generazione controllata di puledri del neonato ceppo equino di tipo “agricolo-artigliere” ovvero “derivato bretone”. La zona geografica iniziale di produzione fu rappresentata dalla pianura veneta, dalla provincia di Ferrara e dalla pianura friulana.<ref name=":0" />
 
Ben presto presero l’avvio concorsi morfologici dedicati non solo ai giovani maschi ma anche alle giovani fattrici e puledre. Tra queste competizioni si affermò rapidamente il Concorso di [[Verona]] che ebbe origine nel [[1934]]. Pere per i giovani stalloni furono inoltre istituite delle prove funzionali specifiche.<ref name=":0" />
 
L'interesse, dunque, verso questa nuova razza andava facendosi sempre più concreto tanto che le fattrici iscritte alle stazioni di selezione crebbero in maniera progressiva fino a raggiungere un numero molto consistente alla fine degli [[Anni 1930|anni Trenta]]. I giovani stalloni che nascevano ogni anno venivano affidati al Deposito di Ferrara per le riproduzioni selezionate oppure destinati ad altri Depositi Stalloni. Difatti, molti giovani riproduttori “derivati bretoni” furono acquistati nelle zone di [[Crema (Italia)|Crema]], [[Reggio Emilia]] e [[Pisa]] per essere utilizzati nei relativi Depositi.<ref name=":0" />
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La [[seconda guerra mondiale]] rappresentò per la razza un momento di crisi ma il processo evolutivo riprese nell'immediato dopoguerra. Grazie alla risalita agricola e all'attenzione costante dell’agricoltura verso la trazione animale, ci fu un’importante espansione dell’allevamento di CAITPR in aree sempre più vaste e differenziate. Tra queste, oltre alla zona storica, furono coinvolte la Lombardia, l’Emilia Romagna, l’[[Italia centrale]], la Puglia e la Sardegna. Gli [[Anni 50|anni Cinquanta]] segnarono pertanto l’inizio di una forte ripresa d’interesse verso questo cavallo.<ref name=":0" />
 
La razza fu ufficialmente denominata con il suo nome attuale (Cavallo Agricolo da Tiro Pesante Rapido - CAITPR) sul finire degli [[Anni 1940|anni Quaranta]] e inizio anni Cinquanta. La denominazione stabiliva, per questo tipo di produzione equina, l’acquisizioneil econseguimento ile riconoscimentol'approvazione dello standard di razza autonoma. Alla fine degli anni Cinquanta fu inoltre stabilito il nuovo Libro Genealogico che ancora oggi consente l’utilizzo di stalloni Bretoni.<ref name=":0" />
 
La successiva [[meccanizzazione agraria]] portò però a una profonda crisi che si protrasse fino agli [[Anni 1970|anni Settanta]]. I grandi allevatori non videro più la necessità di continuare con l’allevamento del CAITPR e di conseguenza cessarono l’attività. Tuttavia, la forte presenza di soggetti allevati nelle aziende agricole di famiglia e l’aumento dell’interesse per la razza nel centro [[meridione]], consentirono alla sopravvivenza di questo ceppo equino. La conservazione del CAITPR fu inoltre garantita grazie alla tradizione ippofaga in alcune zone d’Italia: si verificò un cambio di destinazione di tali animali che passarono da fornitori di lavoro a fornitori di carne.<ref name=":0" />