Giuseppe Borghi: differenze tra le versioni
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Fu grande conoscitore della prosa di [[Dante Alighieri|Dante]] e traduttore apprezzato dal [[greco antico|greco]] di [[Pindaro]]. Di questo autore pubblicò dapprima una traduzione delle ''[[Itsmiche]]'', quindi delle ''[[Odi (Pindaro)|Odi]]''.
Nel 1831 pubblicò una raccolta di ventuno inni, a sfondo religioso, che gli diede una discreta notorietà. Gli inni si rifanno vagamente alla lirica religiosa del [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], {{cn|con il quale sembra fosse in contatto, quando lo stesso andava a "risciacquare i panni in Arno"}}. Di tale amicizia e costante carteggio tra Manzoni e Borghi parlano vari autori, tra cui Cordovani, in una piccola nota rievocativa del poeta. Citando il "Carteggio del Manzoni, stampato dallo Sforza e dal Gallereschi" cita le seguenti note:
"Carissimo e pregiatissimo amico..." (Carteggio p. II.357)
"I vostri versi son da gustarsi e da assaporarsi e da farsene buon nutrimento...." (Op. cit II p. 501)
== Bibliografia ==
Dott. P.M. Cordovani O.P. , Rievocazione del poeta casentinese Giuseppe Borghi, Arezzo - Collegio San Domenico, Stabilimento tipografico Enrico Zelli, 1925.
== Collegamenti esterni ==
* {{Treccani|giuseppe-borghi|Giuseppe Bórghi}}
* {{Google books|id=WtYOAQAAIAAJ|titolo=Inni sacri di Alessandro Manzoni: di Giuseppe Borghi e di altri autori ...}}
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