Franco Cagnetta: differenze tra le versioni
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Francesco Cagnetta Campione, dagli inizi degli [[anni 1950|anni cinquanta]], strinse un forte legame con la [[Sardegna]], da quando fece delle ricerche sul campo nel paese di [[Orgosolo]], che pubblicò sul numero 10 della rivista «[[Nuovi Argomenti]]» col titolo [[Banditi a Orgosolo (saggio)|Inchiesta su Orgosolo]]. Questo studio è stato un primo contributo a un movimento culturale che sollevava le tradizionali e modeste ricerche di [[folclore]] al livello di interpretazione [[antropologia|antropologica]].<ref name=":0">Cfr. Nota bio-bibliografica, p.19 in Franco Cagnetta, ''Banditi a Orgosolo'', Nuoro, 2002</ref>
== Biografia e carriera==
Cresciuto in una famiglia di medici chirurghi da più generazioni, Cagnetta frequenta, ancora liceale all'[[Istituto Di Cagno Abbrescia]], gli intellettuali della Bari antifascista. A soli diciassette anni, il 30 aprile 1943, viene arrestato con l'imputazione—secondo gli archivi dell'[[OVRA]] -- di sovversione per aver distribuito volantini di "propaganda libertaria".<ref
Studiò all'[[Università degli Studi di Messina]] dove si laureò nel [[1947]], con una tesi su [[Karl Marx]], e rimase nella [[Messina|città siciliana]], dove fu assistente di [[Galvano Della Volpe]] ed in seguito come incaricato per la cattedra di Filosofia della Storia (1951-1954).<ref>ibidem, p.19</ref>
Negli anni [[1952]]-53 a [[Roma]] curò la pubblicazione in lingua italiana delle opere di Karl Marx. Pubblicò diversi studi critici sulle riviste [[Rinascita (rivista)|Rinascita]], [[Società (rivista)|Società]] e [[Nuovi Argomenti]], nello stesso periodo fu anche condirettore della rivista ''Il costume politico e letterario''.
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