Yakovlev Yak-9: differenze tra le versioni
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== Storia del progetto ==
L'origine dello Yak-9 risale alla tarda primavera del 1942<ref name=
Il risultato di questo sviluppo vide la luce nel maggio del 1942 e, denominato Yak-7D<ref group=N>In russo:«Дальний», traslitterato «Dal’nij» cioè «a lungo raggio»</ref>, abbinava alla [[fusoliera]] di uno Yak-7V (biposto, da [[aereo da addestramento|addestramento]]), elementi della variante Yak-7B (monoposto, [[aereo da caccia|da caccia]]); esteriormente l'aereo non si discostava dal predecessore, tuttavia le novità introdotte erano considerevoli sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, frutto dell'esperienza maturata nel corso della progettazione e realizzazione dei modelli precedenti (a partire dallo [[Yakovlev Yak-1|Yak-1]]) e dei riscontri ottenuti dalle unità combattenti che li impiegavano<ref name=
[[File:Yakolev Yak-9 (ID unknown) (38908911472).jpg|left|thumb|Yak99, esposto presso il Museo Vadim Zadorozhny di Arkhangelskoye, nei pressi di [[Mosca (Russia)|Mosca]].]]
La principale novità introdotta in questo [[prototipo]] era costituita dall'ampio uso di [[duralluminio]], ora disponibile in quantità in Unione Sovietica, che permise la sostanziale riduzione del peso della cellula e la conseguente possibilità di destinare il risparmio ottenuto all'utilizzo di maggiori quantità di equipaggiamenti, armamento o carburante<ref name=
Il prototipo dello Yak-7D stava effettuando da pochi giorni le [[prove di volo]] quando lo stesso Jakovlev, il 16 giugno del 1942<ref name=GG75>{{Cita|Gunston e Gordon, 1997|p. 75}}.</ref> diede disposizione di trasformarne il progetto in un aereo da caccia a lungo raggio. In questo caso si procedette utilizzando la fusoliera di uno Yak-7B, cui però fu modificata la parte posteriore ribassandola come sullo Yak-7PD<ref name=GG75/>; la nuova ala in lega leggera fu mantenuta ma il massimo quantitativo di carburante fu ridotto a {{M|673||l|nl=}} rivedendo nel contempo tutte le canalizzazioni dell'impianto di alimentazione. L'aereo nella nuova configurazione fu denominato Yak-7DI<ref group=N>«Дальний Истребитель», traslitterato «Dal’nij Istrebitel’» cioè «caccia a lungo raggio»</ref> e superò con valutazioni eccellenti<ref name=GK62/><ref name=GG75/> le prove presso il NII-VVS<ref group=N>In russo «Научно-Исследовательский Институт Военно-Воздушных Сил», traslitterato «Naučno-Issledovatel’skij Institut Voenno-Vozdušnyh Sil Krasnoj Armii», cioè «Istituto di ricerca dell'aeronautica militare»</ref> i primi giorni di agosto del 1942<ref name=GK62/><ref name=GG75/>; ne fu sollecitata l'immediata produzione in serie con la denominazione definitiva di Yak-9<ref name=GK62/><ref name=GG75/>.
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Nella primavera del 1943 fecero il loro esordio i primi Yak-9T che, stando ad un'indagine svolta presso la 16ª Armata dell'Aria, operante sul fronte centrale, in media riuscirono ad abbattere un aereo nemico ogni 31 proiettili [[calibro (armi)|calibro]] {{M|37|m|m|nl=X}} sparati, contro i 147 dei calibro {{M|20|m|m|nl=X}} necessari per i precedenti Yak-9<ref name=GK65>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 65}}.</ref>. Grazie a questi risultati lo Yak-9T guadagnò la stima dei piloti e, grazie all'aumento delle consegne ai reparti, nella seconda metà del 1943 i "9T" furono uno dei modelli più diffusi tra le file della V-VS<ref name=GK66>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 66}}.</ref>.
Nel frattempo era stata messa in produzione la variante Yak-9D, che andava a colmare la mancanza di un caccia di scorta tra le linee dell'aviazione sovietica. Il suo impiego nelle operazioni risale alla seconda metà del 1943, quando il 18° ed il 20° GvIAP<ref group=N>«Гвардейский Истребительный Авиационный Полк», «Gvardejskij Istrebitel'nyj Aviacionnyj Polk», cioè «Reggimento delle Guardie dell'Aviazione da Caccia»</ref> entrarono in [[Battaglia di Kursk|azione]] nei cieli di Kursk fornendo copertura aerea ai reparti da bombardamento<ref name=GK67>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 67}}.</ref>. Secondo i sovietici, nel periodo compreso tra il 12 ed il 27 luglio i piloti del 18° GvIAP effettuarono 503 sortite ingaggiando 52 combattimenti, conclusi con l'abbattimento di 30 velivoli nemici a fronte di 4 aerei persi<ref name=GK67
[[File:Flight! Yakovlev Yak-9UM HB-RYA (8355282184).jpg|thumb|Uno Yak-9UM in una foto risalente al 2012.]]
In questo periodo gli Yak-9 furono forniti anche al reparto [[Francia|francese]] [[Normandie-Niémen]] che combatteva sul "fronte occidentale" sovietico<ref group=N>Corrispondente, all'incirca, al settore tra [[Smolensk]] e [[Brjansk]]</ref>; alla fine di agosto il gruppo da caccia della [[France libre]] contava tra il proprio materiale di volo tre Yak-9, sei Yak-9D e undici Yak-9T che progressivamente stavano sostituendo i precedenti Yak-1 e con questi velivoli ottenne una buona parte delle 273<ref name="Gunston p. 255.">{{Cita|Gunston, 1984|p. 255}}</ref> vittorie aeree riconosciute nel corso della guerra.
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* '''Yak-9B'''<ref group=N>«Як-9Б». «Бомбардировщик», traslitterato «Bombardirovščik» cioè «Bombardiere».</ref>: [[Cacciabombardiere]] monoposto, derivato dalla variante "9D"; fu designato '''Yak-9L''' all'interno dell'OKB-115. Era caratterizzato dalla presenza, alle spalle dell'abitacolo, di un vano per quattro bombe FAB-100<ref group=N>«Фугасные Авиабомбы», traslitterato in «Fugasnye Aviabomby»: «bomba aeronautica ad alto potenziale»</ref> oppure quattro "[[Bomba a grappolo|bombe a grappolo]]" contenenti ciascuna trentadue submunizioni [[PTAB]] del peso di {{M|2,5|k|g|nl=X}} ciascuna (in entrambi i casi gli ordigni erano disposti con la testa in alto ed inclinazione di 15° verso prua). Utilizzabile anche come caccia puro, una volta stivate a bordo le bombe l'aereo raggiungeva il peso di circa {{M|3600|k|g|nl=X}} e il suo utilizzo in queste condizioni era riservato a piloti esperti. La produzione fu limitata a 109 esemplari consegnati a partire dall'autunno del 1944; inizialmente soggetto a incidenti di volo (causati in larga parte dalla scarsa qualità della manodopera), scontò anche difetti di funzionamento del munizionamento PTAB che, in alcune condizioni, tendeva ad esplodere al momento del rilascio procurando seri danni al velivolo stesso. Considerata anche la scarsa parazione dei piloti da caccia ad affrontare missioni di bombardamento, ogni ulteriore sviluppo fu abbandonato malgrado i risultati operativi ottenuti fossero incoraggianti.
* '''Yak-9UT''': Caccia monoposto. Versione derivata dalla "9U", partendo da un prototipo modificato con l'installazione di un cannone di grosso calibro sul cui modello tuttavia le fonti non sono concordi: si trovano infatti indicazioni circa l'impiego dei già citati NS-37 e NS-45<ref name=GK93>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 93}}.</ref> oppure di un'arma identificata come "Nyukhtikov N-37"<ref name=GG80
* '''Yak-9S''': Prototipo, risalente alla primavera del 1945. Fu uno degli ultimi tentativi di migliorare il modello di base dotato di motore M-105. Utilizzava una nuova e più efficiente elica, ma la modifica di maggiore impatto riguardava l'armamento che si basava su un cannone Nudelman-Suranov NS-23, sparante attraverso il mozzo dell'elica, e due nuovi cannoni Berezin B-20 (calibro {{M|20|m|m|nl=X}}) disposti nella parte superiore del muso e sincronizzati con il movimento dell'elica. Furono realizzati due esemplari che furono sottoposti a prove valutative nell'estate del 1945 ma, poiché le caratteristiche del velivolo si dimostrarono inferiori a quelle dello [[Yakovlev Yak-3|Yak-3]] e del [[Lavochkin La-7]], si decise di non dare l'avvio alla produzione in serie.
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