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=== L'internamento protettivo degli ebrei ===
[[File:Campo_di_Arbe_settore_protettivo.jpg|link=https://it.wikipedia.org/wiki/File:Campo_di_Arbe_settore_protettivo.jpg|sinistra|miniatura|Il settore del campo destinato agli internati "protetti"]]
'''<u>Inserire info sull'origine dei campi "protettivi" (per i collaborazionisti) + ipotesi su internamento protettivo ebrei</u>'''
Nell'area occupata dall'Italia si trovavano alcune centinaia di ebrei concentrati soprattutto nella città di [[Mostar]] e lungo la costa cui si aggiunsero migliaia di profughi in fuga dallo [[Stato Indipendente di Croazia]] per sfuggire ai massacri commessi dagli [[ustascia]]<ref name="autogenerato9" /><ref>"(...) nell'agosto-settembre 1941, per fermare la violenza antiebraica e stroncare gli eccidi in corso fra serbi e croati, l'Esercito italiano assunse provvisoriamente il controllo di una nuova zona ceduta dalla Croazia di Pavelic. (...) Mentre Mussolini per non sfidare apertamente i tedeschi si opponeva all'ipotesi di un trasferimento dei rifugiati in Italia, in gran parte ebrei stranieri formalmente impediti all'ingresso nella penisola da una legge del 1939, nel 1942, fu finalmente escogitata la formula che avrebbe permesso di sfuggire alle pretese dell'alleato pur senza affrontarlo in un rifiuto diretto. I circa 3000 ebrei croati e stranieri (...) dal mese di ottobre (furono) internati in appositi campi (...) allo scopo di tacitare le accuse tedesche di spionaggio a favore del nemico, sarebbero stati sottoposti ad un lungo e laborioso censimento (...). La tattica temporeggiatrice funzionò fino al febbraio 1943 (...) quando Mussolini cedette alle richieste di trasferire gli ebrei a Trieste dove sarebbero stati prelevati dai tedeschi, autorizzando però i suoi generali a trovare nuovi pretesti per il rinvio. (...) nel marzo 1943 si decise di concentrare tutti i rifugiati in un campo dipendente dalla II Armata nell'isola dalmata di Arbe, (...) cioè in un territorio sottoposto alla sovranità italiana, al sicuro da qualsivoglia insidioso tentativo di colpo di mano". Anna Millo, ''L'Italia e la protezione degli ebrei'', in ''L'occupazione italiana della Iugoslavia'', Le Lettere, 2009, pp. 367 e 367.</ref> e dai territori occupati dai tedeschi<ref name="autogenerato5">{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 129}}</ref>. Tranne una parte respinta alla frontiera di Fiume gli ebrei furono accolti nella [[Governatorato di Dalmazia|Dalmazia annessa dall'Italia]]<ref name="autogenerato9" /> e la protezione fu estesa anche a quelli che si trovavano nelle zone occupate dalle truppe italiane in Croazia<ref name="autogenerato5" /> i quali pur sottoposti a vigilanza continuarono a vivere liberamente<ref name="autogenerato4">{{cita|Gobetti, Alleati del nemico|p. 130}}</ref>. Alla fine del 1942 la situazione si rese più complicata quando alle richieste croate di ottenere gli ebrei presenti nei territori occupati italiani si aggiunsero anche le pressioni tedesche<ref name="autogenerato4" /><ref>{{cita|Jonathan Steinberg|p. 81}}</ref>.
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