Sutton Hoo: differenze tra le versioni
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'''Sutton Hoo''', nei pressi di [[Woodbridge (Regno Unito)|Woodbridge]] ([[Suffolk]], [[Regno Unito]]), è il sito di due cimiteri [[anglosassoni]] del [[VI secolo|VI]] e [[VII secolo]], uno dei quali conteneva una [[nave funeraria]] completa di un gran numero di artefatti di elevato significato archeologico e artistico.
Il ritrovamento di Sutton Hoo è di primaria importanza per gli storici del periodo [[alto Medioevo|alto-medioevale]] inglese, in quanto getta luce su
La nave funeraria, probabilmente risalente all'inizio del VII secolo e recuperata nel [[1939]], è uno dei principali ritrovamenti archeologici in Inghilterra, per le sue dimensioni e per la sua completezza, per la sua importanza come per la qualità e bellezza delle sue suppellettili, e in quanto testimonianza di quel genere di rituale di sepoltura.
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[[File:Sutton Hoo from River Deben.jpg|thumb|upright=2|Sutton Hoo visto dal Deben (il tumulo 2 è visibile all'orizzonte sopra la fattoria).]]
Sutton Hoo è
Dei due cimiteri, uno, il "Sutton Hoo cemetery", era sempre stato noto, in quanto consiste di una ventina di tumuli funerari che si innalzano appena al di sopra dello sperone della collina, quando osservata dalla riva opposta.<ref>Una descrizione completa del luogo si trova in Bruce-Mitford (1975), pp. 1–98.</ref> L'altro, detto il cimitero "nuovo", è posto su
== Scoperta ==
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La signora Pretty voleva ancora che fosse effettuato uno scavo completo del tumulo 1 e, nel maggio 1939, Brown iniziò il lavoro con l'aiuto dello stalliere e del giardiniere. Scavando una trincea a partire dal lato orientale scoprì presto dei [[rivetto|rivetti]] navali ancora ''in loco'', e le dimensioni colossali della scoperta iniziarono a divenire chiare. Dopo settimane in cui rimosse pazientemente la terra dallo scafo della nave, raggiunse la camera sepolcrale e si accorse che non era stata violata;<ref>Le descrizioni degli scavi sono basate su: Bruce-Mitford (1975), pp. 156–222; Carver (1998), pp. 9–11; Markham. La ricostruzione di Bob Markham si basa su corrispondenza inedita di Basil Brown e altri custodita dal [[British Museum]], dall'Ipswich Museum, e dal Suffolk County Council Archaeological Service.</ref> si trovava esattamente sotto il punto in cui la signora Pretty gli aveva detto di scavare un anno prima.
Nel giugno 1939, Charles Phillips
La necessità di mantenere il segreto e vari interessi legali sul ritrovamento portarono al confronto tra Phillips e l'Ipswich Museum. Il presidente onorario del museo, Reid Moir, aveva fondato la [[Prehistoric Society]] of East Anglia nel 1908 e il curatore, Maynard, era suo segretario dal 1921. Nel 1935-36, Charles Phillips e il suo amico [[Grahame Clark]] avevano preso il controllo della Society e Maynard si era iniziato ad occupare dello sviluppo del lavoro di Brown per il Museum. Phillips, ostile nei confronti di Moir, era ora ricomparso ed estromise deliberatamente Moir e Maynard dalla nuova scoperta.<ref>Clark (1985); Phillips (1987), pp. 70–80; Plunkett (1998), pp. 182, 189; Markham, pp. 8–9, 31–35.</ref>
L'intero scavo passò in secondo piano nell'imminenza della guerra contro la Germania. I ritrovamenti, impacchettati e inviati a Londra, furono riportati indietro per
Stranamente Sutton Hoo era rimasto per lo più intatto, non toccato dai cercatori di tesoro sin dalla sepoltura. In epoca medioevale il sito era stato diviso in campi mediante fossi di confine; uno dei fossati tagliò il lato occidentale del tumulo 1, dandogli un aspetto pendente. Un pozzo del XVI secolo era stato scavato in quello che sembrava il centro, mancando quindi il vero centro e il deposito sepolcrale per un piccolo margine.
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Rupert Bruce-Mitford<ref>"Rupert L.S. Bruce-Mitford", ''Oxford Dictionary of National Biography''.</ref> condusse il gruppo di ricerca di Sutton Hoo del [[British Museum]], che scavò nuovamente e completamente il tumulo 1 tra il 1965 e il 1971 per risolvere alcuni problemi emersi con la prima scoperta. I resti della nave furono nuovamente portati alla luce e ne fu fatto un calco da cui fu creata una copia in fibra di vetro. Il tumulo fu poi riportato al suo aspetto pre-1939. Furono anche determinati i limiti del tumulo 5, mentre Ian Longworth investigò le tracce di attività preistorica sulla superficie originale.<ref>Bruce-Mitford (1975), pp. 230–344.</ref> Nel frattempo il ''conservation team'' del British Museum, guidato da Harold Plenderleith, [[Herbert Maryon]] e Nigel Williams, si occupò dell'immane lavoro di analisi scientifica e ricostruzione dei ritrovamenti. Il monumentale e definitivo ''The Sutton Hoo Ship Burial'' fu pubblicato in tre volumi nel 1975, 1978 e 1983.
Gli scavi del 1983-1992 furono diretti dal professor [[Martin Carver]] dell'[[Università di York]] per il ''Sutton Hoo Research Trust'' a nome del British Museum e della [[Society of Antiquaries of London]]. Il sito fu indagato attentamente tramite nuove tecniche. Il primo strato del terreno fu rimosso nell'area dei tumuli 2, 5, 6, 7, 17 e 18 per stendere una mappa della distribuzione del terreno e per riconoscere le intrusioni; il risultato fu che i tumuli erano stati collocati in accordo con precedenti interventi preistorici e romani, mentre si trovarono anche tombe di vittime di esecuzioni di epoca anglo-sassone successive ai tumuli principali. Il tumulo 2 fu esplorato nuovamente e riportato alla sua supposta forma anglo-sassone. Fu ritrovata una nuova sepoltura non saccheggiata, nel tumulo 17, appartenente
Una parte sostanziale del cimitero non è stata scavata in tempi moderni, ma è stata lasciata
=== Sepolture minori ===
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==== Tombe a cremazione e inumazioni minori ====
Due tombe a cremazione furono scavate nel 1938. Di queste, il tumulo 3 conteneva le ceneri di un uomo e di un cavallo poste su
Nei tumuli 5, 6 e 7 Carver trovò tre cremazioni in vasi di bronzo con un gran numero di beni. L'uomo del tumulo 5 era morto per un colpo di un'arma al cranio; con lui erano alcuni pezzi da gioco, piccole cesoie in ferro, una coppa e una scatola d'avorio con coperchio scorrevole erano scampate all'attenzione dei tombaroli. Il tumulo 7 presentava i resti di
Durante le esplorazioni effettuate negli [[anni 1960]] allo scopo di definire l'estensione del tumulo 5 furono trovate una cremazione in urna e una senza urna, due inumazioni e un pozzo con un teschio e frammenti di una lamina decorativa.<ref>Bruce-Mitford (1975); Evans (2001).</ref> Nelle zone tra i tumuli Carver trovò tre inumazioni arredate, non riconducibili a vittime di esecuzioni: una si trovava sotto un piccolo tumulo e conteneva il corpo di un bambino con una fibbia e una lancia in miniatura; la tomba di un uomo conteneva due fibbie e un coltello, quella di una donna una borsa in cuoio, una spilla con la testa ad anello e una ''[[chatelaine]]''.<ref>Carver (1998), pp. 113–16.</ref>
==== Tumulo 17: la tomba del cavaliere ====
La più imponente delle sepolture, ad eccezione di quella nella nave funeraria, è la tomba di un giovane col suo cavallo nel tumulo 17.<ref>Carver (1998), pp. 81–90, 110–116, tavole III-V.</ref> In effetti si tratta di due fosse poste fianco a fianco sotto allo stesso tumulo, non toccate dai tombaroli che avevano scavato in corrispondenza del setto che le divide. L'uomo fu sepolto in una bara di quercia con la sua spada, la cui lama mostra un effetto simile all'[[acciaio damasco]], disposta sul suo fianco destro, con la cintura che la legava alla vita arrotolata intorno alla lama; una fibbia in bronzo con [[granato|granati]] incastonati, due ganci piramidali e una fibbia-fodero erano disposti intorno. Vicino alla testa una [[pietra focaia]] e un sacchetto in cuoio contenente granati grezzi e un pezzo di [[vetro millefiori]]. Intorno alla bara erano due lance, uno scudo, un piccolo [[calderone (cucina)|calderone]] e un vaso di bronzo, un paiolo e un secchio rinforzato in ferro. Alcuni ossi di animali costituivano probabilmente
Tombe ad inumazione contenenti un uomo e un cavallo insieme, ad indicare un ruolo di cavaliere, sono noti in Inghilterra e nell'Europa germanica. La maggior parte risalgono al [[VI secolo]] o agli inizi del [[VII secolo|VII]]. Due furono scavate a [[Lakenheath]], nel Suffolk orientale,<ref>Caruth e Anderson (1999).</ref> mentre un altro ritrovamento risalente al [[1820]] circa avvenne a Witnesham, vicino Ipswich;<ref>Plunkett (2005), pp. 51–3.</ref> un altro esempio è nel cimitero di Snape,.<ref>Filmer-Sankey e Pestell (2002).</ref> e ulteriori ritrovamenti si possono dedurre da registrazioni di scoperte di finimenti per cavalli in contesti cimiteriali a [[Eye (Suffolk)|Eye]] e [[Mildenhall (Suffolk)|Mildenhall]].<ref>West (1998), pp. 31–2, 83–6.</ref> Il rituale è sufficientemente standardizzato, ad indicare che riflette lo status del cavaliere, piuttosto che un suo attaccamento sentimentale al cavallo, il quale era presumibilmente sacrificato per il funerale.
==== Tumulo 14: la tomba a camera di una donna ====
Questa tomba fu distrutta quasi completamente a seguito di un saccheggio, avvenuto probabilmente durante una forte pioggia; malgrado ciò ha conservato beni di una qualità eccezionalmente alta appartenuti
==== Tumulo 2: la tomba a camera coperta da una nave ====
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Si tratta di una tomba molto importante e molto danneggiata dai tombaroli, scavata nel [[1938]] da Basil Brown e fu probabilmente la fonte dei tanti rivetti trovati nel 1860. Brown, che aveva trovato rivetti simili dispersi nel tumulo, interpretò la sepoltura come una piccola barca con la poppa squadrata che conteneva la tomba.<ref>Si veda Bruce-Mitford 1975, pp. 104–117, 110–111 per la scoperta e gli studi originali.</ref> L'attento scavo e re-investigazione del professor Carver ha rivelato che si trattava essenzialmente di una camera rettangolare ricoperta da assi, lunga 5 m e larga 2 m, posta sotto la superficie del terreno e contenente il corpo e il corredo all'interno. Una nave, probabilmente una versione più piccola di quella ritrovata a Snape o nel tumulo 1, fu disposta sopra la camera, allineata da est a ovest, poi il tutto fu ricoperto dal tumulo erettovi sopra.<ref>Carver 1998, 75–81, 116–121.</ref>
L'analisi chimica del pavimento della camera suggerisce la presenza di un corpo nell'angolo sud-occidentale. Il corredo, sebbene frammentario, includeva una coppa in [[vetro anglosassone|vetro blu]] con decorazione incisa, come quella di molte tombe a camera inglesi,<ref>Bruce-Mitford 1975, 132–134.</ref> due dischi in bronzo dorato con decorazione zoomorfa, un fermaglio in bronzo, una fibbia in argento, una borchia ricoperta d'oro proveniente da una fibbia e altri oggetti. Quattro elementi del corredo, oltre alla nave, hanno una stretta relazione con quelli presenti nella nave funeraria del tumulo 1. La punta della lama della spada mostra una decorazione incisa simile alla spada del tumulo 1; le decorazioni ricoperte d'argento dei corni per bere furono fusi dallo stesso calco di quelli del tumulo 1; furono trovati anche due frammenti di decorazione a incastro o placche a forma di drago, probabilmente provenienti da un grande scudo del tipo Vendel, simile a quello del tumulo 1.<ref>Bruce-Mitford 1975, pp. 115–121.</ref> Sebbene i rituali di sepoltura non furono identici, l'associazione degli oggetti e della nave del tumulo 2 mostra
==== Sepolture dei giustiziati ====
In contrasto con l'elevata condizione sociale deducibile dai corredi delle altre tombe, il cimitero contiene anche un certo numero di inumazioni di tipo differente. Si tratta di persone che morirono di morte violenta; in taluni casi è possibile affermare che siano stati impiccati o decapitati. In molti casi le ossa non si sono conservate, ma una parte importante della storia del sito è stata recuperata durante gli scavi degli anni 1980 con una tecnica speciale: le parti morbide dei corpi hanno infatti lasciato
L'identificazione e lo studio di queste sepolture è stata condotta dal professor Carver;<ref>Carver 1998, 72–75 137–147.</ref> sono stati organizzati due gruppi, uno che si è occupato del tumulo 5, l'altro che ha lavorato oltre i limiti del cimitero a est. Si ritiene che sul tumulo 5 fosse posta una forca, in una posizione estremamente visibile e nei pressi di un guado fluviale di una certa importanza, alla quale erano appesi i condannati a morte. Si è potuto determinare che la forca fosse posteriore alle inumazioni sul tumulo 5 e probabilmente risalenti all'[[VIII secolo|VIII]] e [[IX secolo]].
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[[File:Sutton Hoo Burial Chamber Replica.jpg|thumb|upright=1.5|Modello della camera sepolcrale ([[:Immagine:Sutton.Hoo.Burial.Traedmawr.jpg|vista alternativa]]).]]
Sebbene nessuna parte lignea originale sia sopravvissuta, lo scavo del tumulo 1 nel 1939 presentava una forma della nave perfetta.<ref>A.C. Evans e R. Bruce-Mitford, in Bruce-Mitford 1975, pp. 345–435; Evans 1986, 23–29.</ref> Una macchia nella sabbia aveva sostituito il legno, ma aveva anche conservato molti dettagli costruttivi e quasi tutti i rivetti in ferro di congiunzione delle assi erano rimasti nella loro posizione originale; era perciò possibile osservare quello che costituiva una sorta di fantasma della nave originale. Si trattava di
Questa imbarcazione in legno di quercia pesante molte tonnellate era stata fatta salire a considerevole distanza dal fiume su per la collina, la prua rivolta verso est, e calata in una fossa preparata in modo che solo le parti superiori della poppa e della prua, alte circa 4 m rispetto al punto più basso dello scafo, si ergessero sopra la superficie del terreno.<ref>BruceMitford 1975, 176–180; Evans 1986, 32–40; Carver 1998, 121–131.</ref> Il ponte, i banchi e l'eventuale albero presente fu rimosso. Nelle sezioni di prua e di poppa [[scalmo|scalmi]] in legno sagomato a '[[Þ]]' erano visibili sul bordo della nave; se fossero stati originariamente continui lungo tutta la nave, questa avrebbe avuto posto per quaranta rematori, ma erano assenti, o erano stati rimossi, nella sezione centrale, dove la camera sepolcrale era stata costruita. Lunga 5,5 m, aveva delle pareti in legno costruite alle due estremità (lo scafo formava le altre due pareti) e un tetto (probabilmente a pendio come una casa) montato sopra.
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[[File:Sutton Hoo lyre (reconstruction).jpg|thumb|Riproduzione della lira (opera di Messrs Dolmetsch).]]
Sulla parte interna della parete occidentale, verso cui era disposta la testa del cadavere, si trovavano alcuni oggetti. All'angolo nord-occidentale era disposto un sostegno in ferro con una griglia sulla sommità.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 403–431. Questo oggetto è stato interpretato come uno stendardo o un braciere.</ref> Al suo fianco si trovava uno scudo circolare molto grande;<ref>Bruce-Mitford 1978, pp.1–129.</ref> L'umbone centrale era decorato con granati e placche sbalzate con decorazioni zoomorfe. La parte anteriore dello scudo recava due grandi emblemi con granati incastonati, uno raffigurante un uccello da preda composto da diversi metalli, l'altro un lungo drago in volo bagnato in oro. Vi erano montate anche strisce a stampaggio con decorazioni animali collegate, per la pressa usata, agli esemplari del precedente cimiterio di [[Vendel]]<ref>Stolpe and Arne 1927.</ref> nei pressi di [[Gamla Uppsala]] (Svezia).<ref>Bruce-Mitford 1986; Evans 1986, pp. 49–55, 111–119.</ref> Una campanella, forse per un animale, si trovava vicina. Al centro del muro si trovava una lunga pietra per affilare a sezione quadrata, affilata ad entrambe le estremità e scolpita con facce umane su entrambi i lati. Una montatura ad anello con sopra una figurina di un cervo con le corna era fissata sulla parte superiore del muro, secondo una teoria a ricordare uno [[scettro]] [[console (storia romana)|consolare]] tardo-romano;<ref>Bruce-Mitford 1978, 311–393; Bruce-Mitford 1986; Evans 1986, 83–5; Plunkett 2001, 71–73.</ref> questo scettro ha dato origine ad una serie di ipotesi, alcune delle quali fanno riferimento alla possibilità di un [[cervo (mitologia)|significato particolare del cervo]] nella mitologia anglo-sassone.<ref name=ANGSAXCAM>Campbell, James. ''The Anglo-Saxons'' (1991) ISBN 0-14-014395-5</ref> Più a sud si trovava un secchio in legno rinforzato in ferro, uno dei molti nella tomba.<ref>I secchi di Sutton Hoo sono descritti da K. East in Bruce-Mitford 1983 (II), pp. 554–596.</ref> Nell'angolo sud-occidentale era presente un gruppo di oggetti alcuni dei quali erano forse appesi alla parete della camera, ma che furono trovati compressi assieme. Quella inferiore era una coppa in bronzo [[copti]]ca o comunque proveniente dal Mediterraneo orientale, decorata con figure di animali, molto deformata.<ref>Bruce-Mitford 1983 (II), 732–757; Evans 1986, 63.</ref> Sopra di questa era una [[Lira (strumento musicale)|lira]] anglosassone a sei corde in una borsa di pelle di castori, di un tipo germanico trovato nelle tombe anglosassoni e nord-europee di persone agiate in questo periodo.<ref>Bruce-Mitford 1974, pp. 188–197; Bruce-Mitford 1983 (II), pp. 611–731; Evans 1986, pp. 69–72. La lira fu inizialmente ricostruita come
Sulla parete orientale della camera si trovava, nei pressi dell'angolo settentrionale, una vasca in legno di tasso con rinforzi in ferro e un secchio più piccolo al suo interno. Verso sue erano due piccoli [[calderone (cucina)|calderoni]] in bronzo, uno globulare l'altro con pareti concave, probabilmente appesi alla parete. Appeso al centro per uno dei manici era un grande calderone di bronzo carenato, simile a quello ritrovato nella tomba a camera a [[Taplow]], con rinforzi in ferro e due maniglie ad anello.<ref>A.C. Evans in Bruce-Mitford 1983 (II), pp. 480–510.</ref> Nei pressi giaceva una catena lunga quasi 3,5 m composta da sezioni ornamentali e anelli incisi, per la sospensione del calderone dalle travi di una grande sala.<ref>V.H. Fenwick in Bruce-Mitford 1983 (II), pp. 511–553.</ref> Tutti questi arredi avevano un carattere domestico.
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Sul lato sinistro della testa, disposta verso occidente, era collocato l'elmo crestato e dotato di maschera, racchiuso da alcuni panni.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 138–231; Evans 1986, pp. 46–49.</ref> Con i suoi pannelli istoriati e montati ricorda da vicino gli elmi dei cimiteri di [[Vendel]] e [[Valsgärde]], nella [[Svezia]] orientale,<ref>Bruce-Mitford 1974, pp. 210–222; Bruce-Mitford 1986; Evans 1986, pp. 111–117; Evans 2001. Si veda anche Arwidsson 1934.</ref> sebbene si differenzi da questi per avere la calotta composta da un unico pezzo, a differenza dunque degli elmi di tipo ''[[spangenhelm]]'', e per la maschera. Sebbene simile ai modelli svedesi, si tratta di un pezzo di qualità superiore: gli elmi costituiscono ritrovamenti molto rari, e nessun altro esemplare ritrovato in Inghilterra è di questo tipo, con pannelli raffiguranti scene guerriere, con l'eccezione di un frammento dal cimitero di [[Caenby]], [[Lincolnshire]].<ref>Bruce-Mitford 1978, p. 206, figura 153.</ref> L'elmo arrugginì nella tomba e fu rotto in molti frammenti a seguito del collasso del tetto della camera.<ref>I frammenti furono ricomposti nel 1951 per il Festival della Gran Bretagna, ma successivamente ricomposti nuovamente nel 1971 utilizzando frammenti precedentemente non identificati (Bruce-Mitford 1974, pp. 198–209).</ref>
Alla destra della testa si trovavano, rovesciate, dieci coppe d'argento, disposte l'una dentro l'altra; si tratta di coppe provenienti probabilmente dall'[[Impero romano d'Oriente]] e risalgono al [[VI secolo]]. Sotto di esse si trovavano due cucchiai d'argento, anch'essi forse da Costantinopoli, con i nomi degli apostoli.<ref>Bruce-Mitford 1983 (I), pp. 69–146.</ref> Un cucchiaio ha
==== Spada, finimenti per la spada e lancia ====
Sul lato destro del corpo e paralleli ad esso giacevano alcune lance, tra cui tre [[angon]], con le sommità fatte passare per uno dei manici della coppa in bronzo dell'angolo nord-orientale,<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 241–272.</ref> e vicino giaceva un bastone con una piccola montatura raffigurante un lupo.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 394–402; Evans 1986, pp. 92–93.</ref> Più vicino al corpo si trovava la magnifica spada con l'elsa in oro e granati, con la lama (lunga 0
==== Borsa, fermagli da spalla e "Grande fibbia" ====
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Assieme ai finimenti della spada e alle montature del fodero, gli oggetti in oro e granati trovati nella zona corrispondente alla parte superiore del corpo sono tra le meraviglie di Sutton Hoo. Questi oggetti, di qualità artistica e maestria tecnica eccezionali, formano un complesso coordinato che si ritiene sia stato prodotto su misura per questo personaggio.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 432–625; Evans 1986, p. 109.</ref>
Ciascun fermaglio da spalla consiste di due metà curve e combacianti, articolate su
[[File:Sutton.Hoo.Belt.Buckle.RobRoy.jpg|thumb|left|upright=1.5|La "Grande fibbia".]]
La "Grande fibbia" in oro è composta da tre parti.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 536–563; Evans 1986, pp. 89-91; Plunkett 2001, pp. 73–75. La fibbia è lunga 132 mm e pesa 414,62 g.</ref> La placca è un ovoide allungato, dal contorno simmetrico a meandri, con ornamento
[[File:Sutton.Hoo.PurseLid.RobRoy.jpg|thumb|upright=1.4|Coperchio della borsa]]
Un borsello, composto da un coperchio decorato e una sacca in cuoio andata persa, era portato appeso alla cintola.<ref>Bruce-Mitford 1978, pp. 487–522; Evans 1986, pp. 87–88</ref> Il coperchio è composto da una cornice a forma di rene che circonda una placca in corno, sul quale sono montate placche decorate da granati che raffigurano coppie di uccelli predatori, lupi che divorano uomini, motivi geometrici e un pannello doppio con cavalli o altri animali con le estremità
All'interno del borsello erano contenuti 37 scellini d'oro o ''[[thrymsas]]'', ciascuno coniato da una differente zecca [[franchi|franca]], costituenti dunque una collezione; erano anche contenuti tre monete senza incisioni e due piccoli lingotti.<ref>Bruce-Mitford 1975, pp. 578–677.</ref> Le monete sono state variamente interpretate. Forse erano simili all'[[obolo]] dei Romani ed erano destinate a pagare il mitico traghettatore delle anime dell'oltretomba, forse costituivano una sorta di tributo funerario o
==== Corni per bere, argenteria e tessuti ====
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